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Cima di Salimmo - Da Malga Caldea - 3115 m

Via Normale Cima di Salimmo - Da Malga Caldea
La Cima di Salimmo e l’itinerario del versante SW e per la cresta NW


Regione: Lombardia Brescia
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello
Punto di partenza: Strada per Malga Caldea (q. 1529 m)
Versante di salita: SW-NW
Dislivello di salita: 1586 m - Totale: 3172 m
Tempo di salita: 4,45 h - Totale: 9,00 h
Difficoltà: EE - A - I - F
Periodo consigliato: da luglio a settembre
Punti di appoggio: Biv. Spera (q. 1940 m) e Biv. Regosa (q. 2958 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO N. 052 – Adamello Presanella 1:2500-
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 14/07/2018
Data pubblicazione: 15/07/2018
N° di visualizzazioni: 8396


Introduzione:

Splendida piramide, da ovunque la si osservi. È formata da tre creste, la S si abbassa alla Bocchetta di Salimmo, forma un’elevazione secondaria e scende poi alla Bocchetta della Calotta; la NW e la NE vanno a formare nella parte inferiore rispettivamente il Dosso delle Pertiche e il Dosso Prepazzone, delimitando la Valle Seria, a S di Ponte di Legno. Di norma la cima viene raggiunta da N e per la cresta NW, la via proposta qui di seguito si svolge invece dalla Valle di Salimmo, il versante SW e la cresta NW. È un itinerario poco conosciuto e quindi anche poco frequentato, in particolare per il dislivello decisamente superiore rispetto a quello che si svolge da N, ma anche perché le relazioni sono scarse e vaghe. Punto chiave della salita è l’individuazione della rampa detritica e obliqua che permette di accedere ai facili pendii sottostanti la Bocchetta di Valbione, tuttavia nulla di problematico per un buon escursionista. Alla bocchetta precitata inizia la cresta NW, che è abbastanza facile (I°) se in buone condizioni, la si percorre sempre un poco a destra del filo. Come alternativa c’è un ripido ma altrettanto facile canaletto detritico, posizionato un poco più ad E (destra) della cresta NW (linea gialla nell’immagine principale e nella seconda immagine di dettaglio).
Bellissimo il panorama dalla vetta, sul Disgrazia, sui Gruppi del Bernina, della Piazzi, dell’Ortles-Cevedale e della Presanella, spettacolare quello ravvicinato sulle cime del settore settentrionale dell’Adamello e sul Ghiacciaio del Pisgana.
Piccozza e ramponi utili per risalire il ripido pendio morenico sottostante la rampa detritica e obliqua, innevato fino a stagione avanzata.


Accesso:

A Temù si abbandona la SS 42 del Passo del Tonale e si imbocca la strada che scende ad attraversare sopra un ponte il fiume Oglio. I cartelli riportano le indicazioni per Val d’Avio, Rifugio Garibaldi e Malga Caldea. Si prosegue poi in salita in direzione S, la strada diventa sterrata e, poco prima di giungere a Malga Caldea, a metà strada tra i 2 torrenti che scendono dalla Valle di Salimmo, c’è un cartello ben evidente che riporta le indicazioni per Bivacco Spera ore 1.30 con il segnavia 43. Il sentiero inizia qui, con la macchina si prosegue ancora lungo la sterrata per circa 30 metri e, poco prima del secondo torrente, si parcheggia in uno spiazzo presente sulla destra.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si retrocede 30 metri e si imbocca il sentiero che si addentra in un rado bosco in direzione E. Dopo circa 10 minuti di cammino i segnali presenti su di un albero e sui sassi, indicano di scendere brevemente a sinistra per attraversare un torrente. Sul lato opposto si sale in linea abbastanza retta, sempre a sinistra del torrente e per un buon tratto. Poi il sentiero si sposta verso sinistra e risale una rupe boschiva con strette e ripide svolte. Giunti ad un bivio, prestando attenzione alla segnaletica un po’ sbiadita, si tralascia a destra la traccia che dopo 20 metri pianeggianti conduce ad uno spiazzo con una galleria e si prosegue invece a sinistra.
Il sentiero sale ancora con diverse ripide svolte, fino a raggiungere il Bivacco Spera (q. 1940 m), posizionato sotto una parete rocciosa. Dal bivacco, su labile traccia e quasi senza segnali, si traversa in piano a destra, per una cinquantina di metri, su terreno un po’ ripido, fino a giungere in mezzo ai prati. Poi si risalgono a lungo questi ripidi pendii erbosi, un poco sulla destra, senza traccia e all’inizio senza segnali, Nel prosieguo appaiono le prime bandierine sbiadite sui sassi e si continua a salire su questi prati, sempre a sinistra del torrente. Il percorso diventa poi meno ripido e i segnali portano ad attraversare, verso destra e in rapida successione, due ruscelli ed un torrente.
Si prosegue ancora per un buon tratto in salita, poi i segnali portano ad attraversare ancora verso destra un secondo torrente. Si risale ora senza particolare fatica un lungo cordone morenico, seguendo sempre i segnali e al centro della valle. Volgendo gradualmente verso destra, si raggiungono le prime morene del Ghiacciaio della Calotta. I segnali a volte si perdono, ma il percorso è logico, si sale verso l’evidente Bocchetta della Calotta (dove c’è anche il Bivacco Regosa), alla base della cresta N della Cima omonima, aggirando i risalti rocciosi un tempo ricoperti dal ghiacciaio. Si arriva in questo modo a circa 150/200 metri dalla bocchetta precitata, con percorso anche qui intuitivo, si abbandona l’avvallamento per questo valico e si traversa a sinistra.
Poi si risale il ripido pendio morenico, innevato fino a stagione avanzata (al mattino potrebbe richiedere l’uso di piccozza e ramponi), che in alto conduce, sempre verso sinistra, alla rampa detritica e obliqua (da destra verso sinistra) citata nell’introduzione. Senza difficoltà si risale tale rampa e poi per largo pendio di ganda si arriva alla Bocchetta di Valbione (q. 2813 m), sulla cresta NW della nostra cima. Poco prima di raggiungere questo valico, si iniziano a risalire le ripide rocce rotte della cresta, appoggiando sempre un poco a destra del filo, senza particolari difficoltà. Oppure, come alternativa, si risalgono i ripidi detriti (attenzione ai sassi instabili) di un canaletto posizionato poco più ad est (destra) della cresta.
In ogni caso, sia la cresta, sia il canaletto, ad una cinquantina di metri dalla cima, convergono e si trasformano in un largo pendio di sfasciumi, poco ripido e innevato ad inizio stagione. Risalendolo senza percorso obbligato, in breve si arriva all’alta e bella croce di vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 16/07/2018 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Cima di Salimmo - Da Malga Caldea - In salita nella Valle di Salimmo

In salita nella Valle di Salimmo

Via Normale Cima di Salimmo - Da Malga Caldea - In salita
In salita

Via Normale Cima di Salimmo - Da Malga Caldea - Panorama di vetta, verso SW
Panorama di vetta, verso SW
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