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Sasso Nero - 2468 m

Via Normale Sasso Nero
Canale di accesso alla via normale, dove è presente un piccolo nevaio


Regione: Friuli Ven. Giulia Udine
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Carniche
Punto di partenza: Camping Collina (q.1280)
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 1180 m - Totale: 2360 m
Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,30 h
Difficoltà: EE - A - II+ - PD-
Periodo consigliato: giugno - ottobre
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: TABACCO N.01 - – Sappada – S.Stefano –Forni Avoltri 1:25000
Autore: Alberto Gola
Data della salita: 20/07/2016
Data pubblicazione: 30/07/2016
N° di visualizzazioni: 5983


Introduzione:

Cima selvaggia e scarsamente frequentata, Il Sasso Nero (2468) è una delle elevazioni dei Monti di Volaia, sottogruppo delle Alpi Carniche posto ad ovest del Monte Coglians, e al confine col territorio austriaco. La via normale di salita, che presenta diversi passaggi su roccia, risulta interessante e variegata, ed è stata recentemente segnalata con (radi) bolli rossi. Dalla solitaria cima, che conta poche visite a partire dal 1989 (prima ascensione ufficiale) è consigliabile concatenare durante la discesa la traversata in cresta fino alla forcelletta della Tacca del Sassonero. Nonostante il monte appartenga al gruppo delle Alpi Carniche, la morfologia della parte sommitale è molto vicina a quella dolomitica, con canali detritici, caminetti e cenge.


Accesso:

Dal Camping Collina, posto poco prima del Rifugio Tolazzi ( località Collina di Forni Avoltri), imboccare il sentiero n. 176 che in circa 1,15 h, con diversi saliscendi nel bosco, conduce alla zona prativa dove rimangono i ruderi dell’ex Casera Chianaletta ( m. 1814)


Descrizione della salita:

Dai ruderi dell’ex casera Chianaletta è necessario puntare al canalone di accesso che sale in diagonale in maniera evidente, e alla base del quale, almeno fino a tarda stagione, è presente un piccolo nevaio. Si inizia a rimontare il canale al centro per imboccare un piccolo canalino rossastro, per uscirne quasi subito in vista del primo bollo rosso a destra: da qui in seguito la salita è segnalata, seppur in maniera rada, e non presenta particolari difficoltà di orientamento. Una breve cengetta conduce ad un pendio di erba e roccette, da risalire fino al suo culmine. In seguito la via segue alcuni canalini e paretine, con difficoltà di I+ e II, fino alla sella dove sono presenti alcuni bunker risalenti al primo conflitto mondiale. Superata la breve parete (II) si giunge su terreno detritico, più marcatamente dolomitico, con roccette e sfasciumi, da risalire faticosamente fino alla cresta. In seguito brevemente fino alla cima (m. 2468), dalla quale si gode una panorama grandioso verso il versante austriaco, il Lago di Volaia e sulle altre cime della catena.


Discesa:

E’ possibile scendere per la via di salita, oppure continuare in cresta verso nord fino alla Tacca del Sassonero, forcelletta posta a m. 2351. Confortati dai seppur sparuti bolli rossi, si segue il filo di cresta, sottile e molto esposta, con passaggi di II+ delicati ( valutare bene appigli e appoggi). Si giunge dopo diversi saliscendi e cengette, con una entusiasmante e vertiginosa visuale su entrambi i versanti, ad una placca di circa 6-7 metri, attrezzata con cordino metallico, da scendere con estrema cautela solo se assicurati con longe o set da ferrata data l’esposizione notevole e scarsità di appoggi. Attraversata una cengia in moderata esposizione (attenzione: roccia friabiile) si continua a scendere per passaggi di I e II fino giungere in terreno prativo : da qui è possibile ritornare a Casera Chianaletta attraverso il sentiero Cai 176 che scende al vicino Monte Volaia.


Note:

La via normale di salita, seppur con difficoltà alpinistiche non superiori al II grado, non è da sottovalutare per l’ambiente solitario e per la friabilità della roccia in diversi punti. La traversata in cresta in discesa è consigliabile perché splendida e tecnicamente appagante, ma richiede passo sicuro e valutazione di appoggi e appigli in diversi passi a causa dell’esposizione e della roccia non eccelsa.


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Via Normale Sasso Nero - Una delle paretine da superare durante la salita

Una delle paretine da superare durante la salita

Via Normale Sasso Nero - La sella dove sono presenti alcuni bunker della prima guerra mondiale, con la cengetta che conduce i
La sella dove sono presenti alcuni bunker della prima guerra mondiale, con la cengetta che conduce i

Via Normale Sasso Nero - L’esposta e affilata cresta che conduce dalla cima del Sasso Nero alla Tacca del Sassonero ( v
L’esposta e affilata cresta che conduce dalla cima del Sasso Nero alla Tacca del Sassonero ( v
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