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Pizzo noto soprattutto nella sua versione più invernale, scalabile tuttavia molto bene anche in estate e da diversi percorsi. Qui propongo la via "normale", vale a dire il sentiero C36 bollato CAI, attraverso il canale Miramonti.
Dalla SS 36 si sale in direzione di Madesimo, salendo poi a Motta di sopra, ove, dopo aver acquistato il ticket all´apposita macchinetta posta a Motta di Sotto prima dell´imbocco della strada che porta a Motta di Sopra, ove si parcheggia negli spazi molto ampi e comodi dell´alpe.
Dal parcheggio ignoriamo i cartelli che si dirigono verso dx ed imbocchiamo la sterrata davanti a noi, in direzione dell´Alpe Groppera (mt.1908), che raggiungiamo in poco tempo. Senza arrivare fino alle case dell´Alpe prendiamo la pista alla ns dx, appena dopo un piccolo ponticello (si vede bollo un pò sbiadito con sentiero C36). Proseguiamo su detta pista sino quasi al suo termine, e, poco prima che curvi leggermente a dx, la abbandoniamo seguendo la scritta su un masso che ci indica la ns meta. Percorriamo ancora un breve tratto in falso piano, tra rocce ed erba, seguendo sempre i bolli sino a portarci alla base dello sassoso ed instabile ghiaione del canale Miramonti. I bolli ci sono sempre, anche se un pò sparsi per via della movimentazione del terreno, ad ogni modo ci si deve addentrare e percorrere questo canalone piegando poi leggermente verso dx. Il terreno ora diviene un pò più stabile, sebbene sempre tipico dell´ambiente montano di alta quota, quindi con sassi e sfasciumi, tuttavia sempre ben segnato ed identificabile. Percorriamo tutto questo tratto sino a pervenire ad una sella ove poco sopra arriva la stazione sciistica. Qui giunti proseguiamo dritti sempre lungo una pista che passa sotto i cavi della seggiovia quindi curviamo a dx seguendo sempre il percorso della pista (da sx vedremo che giungono altri bolli, che salgono dal versante opposto a quello da noi salito, vale a dire dal Rifugio Chiavenna). Curviamo come dicevo a dx ma quasi subito abbandoniamo questa pista (che porta proprio alla cabina di arrivo della seggiovia) ed attacchiamo una traccia che vediamo alla ns sx, di fatto l´attacco della cresta che ci condurrà, senza troppe difficoltà ma sempre con la dovuta attenzione, alla vetta del Pizzo Groppera, passando un breve tratto, un pò più esposto ma ben attrezzato per sicurezza, e quindi l´ultimo strappo di cresta sotto la vetta, un pò più ripido ma comunque sempre senza difficoltà eccessive, sino alla croce di vetta.
Come per la salita. In alternativa si può scendere verso l´Alpe Angelora ed il Rifugio Chiavenna per poi tornare a Motta di Sopra, mettendo tuttavia in conto un giro molto più lungo, dal punto di vista dei km.
Zona molto poco frequentata, nonostante il percorso sia un CAI ufficiale e comunque bollato e senza difficoltà eccessive, eccetto un pò la prima parte del canalone che necessita di attenzione, soprattutto in discesa per la mobilità dei sassi.