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Le cime più elevate del settore meridionale della Valle Grosina Occidentale superano di poco i 2800 m di altezza, Il Sasso è una di queste ed è la più alta della costiera che divide la Valle di Pedruna dalla Val Guinzana. Il panorama è molto esteso, simile alle maggiori cime di questo settore ma in più è arricchito dalla bellissima visione sulla catena di Sassumèr che comprende il Dosso e le Cime di Sassumero.
La via normale si svolge dalla cresta N, un po´ ripida nel tratto medio-superiore, ma non difficile. Come variante di discesa può essere preso in considerazione il versante NE, anch’esso percorso da chi scrive, formato da una vastissima colata di blocchi accatastati e detriti, senza alcuna difficoltà ma che ovviamente richiede attenzione ai sassi instabili.
Dalla superstrada Tirano-Bormio si esce a Grosotto-Grosio. Raggiunto il centro di Grosio, dopo la chiesa si prosegue lungo il rettilineo per altri 200 m poi si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per Fusino. All’entrata di questa località, a sinistra c’è una chiesetta in sassi, un ampio parcheggio e il distributore automatico che rilascia il ticket giornaliero al prezzo di € 5,00 per il transito veicolare sulle strade della valle.
Si prende quindi la deviazione a sinistra per Malghera e dopo una breve discesa si sale lungo la stradina asfaltata. Raggiunto il villaggio di Ortesei, si prosegue ancora per poco più di 1 km. Poi la strada affianca a destra una casa e compie una breve discesa, al termine della quale c’è un bivio. Entrambe le vie che si staccano sono sterrate. Al centro del bivio c’è un cartello segnaletico che riporta la località in cui ci si trova Ginugiòla (q. 1622 m) e le indicazioni per Alpe Guinzana 1.00 h, Lago Guinzana e Passo Guinzana (segnavia 257).
Con l’auto s’imbocca quindi la sterrata di sinistra che scende a Sacco (q. 1617 m), si oltrepassano le baite di questa località e circa 200 metri più avanti si arriva a un nuovo bivio. Anche qui si prende a sinistra, pochi metri più avanti c’è un ponte in legno che permette di attraversare il torrente Roasco e di salire in Val Guinzana. Si parcheggia 30 metri prima di quest’ultimo incrocio, in uno spiazzo a sinistra della strada.
Si attraversa il ponte in legno sul torrente Roasco e si sale nel bosco la ripida stradina sterrata della Val Guinzana. In corrispondenza di due tornanti ci sono altrettanti bivi. Al primo si prosegue a sinistra e al secondo si prende a destra, quasi in leggera discesa, poi la strada riprenderà a salire. Più avanti c’è un cartello che indica l’Alpe Guinzana a h 0.20. La sterrata prosegue ora nel bosco più rado, attraversa il torrente sopra un ponte e giunge all’alpe appena citato (q. 1928 m). Qui si abbandona la sterrata che traversa a destra e s’imbocca il sentiero segnalato da un cartello con le indicazioni per il Lago e Passo Guinzana, in direzione SSW. Il sentiero sale in obliquo e con buona pendenza il versante sinistro orografico della valle.
Circa 150 metri lineari prima di arrivare alla baita diroccata dell’Alpe Grosse Piatton (q. 2117 m) che si trova in un vasto pianoro, si abbandona il sentiero che si inoltra in valle e, senza traccia, si sale il ripido prato sulla destra. Non è difficile individuarlo, dato che è l’unico pendio erboso libero da alberi e da cespugli di rododendri e ginepri che infestano tutto attorno (vedi prima immagine di dettaglio della relazione: Monte Pedruna). Lo si risale linearmente per circa 200 m di dislivello, fino a quando è possibile traversare a sinistra sopra i fastidiosi cespugli. Si entra quindi nell’avvallamento che su erba e detriti conduce alla vasta Sella (q. 2517 m).
Da questo valico si sale a sinistra, lungo la cresta N, larga ed elementare nella prima parte. Dalla (q. 2697 m) diventa più ripida ma non difficile, eventualmente il tratto con placche può essere aggirato a sinistra. La cresta sommitale ritorna elementare, fino a raggiungere la spaziosa vetta.
Come per la salita. Oppure per il versante NE, percorribile a vista in più punti, ma attenzione ai blocchi instabili.