È il gemello minore del Monte Storile. Presenta ripidi fianchi in prevalenza erbosi e dirupi sul versante orientale sopra Sondalo. La cresta S è erbosa e ripida ma c`è un sentierino ben marcato, ma non segnalato, che la rende accessibile agli escursionisti esperti. Bel punto panoramico.
Consigliabile la traversata al Monte Storile, vedi relazione: Monte Fo – Monte Storile.
Dalla superstrada Tirano-Bormio si esce a Grosotto-Grosio. Raggiunto il centro di Grosio, dopo la chiesa che rimane a sinistra della strada, si prosegue lungo il rettilineo per altri 200 m poi si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per Fusino. All’entrata di questa località a sinistra c’è una chiesetta in sassi, un ampio parcheggio e il distributore automatico che rilascia il ticket giornaliero al prezzo di € 5,00 per il transito veicolare sulle strade della valle.
Si sale fino a Eita (q. 1703 m) e da qui si continua sulla strada, ancora asfaltata, che poco più avanti scende ad attraversare il torrente Roasco. Dopo il ponte si svolta a destra e si prosegue per un centinaio di metri in prossimità della riva del fiume. Poi la strada sale con un paio di tornanti, diventa sterrata e compie un lungo traverso ascendente in direzione SSE.
Nel prosieguo si tralascia a sinistra la carrabile che sale alle Baite dei Rossi e si continua fino alla Cappella delle Baite Redasco (q. 1894 m). Questo monumento è dedicato alle vittime di tutte le guerre. Si parcheggia nello spiazzo di fronte alla cappella.
Dal parcheggio ci si incammina lungo la stradina sterrata che subito dopo presenta, in prossimità di un tornante, un tratto con il fondo cementato. Si prosegue lungo questa stradina che passa dalle baite superiori di Redasco. Poco più avanti, 10 metri prima di attraversare il torrente che scende dalla Val Quintena, c’è un bivio con un sentiero sulla destra, segnalato da un cartello che tra le diverse destinazioni riporta: Passo della Forcola 0.45 e Monte Storile 1.35.
Si abbandona la stradina e s’imbocca questo sentiero che sale in un bosco di larici sotto il versante W del Monte Fo. Più in alto si arriva in un pianoro ricoperto da rododendri e ginepri, dove il bosco termina. I segnavia sono molto rari ma il sentiero è sempre ben evidente. Si prosegue con qualche svolta, poi si sale di traverso il fianco SW e S della montagna e da ultimo, con una breve discesa si arriva al Passo della Forcola (q. 2208 m), segnalato da cartelli.
Da qui si svolta a sinistra e si prende la traccia, non segnalata, che sale a sinistra della cresta S. All’apparenza la cresta erbosa è decisamente ripida, ma poi si trasforma in un largo pendio dove serpeggia un sentierino con il solco ben marcato. Nel tratto superiore si aggira a destra una prima sommità, dietro la quale c’è un pianoro e al disopra si sale senza percorso obbligato alla vetta.
Come per la salita.