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Corno D´Aquilio - 1545 m

Via Normale Corno D´Aquilio
La vetta del Corno D´Aquillio


Regione: Veneto Verona
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Monti Lessini
Punto di partenza: Loc. Tommasi (q 1129 m) Lessinia
Versante di salita: S, E, SE
Dislivello di salita: 416 m - Totale: 832 m
Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 4,00 h
Difficoltà: E
Periodo consigliato: tutto l'anno
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Libro di vetta: si
Cartografia: Comitato Gruppi Alpinistici Veronesi - Lessinia-Carega 1:20000
Autore: Riccardo Mazzi
Data della salita: 04/01/2016
Data pubblicazione: 01/03/2016
N° di visualizzazioni: 20046


Introduzione:

Particolare cima che si staglia come uno sperone roccioso sui pascoli sottostanti. La sua caratteristica forma fa si che venga riconosciuto da tutta la pianura veronese ed è anche per questo una delle montagne più frequentate della provincia di Verona. I versanti sud e ovest precipitano, con ripide pareti rocciose rispettivamente sull’ abitato di Tommasi e sulla Val d’Adige, mentre i versanti nord, nord-ovest digradano dolcemente verso i pascoli della Lessinia. Il Corno D’Aquilio è noto anche per i numerosi fenomeni carsici che si sono sviluppati sul suo altipiano. Nelle vicinanze si trova infatti la Spluga della Preta, uno degli abissi carsici più famosi al mondo; esso ha una profondità dichiarata di -877 m ciononostante vi sono ancora molti cunicoli da esplorare. Lungo il percorso si trova anche la Grotta del Ciabattino, cavità carsica facilmente esplorabile, al contrario della Spluga che è accessibile soltanto a speleologi esperti.


Accesso:

Da Fosse, raggiungibile da Negrar – Fane – Sant’Anna d’Alfaedo, si prende la strada che dal centro del paese prosegue dritto seguendo le indicazioni per contrada Tommasi e Sega di Ala. Si prosegue sempre dritto tralasciando deviazioni laterali fino a raggiungere località Tommasi dove si lascia l’auto in un ampio parcheggio sulla sinistra.


Descrizione della salita:

Da Tommasi vi sono tre percorsi alternativi per raggiungere la cima:

1 - Si prosegue sulla strada fino a giungere ad un bivio dove si prende la strada che prosegue a sinistra, mentre si tralascia quella che prosegue dritta. Si raggiunge in breve tempo la contrada Coste, dove il sentiero 250 prosegue con continui saliscendi sul versante ovest del Corno affacciato sulla Val d’Adige. Il sentiero prosegue verso il Passo di Rocca Pia dove sono visibili gallerie e trincee della Grande Guerra. Si prosegue oltre in leggera discesa per proseguire poi lunga una lunga serie di ripide serpentine che si inerpicano nel bosco fino a sbucare nei pascoli di Malga Fanta dove il sentiero piega decisamente verso sud fino a raggiungere la malga. Con una breve deviazione a sinistra è possibile osservare la voragine della Spluga della Preta, la quale è recintata con lastre di pietra. Dalla malga o dalla Spluga si prosegue ancora verso sud in direzione della cima, la quale dopo una breve ma ripida salita e un lungo traverso, viene raggiunta.
Tempo salita: 3,00 h - Tempo totale: 5,30 h

2 - Dalla biforcazione della strada a Tommasi si prosegue dritti, dove la strada si addentra all’interno della Valle Liana. Poco prima che la strada compia un tornante si stacca sulla sinistra il sentiero n°250 che sale ripido all’interno di una faggeta. Il sentiero prosegue con una serie di tornanti che permettono una rapida ascensione. Più avanti il bosco diventa un’abetaia e in breve si sbuca sui pascoli in vista del recinto della Spluga sulla destra. Anche qui è possibile compiere una deviazione per ammirare l’abisso, altrimenti il sentiero prosegue sulla sinistra dove si prosegue qualche metro in discesa, più avanti sulla destra vi è l’entrata della Grotta del Ciabattino che è possibile visitare. Ritornati sul sentiero si oltrepassa un recinto e si sale in direzione sud verso la cima che si raggiunge in 20/30 minuti.
Tempo salita: 2,00 h - Tempo totale: 4,00 h

3 - Dal bivio della strada di Tommasi si prosegue dritti come il percorso 2, però si tralascia la deviazione a sinistra con il sentiero 250 e si prosegue lungo la strada che è a tratti asfaltata e a tratti sterrata. La strada è aperta anche al traffico motorizzato. Si segue sempre la strada prima per boschi e poi per pascoli fino a giungere a Col della Pealda, dove si lascia la strada asfaltata e si prosegue su una mulattiera. La mulattiera compie ora un grande giro passando prima per Casara Preta di sopra e raggiungendo poi Malga Fanta, da dove si prosegue verso sud in direzione della cima.
Tempo salita: 2,30 h - Tempo totale: 5,00 h


Discesa:

In discesa è possibile percorrere i medesimi percorsi di salita oppure è possibile collegare i vari percorsi descritti e compiere una bella escursione ad anello. Bisogna considerare però che il percorso 1 è sconsigliabile percorrerlo in discesa, in quanto presenta l’ultima parte molto ripida.


Note:

Come visto in precedenza è possibile effettuare diversi percorsi per arrivare in vetta, in particolare i percorsi 1 e 2 sono i più consigliati. Il percorso 3 invece è sconsigliabile, nonostante il luogo meriti comunque una visita, poichè si percorre una strada aperta al traffico motorizzato. Il percorso 1 richiede una buona preparazione fisica e il tempo di percorrenza è maggiore degli altri percorsi. Il percorso 2 invece è la via più rapida per raggiungere la cima.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 05/03/2016 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Corno D´Aquilio - Ingresso della Grotta del Ciabattino

Ingresso della Grotta del Ciabattino

Via Normale Corno D´Aquilio - Il panorama verso la Lessinia e il Carega
Il panorama verso la Lessinia e il Carega

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