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Corno d'Aola - 2648 m

Via Normale Corno d'Aola
Percorso finale di salita alla cima


Regione: Lombardia Brescia
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello
Punto di partenza: Rif. Petitpierre al Corno d’Aola (q. 1920 m) Alta Valle Camonica
Versante di salita: N
Dislivello di salita: 730 m - Totale: 1460 m
Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,00 h
Difficoltà: EE - A - I+ - F+
Periodo consigliato: giugno - ottobre
Punti di appoggio: Rif. Petitpierre (q. 1920 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: no

Autore: Roberto Ciri
Data della salita: 17/06/2007
Data pubblicazione: 20/06/2007
N° di visualizzazioni: 17379


Introduzione:

Il Corno d'Aola costituisce la prima punta rocciosa della cresta che sale verso la Cima Salimmo e prosegue verso la Cima Calotta, nel settore settentrionale del Gruppo dell'Adamello. La zona presenta interessanti resti di trincee della Grande Guerra.


Accesso:

Da Ponte di Legno al Rif. Petitpierre per strada sterrata, oppure in seggiovia dalla stazione alla fine del primo tratto di strada sterrata. Il secondo tratto di strada è più stretto e dissestato, ma facilmente percorribile.


Descrizione della salita:

Dal rifugio seguire la strada sterrata di servizio allo skilift a sinistra della pista da sci, raggiungere la sommità dello skilift e proseguire oltre per traccia non sempre ben evidente, nascosta dall'erba. La traccia si allaccia per zona di avvallamenti alla stradina militare che con una curva verso sinistra passa presso due costruzioni di guerra e prosegue fino ad entrare nella zona della trincea (cartello descrittivo). Seguire il sentierino che oltrepassa la trincea di destra e risale a destra un pendio erboso, traversa sotto il crestone per ripidi pendii erbosi per esile traccia e, deviando, verso sinistra raggiunge una conca con pietraia. A metà del lato destro della conca, all'altezza di una piccola grotta sulla parete del lato sinistro, si stacca una traccia che risale il pendio di sassi ed erba e poi lo traversa, fino a raggiungere la base di una vasta pietraia che scende da una frana staccatasi dalla cresta che la sovrasta. Dalla base della pietraia seguire la vaga traccia che sale prima a sinistra per zona erbosa, poi traversa per i massi verso destra e quindi curva di nuovo verso sinistra in traversata su ghiaie e zone franate. Oltrepassata velocemente le zona di frana si prosegue risalendo un ripido pendio erboso che conduce ad un forcellino di cresta. Seguire inizialmente la traccia ora più evidente che per sfasciumi sale verso la cresta, ma abbandonarla presto, senza raggiungere la cresta, e seguire una debole traccia (ometto) che traversa in quota il pendio erboso ben sotto la cresta. Seguendo ora qualche segnavia sbiadito si risale su terreno ripido erboso e sassoso fino a raggiungere la sommità di un profondo canale roccioso, la si attraversa facilmente e si risale per un altro ripido pendio di sassi ed erba, seguendo i segnavia rossi sbiaditi. Si raggiunge così un crestone che in breve, per poco inclinate placche rocciose fessurate, conduce ad una cima di quota 2543 m. Senza arrivare su tale cima, o arrivandoci ma poi tornando indietro, sulla destra si stacca una debole traccia (sasso bianco indicatore e segnavia rosso poco oltre) che aggira la cima e traversa per pendio ripido di erba e rocce in direzione di un evidente cengione roccioso. Si risale un breve crestone di massi e si continua a traversare verso destra per il cengione che compie una curva. Si raggiunge quindi una zona di pietraia e si risale un evidente largo e breve canalino di sassi sulla sinistra che raggiunge un forcellino di cresta. Non farsi tentare dalla salita dei due bassi diedri inclinati che si incontrano sul lato destro del canale (II), ma proseguire fino al forcellino e svalicare comodamente sull'altro lato, scendendo di circa 5-6 m e risalendo a destra effettuando una U. Si esce così su un altro forcellino evitando lo sbarramento roccioso. Traversare ora verso destra in vista del picco roccioso dell'antecima e di una piccola croce di ferro. Risalire per pietrame verso sinistra in direzione del forcellino di cresta in cui si trova la croce (a sinistra per breve placca rocciosa inclinata e fessurata di I+ si raggiunge il picco dell'antecima). Da qui non seguire la cresta, come riportato in altre guide, ma poco prima della croce traversare verso destra sotto cresta per circa 15 m su terreno roccioso agevole. Risalire quindi un evidente e facile canalino di rocce e zolle erbose (I) sulla sinistra, indicato da un sasso a punta bianco sopra un roccione (non proseguire oltre, ma risalire tale canalino!). Dalla fine del canalino traversare verso destra per roccioni fino alla sommità di una placca rocciosa inclinata con erba e proseguire ancora verso destra fino alla parete sotto la cima, di cui ormai si vede l'ometto di sassi. Risalire verso sinistra per blocchi sotto un grande masso incastrato e rimontare su un grosso blocco roccioso. Salire ora verso destra per massi in traversata sotto i blocchi della cresta che si alza a sinistra e in breve si sale verso sinistra per massi raggiungendo finalmente la cresta. Da qui in pochi passi si raggiunge il blocco roccioso in cui culmina la cima e l'ometto di sassi che lo sovrasta.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Percorso piuttosto ripido e faticoso, nonostante il basso dislivello, da non sottovalutare per la fatica e per l'ultimo tratto roccioso che conduce alla cima. Da evitare in presenza di nuvole in quanto il segnavia è di difficile individuazione. Sconsigliato con neve date le pendenze da affrontare. Bella vista sulla Cima Salimmo e il canalone che ne risale il versante nord. Utile il caschetto per l'ultimo tratto roccioso.


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Via Normale Corno d'Aola - Traverso lungo la salita

Traverso lungo la salita

Via Normale Corno d'Aola - La croce presso l'antecima
La croce presso l'antecima

Via Normale Corno d'Aola - Ometto di sassi sulla cima
Ometto di sassi sulla cima
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 02/05/2024
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