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Corno Bianco (cresta W) - 3427 m

Via Normale Corno Bianco (cresta W)
Via di salita dal P.so Brizio


Regione: Lombardia Brescia
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello
Punto di partenza: Malga Caldea (q. 1574 m) - Val d´Avio Val Avio
Versante di salita: N-W
Dislivello di salita: 1950 m - Totale: 4000 m
Tempo di salita: 6,30 h - Totale: 12,00 h
Difficoltà: EEA - AG - II - PD-
Periodo consigliato: giugno - agosto
Punti di appoggio: Rif. Garibaldi (q. 2550 m) - Biv. Ugolini (q.3240 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 638 - Adamello, Val di Fumo, Val di Genova - 1:25000
Autore: Roberto Ciri
Data della salita: 02/07/2006
Data pubblicazione: 05/07/2006
N° di visualizzazioni: 11052


Introduzione:

Il Corno Bianco rappresenta un notevole punto culminante della cresta NE del M. Adamello e si presta ad essere abbinato alla salita di quest'ultimo partendo dal Rif. Garibaldi, essendo lungo il passaggio obbligato del P.so degli Italiani.


Accesso:

Da Temù alla Malga Caldea seguendo i cartelli segnaletici (strada sterrata molto stretta e disconnessa). Dal parcheggio seguire la strada sterrata di servizio delle dighe, che dopo un ponte diviene asfaltata e con ripidi tornanti sale al piazzale della diga del primo lago artificiale. Proseguire lungo la strada (sent. n. 11) nuovamente sterrata che costeggia in alto il lago dell’Avio e poi diviene sentiero, costeggia in alto il secondo lago Benedetto fino alla cascata in fondo alla valle. Si risale con qualche tornante fin sopra la cascata che si attraversa su un ponticello e si entra in un pianoro dove il sentiero diviene lastricato, presso la Malga Lavedole, lo si attraversa e si risale con vari tornanti il pendio che adduce al Rif. Garibaldi, detto "Calvario" ma che in effetti non è poi così faticoso come il nome lascerebbe pensare e si giunge infine al rifugio presso la diga del lago artificiale del Venerocolo (3,00 h).


Descrizione della salita:

Poco prima del rifugio, sulla destra, attraversare la diga e presso un paletto con cartelli segnaletici seguire a sinistra un sentierino che risale in obliquo il lato della morena sopra il lago e prosegue risalendo tutta la morena (segnavia e qualche ometto), passando a destra della tomba di cinque soldati austriaci sepolti dagli alpini italiani durante la Prima Guerra Mondiale. La traccia risale in direzione dell'evidente e profonda forcella di cresta del Passo Brizio, attraverso massi e rocce montonate la parte superiore della morena, facendosi più incerta (qualche ometto e palo di legno, campi di neve fino a metà luglio), fino al nevaio che risale più ripidamente verso la parete rocciosa (massi e sfasciumi a estate inoltrata). Dalla fine del nevaio (crepaccio periferico se con neve o rocce se senza neve) si risale la parete rocciosa, lasciata scoperta dal ritiro del ghiacciaio, con l'aiuto di catene e due scalette di ferro (un po' rovinate), traversando poi verso sinistra per una esposta cornice con gradini di ferro e catena, fino ad uscire sul pendio di sfasciumi che scende dal passo. Per ripido sentiero a svolte si risale fino al passo (2 h), da cui si apre una bellissima vista sul ghiacciaio dell'Adamello e il Dosson di Genova, e si scende dalla parte opposta, senza traccia, per un centinaio di metri per instabili sfasciumi e blocchi (pericolo di caduta sassi e frane) fino al sottostante ghiacciaio. Scendere di pochi metri lungo il ghiacciaio e piegare a destra in direzione del visibile pendio ghiacciato che sale alla cresta W del Corno Bianco, traversando sotto le pareti e risalendo verso la cresta rocciosa dei Corni di Confine (crepaccia terminale da superare a destra sotto la cresta). Con percorso ad arco sotto la cresta rocciosa si sale fino al pendio ghiacciato del versante E del Corno Bianco (ghiaccio vivo già da fine giugno) e lo si risale all'estrema destra lungo un ripido pendio di 20 m con pendenza fino a 50° dove si attarda la neve (ghiaccio sottostante), fino ad un masso squadrato sulla cresta. Traversando brevemente verso sinistra per oltrepassare il masso (un po' esposto) si guadagna la cresta di neve o blocchi di roccia a seconda della stagione. Se tutto il pendio risulta ghiacciato conviene risalirlo al centro o con traversata ascendente verso sinistra fino alla cresta (salita su ghiaccio vivo con minore pendenza, 20 m a 40°). Seguire la cresta verso sinistra risalendo per sfasciumi e ghiaccio al forcellino della cresta rocciosa (P.so degli Italiani). Valicato il forcellino risalire subito sulla sinistra in traversata un po' esposta per blocchi alla cresta W, da seguire con passaggi fra blocchi accatastati con percorso in alcuni punti un po' esposto fino alla cima.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Per la risalita al Passo Brizio è necessario l'utilizzo di caschetto, imbraco, cordini e moschettoni per il tratto attrezzato un po' esposto, prestare massima attenzione a non far cadere pietre; il pendio ghiacciato di risalita alla cresta W del Corno Bianco è in ghiaccio vivo già dalla fine di giugno e può richiedere l'assicurazione con corda e viti da ghiaccio.


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Via Normale Corno Bianco (cresta W) - Tratto attrezzato sotto il P.so Brizio

Tratto attrezzato sotto il P.so Brizio

Via Normale Corno Bianco (cresta W) - Pendio ghiacciato verso la cresta W
Pendio ghiacciato verso la cresta W

Via Normale Corno Bianco (cresta W) - Intaglio di cresta del P.so degli Italiani
Intaglio di cresta del P.so degli Italiani
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 29/04/2024
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