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Pizzo Badile - 3308 m

Via Normale Pizzo Badile
Il Rifugio Gianetti sovrastato dal Pizzo Badile. In rosso l´attacco della via normale


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Masino
Punto di partenza: Bagni di Masino (q. 1178 m) Val Masino
Versante di salita: S
Dislivello di salita: 2160 m - Totale: 4320 m
Tempo di salita: 8,30 h - Totale: 14,00 h
Difficoltà: EE - A - III+ - PD+
Periodo consigliato: estate - inizio autunno
Punti di appoggio: Rif. Gianetti (q. 2534 m), Biv. Redaelli (q. 3288 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 92 - Chiavenna, Val Bregaglia 1:50000
Autore: Irene Girola
Data della salita: 27/09/2019
Data pubblicazione: 28/09/2019
N° di visualizzazioni: 41106


Introduzione:

Il Pizzo Badile, dall´alto dei suoi 3308 metri di altezza, domina, insieme al vicino e non meno famoso Pizzo Cengalo, la testata della Val Porcellizzo. Questa montagna rocciosa è sicuramente una delle cima più note e conosciute della Val Masino nel panorama alpinistico. Lungo i suoi versanti sono state scritte indimenticabili e fondamentali pagine dell´alpinismo, prima fra tutte la celebre Via Cassin sulla selvaggia parete nord-est.
La via di salita sotto descritta, nonostante sia la via normale di accesso alla vetta del Badile, non è affatto da sottovalutare. L´intera salita, infatti, si svolge su terreno roccioso ed impervio che oppone un´arrampicata continua e a tratti esposta sul II/III grado (un passo di IV- nel caminetto prima della Croce Castelli Piatti). Un altro fattore che rende questa via di salita particolarmente insidiosa è l´orientamento: lungo l´itinerario si trovano infatti solo pochi bolli rossi e sbiaditi lungo le cenge, altrimenti la salita è tutta da interpretare.
Dalla vetta il panorama è strepitoso in tutte le direzioni.


Accesso:

Da Morbegno, oltrepassare Talamona e, poco prima di raggiungere Ardenno, svoltare a sinistra in direzione della Val Masino. Lasciata sulla destra la deviazione per la Valle di Predarossa, continuare fino al paese di S. Martino. Portarsi alle spalle del paese e svoltare a sinistra in direzione dei Bagni di Masino. Proseguire fino al termine della strada. Possibilità di posteggio prima del ristorante.


Descrizione della salita:

Dai Bagni di Masino (q. 1178 m), inoltrarsi nel fondovalle fino ad un cartello dei sentieri: ignorare sulla sinistra il bivio per il Rifugio Omio, quindi svoltare a destra in direzione del Rifugio Gianetti. Attraversato un praticello, inizia subito una ripida mulattiera che, con lunghi tornanti, conduce all´Alpe Corte Vecchia (q. 1405 m).
A questo punto il sentiero passa sotto a due caratteristici ed enormi massi, conosciuti come le Termopili (q. 1450 m), per poi compiere un lungo traverso ascendente verso destra.
Su terreno piuttosto pianeggiante si giunge al guado del torrente che scende dalla selvaggia Val Sione (q. 1700 m circa), quindi con una serie di tronantelli su terreno un po´ disconnesso si guadagna l´ampio Piano del Porcellizzo (q. 1899 m). Attraversare la piana, quindi oltrepassare il bel ponticello in legno posto appena dopo l´indicazione rossa su un masso per il Rifugio Gianetti.
A questo punto il sentiero torna nuovamente a salire tra pascoli prima e bellissime placche di granito poi sormontando un grande dosso. Per vallette e dossi più piccoli si giunge finalmente al panoramicissimo Rifugio Gianetti (q. 2534 m), posto alle pendici del Pizzo Badile e della bellissima guglia della Punta S. Anna.
Portarsi alle spalle del Rifugio e, ignorato il bivio sulla destra per il Rifugio Allievi, seguire i numerosi ometti che si addentrano nella conca compresa tra il Badile, la Punta S. Anna, la Punta Torelli e i Denti della Vecchia.
Seguendo una traccia su terreno sconnesso e poco stabile, aggirare sulla sinistra una fascia rocciosa, quindi giungere nella conca detritica alla base della parete SW del Pizzo Badile. Proseguire in direzione della parte più bassa della parete, quindi spostarsi leggermente a sinistra (faccia a monte) puntando ad un grande ed evidente diedro (ometti): qui parte la via normale (q. 2930 m circa) al Pizzo Badile.

Senza risalire il diedro, sfruttare una comoda cengia di erba e roccette per compiere un lungo traverso ascendente verso destra nel mezzo della parete. Oltrepassato un masso che costringe ad un passo aggettante e un po´ esposto, raggiungere la cresta vera e propria (II).
A questo punto, risalire l´evidente canalino d´erba e detriti, quindi proseguire lungo il filo di cresta (esposto ma facile) o appena sotto di esso fino a raggiungere la base di un verticale camino strapiombante (II+).
Ignorare il camino, quindi traversare leggermente verso destra aggirando lo spigolo e puntando ad un´evidente tettino giallo. Dopo essere passati a carponi sotto al tetto ("Passo del Gatto"), si raggiunge la base di un caminetto verticale con cordoni. Risalire il camino (spesso umido) con arrampicata fisica e di opposizione fino alla Croce Castelli Piatti, ove è possibile allestire una sosta su cordini (III+ continuo... forse IV-).
Salire dritti sopra la Croce per un facile camino ben appigliato, inizialmente abbastanza verticale e poi via via più appoggiato. Reperiti gli ometti e i bolli rossi, abbandonare la cresta e iniziare una lunga traversata in leggera discesa verso destra (faccia a monte) sfruttando una serie di cenge erbose e detritiche (pochi tratti esposti) fino a guadagnare la base del grande canalone sud del Pizzo Badile (II).
Risalire lungamente il canale (numerose soste a chiodi o cordini utili per proteggersi) alternando tratti di facili arrampicata a tratti un su placche un po´ più delicate fino a quando questo non risulta essere sbarrato da una placconata verticale (II+).
Qui occorre traversare per facile cengia verso sinistra in direzione di due canalini: risalire il canalino di destra, quindi uscire a sinistra per aereo ma semplice sperone (III) fino alla comoda sosta con anellone (più a sinistra c´è anche una sosta a spit, ma si tratta della prima sosta per le calate sul versante SW).
Proseguire lungo le divertenti rocce ricche di fessure e lame staccate sulla destra dello stretto canalino appena sotto la cresta fino a raggiungere una seconda sosta (III).
A questo punto non resta che seguire l´evidente cengia detritica inizialmente da sinistra verso destra e poi da destra verso sinistra fino a guadagnare la cresta sommitale del Pizzo Badile (II). Da qui, in breve, si è al caratteristico obelisco di vetta del Pizzo Badile (q. 3308 m).


Discesa:

Dalla cima del Pizzo Badile, seguendo a ritroso le due cenge molto sfasciumose tornare all´anello di calata: con una calata da 40 metri si raggiunge il ripiano alla base del tratto roccioso terminale. Da qui, con una serie di calate da circa 40 metri (nel canale si trovano una serie di soste a chiodi con maglia rapida o su cordoni sempre provvisti di maglia rapida) si ritorna alla base del canalone sopra gli strapiombi basali. Senza proseguire per il canale, occorre ripercorrere a ritroso (questa volta in leggera salita) il sistema di cenge erbose e detritiche che riportano alla Croce Castelli Piatti (lungo questo tratto bisogna lasciarsi guidare dagli ometti e dai bolli rossi, in discesa decisamente più visibili, per non rischiare di sbagliare strada).
Dalla Croce effettuare una calata di circa 30 metri nel camino verticale e strapiombante osservato in salita; reperita l´ultima sosta posta in corrispondenza dell´uscita del diedro posto nei pressi dell´attacco, con un´ultima calata di 30 metri si torna alla base della parete.
Da qui come per la salita.


Note:

Portare 3/4 friends di varie misure e cordini per allestire eventuali soste su spuntoni. La via può essere percorsa sia in conserva, sia a tiri (lunghezza dei tiri a proprio piacimento), sia in conserva protetta.
L´intero itinerario, inoltre, può essere tranquillamente spezzato in due giorni pernottando al Rifugio Gianetti.
Infine, dopo la prima calata di 40 metri, poco a sinistra (faccia a monte) dell´anellone per la successiva doppia, è possibile osservare la presenza di una sosta a spit con anello di calata. Si tratta di una serie di calate (quattro) di circa 60 metri lungo il versante SW che riportano direttamente alla base della parete. Soluzione non verificata, in quanto questi ancoraggi sono stati allestiti in inverno, quindi non facili da identificare.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 28/09/2019 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Pizzo Badile - Superando il masso aggettante lungo il traverso iniziale

Superando il masso aggettante lungo il traverso iniziale

Via Normale Pizzo Badile - Il caminetto prima della Croce Castelli Piatti
Il caminetto prima della Croce Castelli Piatti

Via Normale Pizzo Badile - Lungo le placche lavorate nella parte alta del canale
Lungo le placche lavorate nella parte alta del canale
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 01/05/2024
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