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Sasso Grande - Nibbio - 880 m

Foto via normale Sasso Grande - Nibbio non disponibile


Regione: Piemonte Verbania
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Laurasca
Punto di partenza: Nibbio (q. 208) Val Ossola
Versante di salita: S
Dislivello di salita: 672 m - Totale: 1344 m
Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 3,15 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: tutto l'anno
Punti di appoggio: Nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia con ometti
Libro di vetta: no
Cartografia: Cartine Zanetti - Parco Val Grande 1:30000
Autore: Guido Caironi
Data della salita: 29/12/2016
Data pubblicazione: 30/12/2016
N° di visualizzazioni: 2735


Introduzione:

Già l’accoppiata di termini quali “Nibbio” e “Sasso Grande” suscita un che di timore, o comunque reverenza. E non a caso perché le svettanti cime del primo baluardo della Val Grande manifestano tutta la loro audacia ed asprezza. Una salita di impegno, in ambiente selvaggio che sa mettere soggezione.


Accesso:

Percorrendo la A26 (Gravellona Toce) si esce a Mergozzo e si prosegue diritto voltando a sinistra all’incrocio (direzione Cuzzago). Subito incontriamo la freazione Bettola, poco oltre Nibbio. Percorrere via Bozzetti, sulla destra, proseguire lungo la strada sterrata alle spalle di una fontana, sino al parcheggio alberato.


Descrizione della salita:

Si sale direttamente dal parcheggio su traccia molto ripida e si scende nel torrente (corda sospesa per aiutarsi) che si traversa in direzione dei ben visibili segni di vernice bianca. Si risale la sponda opposta aiutati da alcuni gradini metallici e si segue il sentiero che conduce alla mulattiera militare della Linea Cadorna (ad un primo bivio tenere la destra e salire). Nei pressi sono state ripulite alcune vie di arrampicata. La mulattiera è molto interessante, perché costituita da tornanti molto stretti sorretti da poderosi muraglioni. La mulattiera termina dopo aver attraversato una buia galleria. Qui finisce il percorso più facile, adatto a tutti. Chi volesse continuare si armi allora di molta audacia: si prosegue nel bosco di faggi, castagni e betulle, salendo molto ripidamente a un ripiano dove si trovano dei ruderi (493 m, Mott di Pultrusutt), si traversa più avanti sulla sinistra nei pressi di una piccola frana e si raggiungono i resti di un altro alpetto (641 m). Il sentiero prosegue traversando il fianco della montagna in direzione di Cuzzago, per aggirare il salto di roccia soprastante; si arriva in un canalino erboso molto ripido che si risale fino ad un poggio panoramico (820 m circa). Si continua percorrendo la traccia di sentiero a volte labile, ma qua e là aiutati da provvidenziali ometti ed alcuni sbiaditi bolli bianchi (per la verità sempre più radi man mano che ci si alza di quota). Si transita ai piedi della parete rocciosa terminale del Sasso Grande, verso sinistra, sino ad incontrare una deviazione: a sinistra proviene una traccia con bolli rossi, a destra si risale un ulteriore canalino a tratti roccioso che conduce ad un altro pianoro erboso. Si prosegue infine verso destra sino alla croce lignea che definisce la vetta del Sasso Grande.


Discesa:

Come per la salita. Oppure si può compiere un giro ad anello. Tornati al bivio appena descritto si seguono a destra i bolli rossi (faccia a valle). Il percorso, purtroppo bisogna ammetterlo, è interessante soltanto ai fini di un allenamento all´equilibrio e al coordinamento, perché di fatto non offre, seppur sia tracciato in un bell’ambiente selvaggio e naturale, grandi soddisfazioni in quanto a paesaggi o varietà. Si scende in un fitto e ripidissimo bosco di castagni, faggi e brughi, sempre attenti ai segni a vernice. Si attraversa il greto di un torrente risalendo sulla sponda opposta orografica. La traccia, molto labile, rimane in costa, a tratti esposta e sbuca infine sulla strada militare che sale da Cuzzago. La si percorre: seppure non in buono stato è molto distensiva, se equiparata a quanto abbiamo appena percorso. Poco oltre si ignorano le paline sulla destra, proseguendo diritti ed arrivando nei pressi di una azienda di lavorazione dei graniti. Da qui si può raggiungere la provinciale e rientrare a Nibbio; oppure si può cercare una traccia, proseguendo in costa verso est e rientrando esattamente da dove siamo partiti.


Note:

Il percorso nel bosco è davvero molto impervio e sdrucciolevole. La traccia a volte incerta. Dal Sasso Grande si può proseguire oltre per il Mot Gianin a 1069 m. Qui la traccia non è più visibile: solo qualche rarissimo bollo rosso sbiadito guida la salita. Il sottoscritto, più che seguire i bolli ha deciso di affidarsi all´intuizione cosa che, come sovente succede, lo ha portato ad una cinquantina di metri dalla meta, ma non gli ha permesso di raggiungerla!


Revisione:
relazione rivista e corretta il 30/12/2016 dalla redazione di VieNormali.it
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