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Agnelezze - 2140 m

Foto via normale Agnelezze non disponibile


Regione: Veneto Belluno
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pizzocco
Punto di partenza: Canal del Mis (q. 620 m) Valle del Mis
Versante di salita: O
Dislivello di salita: 1520 m - Totale: 3100 m
Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 7,00 h
Difficoltà: EE - F+
Periodo consigliato: tutto l´anno
Punti di appoggio: Casera di Camporotondo (q. 1763 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO N. 022 - Pale di S. Martino 1:25000
Autore: Dimitri C
Data della salita: 31/10/2022
Data pubblicazione: 08/09/2023
N° di visualizzazioni: 676


Introduzione:

Cima all´interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, chiude la dorsale che dal Pizzocco delimita la destra orografica della valle del Mis. Dalla cima si gode una stupenda e unica vista dell´intero versante occidentale della catena dei Monti del Sole, dal Piz di Vedana al Pizzon. La centralità di questa vetta estremamente panoramica permette comunque di godere di una bella immagine su tutte le principali cime del Parco (Schiara, Burèl, Tàlvena, Comedon, Sass de Mura, Pavione, ...). Ottima visione anche delle principali cime dolomitiche, Antelao, Sorapiss, Pelmo e molto bene il Gruppo Civetta-Moiazza e la catena meridionale delle Pale di S. Martino.


Accesso:

Da Sospirolo (BL) si risale l´intera valle del Mis. Salendo, dopo l´ultima galleria si attraversa a sinistra il torrente Mis su un ponte bailey in ferro e si parcheggia (divieto di accesso oltre il ponte).


Descrizione della salita:

Per strada bianca comodo fino al borgo di Pattine, poi si sale per facile sentiero CAI 802 l´intera valle di Camporotondo fino a quota 1635 ca, senza raggiungere l´omonima casera (2h ca). Nei pressi di una radura, a sinistra, in corrispondenza di un grosso masso, una debole (quasi inesistente) traccia entra nella macchia (non segnalato, nessun ometto) e si prosegue verso SE dove è più facile per circa 10 min, pensando “sarà questa?".. Poi sempre per traccia un pò meglio ma sempre così-così, si sale a sinistra su per il ripido pendio, trovando qualche piccolo ometto e aggirando i salti rocciosi per logico percorso. Ambiente roccioso / erboso / ghiaioso / carsico (!), si esce dalla rada macchia di larici e si giunge in una piccola conca (Pian dei Cavai). Da qui senza traccia obbligata (anche perché la traccia non c’è..) si punta ad una evidente selletta a sinistra, che si rimonta faticosamente su terreno inizialmente ghiaioso poi erboso (ripido). Infine per breve e panoramica cresta erbosa si arriva sulla cima (2140 m, 3½ h) dove c´è un piccola piramide di pietre con una scritta nera poco dignitosa, M. Agnelezze 2140 m.


Discesa:

Come per la salita.
Alternativa: potrebbe capitare che per scendere dall’Agnelezze si decida di andare verso Forc. Pelse per poi riprendere il sentiero CAI 802 che scende da casera Brandol verso Pattine. La scelta merita attenzione perché in questi luoghi tracce, segnavia e ometti sono pressochè inesistenti! Seguendo una certa logicità si attraversa verso S l´intero Pian dei Cavai (erba alta e ghiaioso, posto da vipere!) fino ad entrare nella macchia. Qui sempre per percorso logico bisogna intuire la giusta direzione e alle volte tornare sui propri passi (terreno carsico). Si inizia a risalire verso la forcella, ritrovando una vecchia traccia e poco dopo un teschio e qualche ossa di cervo che ti fa voglia di metterti a correre! Si finisce su una piccola distesa di mughi (Forc. Pelse) che si attraversa dove è più comodo approdando sul sentiero 802 (1½ h dalla cima di Agnelezze). Percorso comunque non lungo, con poco dislivello e comunque intuibile. Forse in inverno con buon innevamento il percorso può essere più facile.


Note:

Abbandonato il sentiero 802, la salita alla cima è da intuire e anche un pò da improvvisare. Alcuni ometti possono indicare più il passaggio umano che il percorso effettivo che non è obbligato. Anche descrivere la discesa effettuata non è facile per i luoghi isolati che si attraversano. Servono intuizione, logicità e buon senso, e anche una discreta forma fisica. Gita da effettuare con certezza assoluta di bel tempo per l´intera giornata. Con il brutto tempo ci si priva anche della cosa più bella: il bellissimo e inaspettato panorama che si gode da questa piccola cima.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 14/10/2023 dalla redazione di VieNormali.it
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