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Corno alle Scale - Direttissima - 1945 m

Via Normale Corno alle Scale - Direttissima
Versante orientale del Corno alle Scale


Regione: Emilia Romagna Bologna
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Settentrionale - Gruppo Monte Cimone
Punto di partenza: Rif. Segavecchia (q. 912 m)
Versante di salita: E
Dislivello di salita: 1050 m - Totale: 2350 m
Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 6,00 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: giugno - settembre
Punti di appoggio: Rif. Segavecchia (q. 912 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: no
Cartografia: Alto Appennino Modenese CAI Modena S.E.L.C.A. Editore 1:25.000 Ed. 2006
Autore: Enrico Cecchi
Data della salita: 29/08/2015
Data pubblicazione: 30/10/2015
N° di visualizzazioni: 11470


Introduzione:

Il Corno alle Scale è la vetta più alta del Bolognese, anche se dal punto orografico appartiene al Gruppo del Monte Cimone. Il versante occidentale, rivolto verso la valle del Dardagna, è stato interessato da un´importante opera di antropizzazione (piste da sci e relativi impianti di risalita). Discorso diverso invece per il versante orientale, che si affaccia sulla Valle del Silla: qui l´ambiente, severo, ripido e selvaggio, è stato scarsamente interessato dall´intervento dell´uomo, ed i relativi percorsi, sia escursionistici che alpinistici invernali, non sono per nulla banali. Il percorso escursionistico di salita qui proposto era denominato nelle vecchie guide "Direttissima del Corno alle Scale"; la prima parte dell´itinerario di discesa invece consente di percorrere la cresta N, i cd. Balzi dell´Ora, che chiude la piana del Cavone e consente di ammirare la ripida parete NE del Corno.


Accesso:

Accesso dal Rifugio Segavecchia (q. 912 m), raggiungibile in auto da Pianaccio, frazione del Comune di Lizzano in Belvedere. La strada, di circa 3,5 chilometri, è asfaltata, ma molto stretta e priva di protezione verso valle, per cui va percorsa con molta attenzione.


Descrizione della salita:

Dal Rifugio si prosegue lungo la carrareccia per poche centinaia di metri, per svoltare - prima del ponte sul torrente Silla - a destra. Da qui in modesta salita continua, all´interno del bosco, la carraia, sempre a fianco del torrente. Dopo pochi minuti la strada si interrompe: a destra si trova il segnavia 117, che conduce al Monte La Nuda e che verrà utilizzato per il rientro, mentre a sinistra inizia il 119 (denominato sentiero alpinistico G. Ruffo), che subito propone il guado del torrente (una fune è collocata per agevolare il transito nel periodo invernale e/o in presenza di acqua abbondante). Si prosegue nel bosco in salita e, dopo aver incontrato sulla sinistra una variante del segnavia 121 (che conduce al Passo del Cancellino), si guada per una seconda volta il torrente (anche in questo caso si trovano delle funi in metallo). Via via la salita nel faggeto si fa sempre più ripida, anche se i tornanti, ricavati nel pendio dai vecchi montanari che raccoglievano il legnatico per la produzione del carbone, consentono ogni tanto di riprendere fiato. Il percorso ad un certo punto si sposta a sinistra e, con un precedente tratto in falso piano, attraversa il Fosso di Mezzo (a seconda del periodo, possibile terzo guado). Il sentiero torna a salire rapidamente, percorrendo nel bosco il Poggio di Mezzo, ampia dorsale che scende dalla vetta del Corno alle Scale. Nell´ultimo tratto all´interno della vegetazione non di rado è utile utilizzare rami e alberi per aiutarsi nella progressione, vista l´accentuata pendenza. A circa 1650 metri di quota si esce dal bosco, e si continua, tra prateria e alcune roccette, lungo il ripido costolone; alla nostra destra si vedono nella parte terminale della parete gli strati di arenaria e la croce di vetta su Punta Sofia (q. 1939 m) che, pur non essendo il punto più alto del Corno, è considerata la vera cima del monte. Nell´ultimo tratto della salita, tra le roccette, è presente un cavo d´acciaio, che nella bella stagione è più utile come corrimano che come vera e propria assicurazione. Al termine dopo pochi metri si sbuca in vetta, e sulla destra, proprio all´arrivo della seggiovia, ci si ritrova sul punto più alto del Corno alle Scale (3,00 ore - q. 1945 m).


Discesa:

Un tratto in falsopiano di circa 200 metri in direzione N ci conduce verso Punta Sofia: alla nostra sinistra vi sono i dolci pendii utilizzati in inverno come piste da sci, mentre a destra precipita verso la valle del Silla la parete orientale. Giunti alla croce, si segue il sentiero 129, che percorre in ripida discesa la cresta N: la traccia è evidente, con alcuni passaggi tra le roccette (I grado) che, in assenza di vertigini e con terreno asciutto, non comportano difficoltà particolari. Si perde rapidamente quota, e anche la pendenza della cresta tende a diminuire. Dopo un ultimo passaggio tra le roccette si arriva al Passo del Vallone (3,30 ore q. 1697 m), punto di arrivo anche del sentiero 337, che attraversa la piana del Cavone. Si prosegue lungo il segnavia 129, tra la cresta rocciosa e la vegetazione, per ritrovarsi dopo poco sull´ampia dorsale erbosa che, in leggera salita, conduce sul Monte La Nuda (4,00 ore q. 1827 m). Tralasciato sulla sinistra il sentiero 327, che conduce in discesa alla Madonna dell´Acero, si continua sul 129 lungo la cresta erbosa per poche centinaia di metri, sino ad incontrare il 117 (denominato anche Sentiero degli Amici), che sulla destra scende rapidamente tra i prati nella Valle del Silla. Al limite del bosco la traccia - non sempre evidente - prosegue orizzontalmente nel prato in direzione del Corno alle Scale, per poi piegare dopo pochi minuti decisamente a sinistra ed entrare nel bosco (subito si incontra una piccola fascia rocciosa, da percorrere con attenzione). I tornanti nella faggeta consentono di perdere via via quota, tra carbonaie, alcuni resti di case in pietra e muretti a secco, fino a costeggiare in discesa un piccolo torrente (abbandonando sulla destra la traccia per pochi metri si vedono alcune piccole cascate). Ora il sentiero prosegue verso Est, lungo il Fosso delle Naspe, per poi arrivare al bivio incontrato all´inizio dell´escursione con il 119, e successivamente al Rifugio Segavecchia (6,00 ore).


Note:

Percorso faticoso e ripido, con dislivello considerevole, che richiede un buon allenamento, tempo stabile e asciutto, passo fermo e assenza di vertigini. Pur svolgendosi vicino alle piste da sci, per la maggior parte del tempo ci si ritrova in un ambiente solitario e selvaggio. Dalla vetta si ha un´ampia visuale di tutto il Gruppo del Cimone e del Gruppo del Monte Giovo.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 30/10/2015 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Corno alle Scale - Direttissima - Il tratto finale della salita del Poggio di Mezzo

Il tratto finale della salita del Poggio di Mezzo

Via Normale Corno alle Scale - Direttissima - Parte del tratto attrezzato
Parte del tratto attrezzato

Via Normale Corno alle Scale - Direttissima - I Balzi dell´Ora
I Balzi dell´Ora
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 02/05/2024
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