Il Monte Succotto, non risultante su cartina Kompass, è in realtà una piccola perla orobica, situata sulla cresta di collegamento con il vicino e più noto Monte Madonnino e Cabianca, nella zona dei 5 laghi di Valgoglio. Nel sentiero di avvicinamento lo si vede molto bene sopra l´omonimo Lago, con la sua caratteristica forma, che sembra all´apparenza invalicabile.
Dalla strada della Valle Seriana giungere all´abitato di Valgoglio, quindi proseguire per la località Bortolotti parcheggiano nei posteggi disponibili in prossimità del Ristoro 5 Laghi.
A seconda di dove si parcheggia, seguire o la ripida strada asfaltata o già subito il sentiero (268 e 228) nel bosco che conduce ad un paio di piccole e bellissime case, che si superano seguendo sempre i bolli del sentiero che si addentra nel bosco, sempre ben segnato sino a che lo stesso termina su una mulattiera. Seguiamo sempre i segnavia, piegando quindi a sx per un breve tratto di detta mulattiera, anch´essa ancora nel bosco, siano ad un bivio in campo aperto, con cartelli indicatori. Si abbandona la mulattiera, che proseguirebbe a dx, e continuiamo su sentiero dritto davanti a noi, seguendo le indicazione per Baita Cernello. Il sentiero in questo tratto sale abbastanza ripidamente, con qualche gradone, sino a giungere nei pressi della Diga Enel, ove troviamo altri cartelli indicatori. Pieghiamo a dx, seguendo le indicazioni per la Baita Cernello. Giunti alla Baita seguiamo il sentiero a sx in direzione dei 5 laghi, oltrepassando la diga. Circa 5 minuti dopo aver passato la diga occorre abbandonare detto sentiero e piegare a dx, seguendo degli ometti. Si fatto ora la direzione sarà fatta da soli ometti e praticamente occorre portarsi in diagonale alle pendici del Monte Succotto, dapprima su terreno di rocce ed erba spinosa, facendo attenzione alle zolle di erba perché a volte ci sono dei buchi sottostanti. La seconda parte di questa diagonale è invece composta da pietraia di vari colori, che, seppur anch´essa da fare con attenzione, è decisamente più stabile delle zolle d´erba. Gli ometti ci sono sempre; la traccia non è comunque obbligata, occorre puntare al secondo canaletto che vediamo davanti a noi, che nel tratto finale, diventa più ripido e tornano le zolle d´erba. Giungiamo praticamente sulla cresta di collegamento ove a sx abbiamo la cresta ed Monte Succotto (da qui ancora non si vede la vetta vera e propria) e la cresta dei Corni del Madonnino/Monte Madonnino alla ns dx. Noi dobbiamo andare a sx. Non è tuttavia necessario attaccare subito la cresta che vediamo, in quanto di fatto questo primo spuntone roccioso, se salito, andrà poi ridisceso perché non porta a nulla, se non alla base della cresta vera e propria. Meglio quindi aggirarlo stando alla sua base a dx (versante nord), per traccia e ometti, sino appunto a giungere in pochi minuti alla base della cresta vera e propria. Si sale quindi in cresta, composta da roccia ben solida e appigliata, sebbene sempre piuttosto esposta dunque da fare con la massima concentrazione. Superiamo una breve placchetta, ancora un pezzettino in cresta sino a quando le stessa scende di qualche metro per portarsi alla base della cengia a sx della croce di vetta (cengia abbastanza larga ma sempre esposta) che percorriamo per qualche metro per poi rimontare le ultime roccette e siamo arrivati.
Come per la salita.
Escursione da fare con attenzione e con tempo assolutamente stabile, la cresta è abbastanza breve ma sempre esposta. Faticoso il tratto in diagonale lungo la pietraia, praticamente da quando ci si stacca dal sentiero del Laghi a quando si arriva alla sella al termine del canalino. Nel complesso una bella escursione, sebbene faticosa e luna (non per dislivello ma per la tecnicità di alcuni tratti).