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Monte Pore - 2405 m

Via Normale Monte Pore
Vista panoramica del Monte Pore


Regione: Veneto Belluno
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Antelao Sorapis
Punto di partenza: Rif. Fedare (q. 2000 m ca.) - SP 638 fra il Passo Giau e Selva di Cadore
Versante di salita: W-NE
Dislivello di salita: 405 m - Totale: 810 m
Tempo di salita: 1,30 h - Totale: 2,45 h
Difficoltà: EE - A - I - F
Periodo consigliato: estate - autunno
Punti di appoggio: Rifugio Fedare (q. 2000 m ca.)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: si
Cartografia: TABACCO N. 03 - Dolomiti Ampezzane 1:25000
Autore: Ernesto Majoni
Data della salita: 08/08/2010
Data pubblicazione: 08/08/2010
N° di visualizzazioni: 13587


Introduzione:

Caratteristica cima isolata dalla forma piramidale, appartiene al gruppo del Nuvolau e domina gli abitati di Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia. Un tempo le sue pendici, punteggiate di fienili, erano usate per pascolo e fienagione; oggi il Pore è apprezzato e frequentato sia dagli escursionisti sia dagli scialpinisti.


Accesso:

Proprio davanti al Rifugio, posto alla base dell´impianto che collega la zona con Forcella Nuvolau (tab.), si stacca una mulattiera in parte lastricata che sale con lunghi tornanti fra verdi pascoli.


Descrizione della salita:

Si segue la comoda mulattiera in direzione W, fino a raggiungere il lungo e pianeggiante crestone che divide la Val Codalonga dai pascoli del Pore (fienili, resti di trinceei). In cresta, s´imbocca fra le erbe il sentiero n. 463, che risale il ripido costone NE del monte su terreno ghiaioso e detritico, spesso scivoloso. Per esso, oltrepassata la croce posta nel 2010 a ricordo di Don Claudio Sacco, travolto da una valanga mentre sciava in solitaria nel dicembre 2009, si giunge ad un brevissimo tratto un po´ esposto, ma facile. Dopo di esso, si continua in breve fino alla croce di vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Via normale priva di difficoltà alpinistiche, non lunga e molto remunerativa anche in stagione avanzata. La vetta regala un amplissimo panorama a 360 gradi sulle Dolomiti Agordine, della Val Badia e Ampezzane.


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