![]() | ![]() |
Il Pizzo Scalino è una stupenda piramide di rocce e ghiaccio, molto nota, non ha certo bisogno di presentazioni. Probabilmente è la cima più popolare del Bernina lombardo, frequentata sia nella stagione dello sci-alpinismo, sia d’estate. Quello proposto è un bellissimo itinerario ad anello, la salita avviene dal ghiacciaio e la discesa dalla Val Painale, punto di partenza e di arrivo è l’Alpe Campascio di Caspoggio. La risalita del ghiacciaio, in particolare se affrontata a stagione avanzata, richiede esperienza e attenzione, sia nell’aggiramento dei diversi crepacci, sia per la notevole ripidezza dell’ultimo tratto con ghiaccio vivo. In queste condizioni le difficoltà sono maggiori di quelle riportate nella scheda e ritengo di poterle valutare superiori al PD. Recentemente la paretina che dal ghiacciaio porta sulla cresta SE della montagna è stata attrezzata con catene. Tuttavia, la parte più ripida del ghiacciaio e le catene possono essere aggirate, a tale riguardo vedi 2° itinerario della descrizione salita. La cresta finale SE, che è in comune con tutte le vie normali della montagna, richiede un minimo di attenzione, ma è facile, lo è ancor di più dal mese di settembre 2018, da quando è stata ben segnalata. La discesa dalla Val Painale, alla pari dell’itinerario dalla Val Fontana, è la via più facile della montagna, non presenta particolari difficoltà ed inoltre è interamente segnalata dalla vetta all’Alpe Campascio di Caspoggio.
Il panorama di vetta, giustamente celebrato, è tra i più completi del gruppo, molto esteso in tutte le direzioni.
Le immagine e la relazione: Pizzo Scalino – dalla Val Painale, possono fornire ulteriori indicazioni.
Dettagli della salita nella fotoscalata.
Da Sondrio si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco, si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi sale con numerosi tornanti e sempre asfaltata fino alla località di Campo Moro. Circa 1.5 km prima di raggiungere questa località, la strada compie l’ultimo tornante che è sinistrorso. Da questa curva si prosegue per circa 500 metri e si affronta una prima galleria e subito dopo, una seconda. Dopo circa 100 metri la strada presenta un notevole slargo sulla sinistra e prosegue diritta, mentre sulla destra c’è un bivio con una curva a gomito, segnalato da un cartello di notevoli dimensioni e, poco a destra, da dei normali cartelli segnaletici che riportano: Alpe Campascio di Caspoggio h 0.25 (la nostra prima meta), Alpe Prabello – Rifugio Cristina h 1.00 e Passo degli Ometti h 2.30. Si svolta quindi a destra, la strada è ancora asfaltata e poco più avanti, dopo alcuni tornanti, si arriva ad un cartello di divieto di transito, a circa (q. 2020 m). Si parcheggia qui, in uno slargo presente sulla sinistra.
Dal parcheggio s´imbocca la stradina con il fondo in parte cementato e in parte sterrato, che sale con alcuni stretti tornanti e in breve si raggiunge il piano dell’Alpe Campascio di Caspoggio (q. 2087 m). Circa 100 metri prima di arrivare alle case di questo alpeggio, sulla destra si stacca un sentiero segnalato da un cartello che riporta le indicazioni per: Alpe Prabello – Rifugio Cristina h 0.30 e Passo degli Ometti h 2.10. Si percorre questo sentiero, sempre ben segnalato ed evidente, che inizialmente traversa parallelo alla sterrata, poi, da sotto le case dell’alpe, svolta decisamente a destra (SE). Si risalgono ora con moderata pendenza larghi pascoli, tra macchie di larici e gobbe rocciose, in un bel ambiente alpino, mentre all’orizzonte appare l’inconfondibile piramide del Pizzo Scalino. Si prosegue per un buon tratto, seguendo sempre l’evidente sentiero segnalato, fino a quando ci si immette su di una stradina sterrata.
Anche a questo bivio sono presenti dei cartelli, che indicano di imboccare verso destra la stradina e 400 metri più avanti si arriva alla bellissima piana dell’Alpe Prabello, dove c’è il Rifugio Cristina (q. 2230 m, vedi prima immagine di dettaglio). Il sentiero prosegue ad E del rifugio e dopo una cinquantina di metri, in prossimità di un ponticello sul torrente, c’è un bivio, anche questo ben segnalato, dove si chiude il percorso ad anello tra l’itinerario di salita allo Scalino e quello di discesa.
Si tralasciano perciò le indicazioni sulla destra che condurrebbero al Passo degli Ometti e si prosegue verso E, il cartello riporta: Passo di Campagneda e Pizzo Scalino EEA. Seguendo i segnali lungo i pianori del pascolo più avanti si arriva ad un altro bivio segnalato.
Si prende ora a destra (E), per Pizzo Scalino EEA.
Poco oltre, una traccia segnalata porta a risalire con numerose svolte l’alto pendio di erba e detriti che conduce sulla cresta morenica, a destra della caratteristica punta rocciosa del Cornetto (q. 2848 m). Da qui si prosegue brevemente sulla destra, poi si traversa a sinistra e si va a risalire un evidente canaletto detritico che permette di superare una larga fascia rocciosa. Sopra tale fascia c’è un pianoro dove si è adagiata la fronte del Ghiacciaio dello Scalino, che a stagione avanzata è completamente di ghiaccio vivo.
Adeguatamente equipaggiati si risale il ghiacciaio sulla sinistra, dov’è meno ripido. Si piega poi gradualmente verso destra, prestando attenzione ai diversi crepacci. Nel prosieguo il ghiacciaio diventa un pò ripido e con diversi crepacci trasversali. Superato l’ultimo, il pendio glaciale diventa decisamente ripido e bisogna prestare molta attenzione, utilizzare eventualmente viti da ghiaccio, inoltre è meglio avere i ramponi con le punte ben affilate, questo ovviamente in presenza di ghiaccio vivo. Si offrono ora 2 possibili itinerari per raggiungere la vetta:
1° itinerario
Si sale verso la paretina, alta una trentina di metri, sotto l’evidente Selletta (q. 3200 m), la crepaccia terminale attualmente non dovrebbe creare grossi problemi. Il risalto roccioso è stato attrezzato nel mese di settembre 2018 con una catena che conduce alla sopra citata Selletta sulla cresta SE del Pizzo Scalino, da dove si prosegue come per il 2° itinerario (questo 1° itinerario nei prossimi anni subirà sicuramente variazioni a causa del costante ritiro del ghiacciaio).
2° itinerario
Si sale in obliquo verso sinistra (qui il ghiacciaio è un po’ meno ripido rispetto al tratto sotto le catene), fino a raggiungere il detritico intaglio (q. 3178 m) che separa la Spalla SE dello Scalino dalla Cima Val Fontana. Si traversa ora in piano o in leggera discesa, l’intero versante S della precitata Spalla SE. Ci sono dei segnali e una traccia evidente. Giunti quasi al termine del traverso, si risalgono verso sinistra delle facili (I°) rocce e in breve si guadagna l’ampia e detritica cresta SE dello Scalino. Pochi metri sopra si arriva alla Selletta (q. 3200 m), dove convergono tutte le vie normali della montagna, quella dalla Val Painale, quella dalla Val Fontana, quella diretta dal ghiacciaio e da ultimo questa, che aggira a S la Spalla SE.
Dalla Selletta si prosegue lungo la cresta quasi pianeggiante che poco più avanti presenta un breve tratto un poco affilato. Si affronta poi la piramide sommitale, i segnali inizialmente traversano a sinistra, poi risalgono canaletti, cenge e facili rocce frantumate, fino a raggiungere la vetta senza particolari difficoltà.
Dal citato intaglio (q. 3178 m) è anche possibile raggiungere facilmente (F) e in 15 minuti la Cima Val Fontana (q. 3222 m), vedi relativa relazione.
Per l’Alta Val Painale, il Passo degli Ometti e ritorno all’Alpe Campascio di Caspoggio. Come già riportato nell’introduzione questo itinerario è interamente segnalato.
Dalla vetta si ridiscende per la cresta SE fino alla Selletta (q. 3200 m). Qui, esattamente 20 metri ad W delle catene, c’è un segnale e una traccia che scende brevemente su detriti, verso destra. Per mezzo di una cengia si entra poi nel canale detritico che divide il Pizzo Scalino dalla sua Spalla SE. Si scende facilmente il canale che si allarga sempre più. Giunti al suo termine, si prosegue verso destra, sull’ampio pendio detritico sottostante. I segnali scendono poi a mezzacosta sotto la cresta SW del Pizzo Scalino e, sempre senza difficoltà, si arriva al Passo degli Ometti. Da questo valico, seguendo sempre i segnali, si divalla sulla destra (NNE), inizialmente su detriti e blocchi di ganda, poi su di un pendio di erba e sassi, quindi di nuovo su detriti, fino a raggiunge un ampio pascolo pianeggiante, fiancheggiato ad W da un largo dosso di ganda. Volgendo gradualmente verso sinistra si arriva al bivio in prossimità dell’Alpe Prabello, dove ci si ricollega con l’itinerario di salita e si ritorna al parcheggio.
Nota 1
Sulla carta della Globalmap, la stradina che conduce all’Alpe Campascio di Caspoggio e i vari sentieri, sono ben riportati.
Nota 2
L’alta croce di vetta dello Scalino, nel mese di settembre 2018 è stata asportata e trasportata a valle con l’elicottero per il restauro, probabilmente verrà riposizionata entro la prossima primavera.
Nota 3
Oltre alla corda e all´imbrago che servono per affrontare il ghiacciaio crepacciato, è ovviamente utile portare al seguito almeno un paio di cordini e moschettoni per assicurarsi sulla paretina attrezzata, nel caso si scelga il 1° itinerario.
Nota 4
Da notare che l’importante transfluenza del ghiacciaio che scendeva ad E del Cornetto, è completamente estinta. Permangono solamente zone di ghiaccio morto sotto i detriti.