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Cima d’Assola (o Cima della Zocca) - 2166 m

Via Normale Cima d’Assola (o Cima della Zocca)
Lungo la facile cresta SE della Cima d’Assola


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie
Punto di partenza: Ronco, frazione di Tartano (q. 1159 m)
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 1007 m - Totale: 2014 m
Tempo di salita: 2,45 h - Totale: 5,00 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: da maggio a ottobre
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 105 - Lecco Valle Brembana 1:50000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 05/05/2016
Data pubblicazione: 14/05/2016
N° di visualizzazioni: 6507


Introduzione:

Larga cima erbosa posizionata sulla catena che divide la Val Tartano dalla Valtellina. È conosciuta con il doppio nome, sebbene sulla carta della Kompass viene riportato solo quella di Cima della Zocca (q. 2074 m). Tuttavia l’autore della bella guida alpinistica Alpi Orobie Over 2000 toglie la doppia denominazione e gli attribuisce solo quella di Cima d’Assola, nominando giustamente Cima della Zocca una ben individuata elevazione erbosa (q. 2250 m circa), né nominata né quotata sulle carte, situata sulla stessa catena, ma ad alcune centinaia di metri a SE. Nella presente relazione vengono riportati entrambi i nomi dato che le carte non sono ancora aggiornate.
Dal punto di vista escursionistico l’ascesa non presenta particolari difficoltà, ma i segnali sono riportati saltuariamente e i bivi poco o male segnalati. Inoltre i pendii erbosi che dalla baita Zocca conducono in cresta, sono abbastanza ripidi sebbene facili. L’itinerario è quindi riservato ad escursionisti esperti.


Accesso:

Provenendo da Morbegno, si lascia sulla destra la località di Talamona e prima di attraversare il ponte sull’Adda, seguendo le indicazioni per la Val Tartano, si abbandona la statale 38 e si svolta a destra. La strada, abbastanza stretta, risale la valle con numerosi tornanti, raggiunge Campo e poco dopo Ronco. All’inizio di questo abitato, verso monte c’è una piccola piazzetta con una bacheca e un cartello con il segnavia 127 che riporta le indicazioni per Casera di Vicima h 2.10 e Bocchetta di Vicima h 3.40. Nella piazzetta c’è posto per tre veicoli.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si risale una scalinata (Via Ronco) all’inizio rettilinea ma che poi serpeggia tra le case e, verso destra, si immette in una larga strada asfaltata, che funge anche da parcheggio. Qui si può giungere con l’auto, svoltando a sinistra poche decine di metri più avanti della piazzetta, dove abbiamo parcheggiato. In ogni caso, si imbocca ora il sentiero che traversa da destra a sinistra proprio sopra questo secondo parcheggio. Poco più avanti c’è una prima cappella e, dopo una cinquantina di metri, in prossimità di alcune recinzioni parasassi e seguendo le indicazioni di una freccia, si svolta a destra.
La mulattiera sale nel rado bosco e conduce ad una seconda cappella. Poco sopra, presso un piccolo poggio, si tralasciano alcuni segnali verso monte, che portano a risalire delle facili rocce (condurrebbero alla Casera Piazzo) e si continua invece lungo il sentiero principale, qui non segnalato, che in questo punto compie una breve discesa. Si traversa per un buon tratto in direzione E/SE, oltrepassando una terza cappella. In diversi punti la mulattiera, sempre larga e facile, è sorretta da muri in pietra e si affaccia su profondi dirupi. Con alcune svolte si arriva poi alle baite di Vicima (q. 1514 m).
Si prosegue lungo il sentiero, solo in parte segnalato e poco sopra le baite troviamo un bivio, segnalato da un cartello. Qui si prende a sinistra per Casera e Passo Vicima. Dopo un paio di svolte giungiamo ad un secondo bivio. Bisogna ora prestare un po’ di attenzione. Se si osserva sulla sinistra, si potrà notare un piccolo cartello recante la scritta “Zocca”, mentre sulla destra, a una decina di metri, c’è una specie di fontanella in pietra, alimentata da una piccola cascatella. Tralasciando quest’ultima indicazione, si svolta a sinistra passando proprio sotto al cartello citato. Si prosegue in questa direzione per un buon tratto, poi, con una serie di ripide svolte giungiamo ad un grande cartello in legno che riporta la scritta “La Zoca”. Il sentiero qui è ben segnalato da numerose bandierine.
Continuiamo nella salita e poco sopra, all’uscita del bosco, ci attendono due baite. Osservando in alto a sinistra, si potrà notare la grande croce posizionata sulla vetta della Cima d’Assola. Da queste due baite si compie un breve traverso a sinistra e poi, per aperto pascolo, si sale alla Baita (o Casera) Zocca (q. 1906 m). Bisogna ora raggiungere la cresta SE della nostra montagna, il largo pendio erboso a sinistra della baita offre diverse possibilità di salita (vedi 1° immagine di dettaglio), in ogni caso su terreno abbastanza ripido, ma facile. Da ultimo, si segue la cresta senza difficoltà, fino in vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 16/05/2016 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Cima d’Assola (o Cima della Zocca) - Immagine ripresa dalla Baita (o Casera) Zocca

Immagine ripresa dalla Baita (o Casera) Zocca

Via Normale Cima d’Assola (o Cima della Zocca) - I ripidi ma facili pendii erbosi per raggiungere la cresta
I ripidi ma facili pendii erbosi per raggiungere la cresta

Via Normale Cima d’Assola (o Cima della Zocca) - Panorama di vetta, verso SE
Panorama di vetta, verso SE
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