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Pizzo Cornagiera - 2049 m

Via Normale Pizzo Cornagiera
Lungo la cresta E del Pizzo Cornagiera


Regione: Lombardia Lecco
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie
Punto di partenza: Intróbio, Loc. Ponte dei Ladri (q. 1080 m) Valsassina
Versante di salita: SE-E
Dislivello di salita: 970 m - Totale: 1940 m
Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 4,45 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: maggio - ottobre
Punti di appoggio: Rif. Bocca di Biandino (q. 1496 m) e Rif. Tavecchia (q. 1505
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 105 - Lecco Valle Brembana 1:50000; GLOBALMAP - Le Grigne Resegone di Lecco e Legnone 1:35000; CARTA NAZIONALE DELLA SVIZZERA N. 287 - Menaggio 1:50000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 26/04/2018
Data pubblicazione: 29/04/2018
N° di visualizzazioni: 7373


Introduzione:

Il Pizzo Cornagiera è una cima erbosa, facilmente accessibile da più versanti ed è la più elevata della catena montuosa compresa tra la Sponda di Biandino ed il Cimone di Margno. Tale catena separa la Valle Varrone a N dalla Valsassina a S. Dalla Val Biandino, laterale della Valsassina, e più precisamente dai due rifugi che si raggiungono con la presente escursione, la cima non è visibile, in quanto rimane nascosta dietro un costone erboso che si stacca dalla sua cresta E e scende a valle in direzione S. La salita non comporta comunque nessuna difficoltà ed è alla portata di ogni escursionista.


Accesso:

Percorrendo la superstrada Lecco-Colico, o viceversa, si esce allo svincolo di Bellàno e si prende la strada per la Valsassina. Si oltrepassano gli abitati di Taceno, Cortenova e Primaluna. Si giunge così al cartello di inizio paese di Intróbio, esattamente cinquanta metri dopo il cartello, sulla sinistra della strada c’è lo stabilimento di formaggi Ciresa. Di fianco allo stabilimento si imbocca la via alla Cascata che riporta anche un cartello per Valbiandino. Dopo cento metri da questo primo incrocio, si svolta a destra, entrando nella via ai Forni. Anche qui si percorrono un centinaio di metri e poi si svolta a sinistra, per la via alle Ville e Valbiandino (tutti i cartelli sono in loco). Si prosegue per alcune centinaia di metri, fino ad un cartello che indica il divieto di transito, ma di norma è concesso salire con l’auto fino al Ponte dei Ladri (q. 1080 m). Proseguiamo quindi lungo la stradina che alterna tratti con il fondo cementato con altri strerrati. Ad ogni modo bisogna prestare attenzione, in quanto il fondo è abbastanza sconnesso. Nel prosieguo si attraversa un primo ponte e si risale ora per un buon tratto la valle sulla destra orografica, fino a raggiungere la nostra prima meta, il Ponte dei Ladri. Si parcheggia negli ampi spiazzi presenti prima del ponte.


Descrizione della salita:

Attraversato il ponte si prosegue lungo la stradina che ora risale la valle sulla sinistra orografica. La si segue fedelmente e dopo un’ora di cammino si arriva al Rifugio Bocca di Biandino (q. 1496 m) e pochi metri sopra si è al Rifugio Tavecchia (q. 1505 m). Qui si abbandona la stradina e si sale nei prati dietro quest’ultimo rifugio, in direzione W (vedi prima immagine di dettaglio). Lungo questi prati non è presente alcuna traccia, ma una cinquantina di metri sopra il rifugio c’è una bandierina di colore rosso-bianco-rosso sopra un masso e il sentiero si fa subito evidente e ben marcato.
Ci si addentra quindi in una rada boscaglia e si sale aggirando gradualmente il dosso (citato nell’introduzione) che scende dalla cresta E della nostra montagna. Nel prosieguo il sentiero si approssima ad un ruscello e, 10 metri prima di attraversarlo, c’è un bivio. Qui, abbandoniamo il sentiero principale che attraversa il ruscello e poi prosegue in piano lungo il versante meridionale della montagna e prendiamo la traccia, non segnalata, che si stacca sulla destra.
Seguiamo questa traccia per un centinaio di metri o poco più, poi, quando si confonde nella vegetazione e si approssima di nuovo al ruscello, l’abbandoniamo e, con percorso molto intuitivo, risaliamo i ripidi prati sulla destra, fino a guadagnare la larga dorsale di questo dosso che divide la Val Biandino dal Pizzo Cornagiera. Si prosegue l’ascesa oltrepassando un traliccio dell’alta tensione e si va a raggiungere la cresta E del nostro Pizzo. Si segue ora la larga e facile cresta erbosa fino in vetta. Bel panorama circolare sulle montagne della regione, in particolare sul versante W del Pizzo dei Tre Signori.


Discesa:

Abbiamo due possibilità.
1°) Come per la salita.
2°) Per l’elementare cresta SSW, vedi relazione: Pizzo Cornagiera – Cresta SSW.
Se si intende affrontare questa traversata della montagna, con partenza e arrivo al Ponte dei Ladri, è preferibile salire per il versante SE e per la cresta E e scendere per la cresta SSW, piuttosto che il contrario. Infatti, in discesa dal versante SE, non è del tutto semplice individuare il sentiero che conduce al Rifugio Tavecchia.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 02/05/2018 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Pizzo Cornagiera - In salita

In salita

Via Normale Pizzo Cornagiera - In salita
In salita

Via Normale Pizzo Cornagiera - Panorama di vetta, verso SSW
Panorama di vetta, verso SSW
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 02/05/2024
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