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Monte Garzirola - 2075 m

Via Normale Monte Garzirola
Il passo e il crinale che porta alla vetta


Regione: Lombardia Como
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Camoghè
Punto di partenza: Seghebbia, Val Rezzo (q. 1100 m) Val Rezzo
Versante di salita: S
Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m
Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,00 h
Difficoltà: EF
Periodo consigliato: tutto l'anno
Punti di appoggio: Rif. Passo S. Lucio (q. 1542 m) e Rif. Garzirola (q. 1975 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS, Foglio 92, Lago di Como - Lago di Lugano
Autore: Federico Tresoldi
Data della salita: 16/05/2004
Data pubblicazione: 28/12/2005
N° di visualizzazioni: 13628


Introduzione:

La Val Rezzo è un selvaggio e profondo solco che scende verso Porlezza; l'unico abitato è Seghebbia, posto poco sotto al culmine di Dasio, da dove si scende in Val Cavargna, raggiungibile da Porlezza attraverso strette e tortuose strade.


Accesso:

Imboccare dall'abitato di Seghebbia il sentiero che si inerpica tra i piccoli cascinali dei pascoli sopra il piccolo borgo della Val Rezzo, dove il tempo sembra essersi fermato: si vive a contatto con stalle e pollai e all'ombra dei faggeti. Dopo circa 10 minuti di cammino si perviene ad un balcone panoramico con un piccola edicola votiva: da qui imboccare il sentiero 3 barrato sulla destra, il Sentiero delle 4 valli; procedendo in costa nel bosco di faggi per lo più pianeggiante si potranno attraversare alcuni dei numerosi ruscelli che solcano la montagna, fino a giungere allo sbocco su un poggio prativo (45min-1h dalla partenza) dove si erge una chiesetta romanica. Qui si incontra la Mulattiera che da Dasio, posto al valico tra la Val Rezzo e la Val Cavargna, sale verso il passo di S. Lucio. Seguendo la mulattiera che avanza per prati superando la fascia boschiva, tenendosi sulla destra in 15-25 min si giunge al passo di S. Lucio, 1542m, col suo caratteristico oratorio romanico e la presenza di due rifugi, uno in territorio italiano e l'altro in territorio svizzero. Il rifugio S. Lucio italiano, come il vicino rifugio Garzirola, è una ex caserma della guardia di Finanza, essendo stato questo tratto del confine italo-svizzero terra di contrabbandieri.


Descrizione della salita:

Per i meno allenati può questa essere la meta della gita, visto che da questo passo il panorama è comunque eccezionale; proseguendo però verso nord si possono scegliere due percorsi che portano al rifugio Garzirola: il primo su mulattiera sale dolce fino all'alpe Tabano (1666 m, 20-30 min), per poi salire ripidamente una volta aggirato il costone su un terreno con bassa vegetazione (senza percorso obbligato, in caso di neve scegliere bene il percorso, in quanto la mulattiera termina nel nulla) il balcone panoramico sulla val Cavargna sul quale si affaccia il rifugio (1975 m). La vetta della croce del Garzirola, a 2075 m si raggiunge il 15-20 minuti con un sentiero che si diparte dietro il rifugio lungo il crinale; oltre questa, per dossi erbosi, in circa 30 minuti si può raggiungere la culminazione del Garzirola, ricinoscibile dal fatto che da essa si ripartono tre crinali.


Discesa:

In vetta il panorama spazia dal gruppo del Rosa ai sottostanti laghi del Ticino, dal Triangolo Lariano alle Grigne, dal Badile ai Tremila ticinesi, nonchè sulla val Cavargna e le sue cime tra quali il Pizzo di Gino e lo Stabbiello. Il secondo percorso per il rifugio può essere un'ottima via anche per il ritorno, e corre sul crinale erboso che porta al Garzirola, alternando strappi ripidi e salite più dolci. Si cammina sul filo spinato del confine italo svizzero, ora sommerso dalla terra, e tra i piccoli cippi di confine, raggiungendo in 45 min circa il passo di S. Lucio. Da qui si può proseguire lungo il crinale fino all'alpe Culmine 1500 m ca. (15 min) e poi tornare a Seghebbia in circa 45 min immersi e sommersi dal crepitare delle foglie in una bellissima faggeta.


Note:

Nell'ultimo tratto prima del rifugio Garzirola il sentiero non è evidente.


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