Divertente itinerario (non molto conosciuto) su ghiaccio e misto. Ideale per alpinisti alle prime armi con l´accompagnamento di alpinisti esperti.

Giunti a Santa Caterina Valfurva si percorre la strada stretta ma asfaltata fino al Rifugio-Albergo dei Forni (q. 2178 m) dove si parcheggia. La strada è a pagamento ed è presente un distributore automatico all´inizio della stessa. Si sale lungo il sentiero 28B fino al Rifugio Pizzini (1,30 h). È possibile raggiungere il Rifugio anche usufruendo del trasporto a pagamento in fuoristrada.

Dal Rifugio Pizzini si lascia sulla destra il sentiero che porta al Rifugio Casati e si segue il sentiero che percorre la morena glaciale che porta al Ghiacciaio del Gran Zebrù (q. 3000 m). Qui si indossa l´attrezzatura da ghiaccio. Alla nostra sinistra notiamo la Cima delle Pale Rosse. A destra delle Pale Rosse si nota il Colle delle Pale Rosse (q. 3379 m). Si risale il ghiacciaio in direzione del Colle delle Pale Rosse prestando sempre molta attenzione ai crepacci. Giunti al Colle davanti a noi si nota subito la Cima della Miniera, con l´evidente sentiero in cresta che conduce alla vetta. Scendiamo quindi lungo il Ghiacciaio della Miniera perdendo alcune decine di metri di quota e successivamente proseguendo in piano. Arrivati alla base della cima, da qui parte una stretta traccia che, almeno per i primi metri, richiede una certa prudenza. In seguito sarà possibile assicurarsi alle corde fisse presenti. Terminato il tratto di misto munito di corde fisse si prosegue sull´evidente traccia fino alla cima dove è possibile osservare alcuni resti di baracche della prima guerra mondiale.

Come per la salita.

Prestare attenzione al possibile forte vento nei pressi della cima