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Monte Niblè - 3365 m

Via Normale Monte Niblè
Cresta finale e cima viste dal Bivacco Blais


Regione: Piemonte Torino
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Cozie - Gruppo Ambin
Punto di partenza: Parcheggio lungo Vallone Galambra (q. 1800 m circa) Val di Susa
Versante di salita: S-NW
Dislivello di salita: 1600 m - Totale: 3200 m
Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 8,30 h
Difficoltà: EEA - A - F
Periodo consigliato: giugno - settembre
Punti di appoggio: Bivacco Blais (q. 2921 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: si
Cartografia: FRATERNALI N. 03 - Val Susa, Val Cenischia, Rocciamelone, Val Chisone 1:25000
Autore: Luca Bianchi
Data della salita: 05/10/2014
Data pubblicazione: 20/10/2014
N° di visualizzazioni: 11805


Introduzione:

Importante vetta della Val di Susa, posta sul confine italo-francese. Il versante N (Francia) è caratterizzato dalla presenza del Glacier de Ferrand (Ghiacciaio del Niblè), che la unisce alla vicina Punta Ferrand; quello S (Italia) risulta piuttosto arido, privo di copertura boscosa. Ben riconoscibile dall’ingresso italiano in Val di Susa per la sua forma trapezoidale, si tratta di una cima piuttosto frequentata per il facile di accesso, la bellezza degli ambienti e gli ampi panorami, che spaziano dalla Pianura Padana alla sconfinata distesa alpina italo-francese: dal Rocciamelone alla Vanoise, dall’Assietta allo Chaberton, dal Massif Des Ecrins alle vicine cime del Sommeiller. Una curiosità: il monte Niblè è chiamato Pointe de Ferrand sulle carte francesi, mentre la punta Ferrand è chiamata Pointe Niblè, ed anche le relative quote sono invertite.


Accesso:

Percorrendo la SS 24 verso Bardonecchia, dopo aver superato Exilles, si imbocca la carrozzabile che sale alla frazione di Eclause e prosegue verso il Vallone di Galambra. Poco più a monte della località Grange della Valle (q. 1769 m) si lascia l’auto presso un’area di sosta situata in prossimità del ponte sul Galambra (q. 1800 m circa).


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si segue agevolmente l’ampia sterrata che conduce al Rif. Levi-Molinari. Giunti corrispondenza della deviazione per il rifugio (sterrata in discesa sulla sinistra), posta ai piedi di alcun imassi erratici, si imbocca il sentiero a destra (segnali con indicazioni). Si avanza in un rado bosco di larici, tenendosi sulla sinistra orografica del Vallone del Galambra, fino alle praterie del Pian delle Marmotte. Terminato il pianoro, il sentiero inizia a salire con pendenze sostenute ed innumerevoli tornanti, interrotti solo dalla fontana Roc del Colle (q. 2371 m). Raggiunta q. 2700 m circa, si abbandona la traccia principale (che condurrebbe al Colle d’Ambin) per dirigersi all’intaglio del Colle d’Ambin Est. Dopo una serie di lastronate rocciose (corda fissa, ma passaggi privi di difficoltà), il sentiero prosegue sempre con pendenza sostenuta tra le pietraie superiori, quindi risale il canalino detritico che culmina al Colle Est d´Ambin Est (q. 2921 m; 2,30 h), dove si trova il Bivacco Blais. Dal Colle si piega a E, per proseguire la salita sulla cresta W del Niblè, dapprima rocciosa (alcuni passaggi con discreta esposizione) e poi detritica (spallone ricoperto di roccia frantumata). Superata la croce metallica intitolata a Blais, si punta il bastione roccioso nerastro, che si aggira percorrendone le pendici sul lato sinistro (NW, versante francese). Ben presto le rocce rotte lasciano il posto al Ghiacciaio Ferrand (attenzione al ghiaccio vivo a fine stagione) che, a seconda delle condizioni di innevamento, si può percorrere senza via obbligata mantenendosi sul lato destro, oppure aggirato sfruttando i saltini rocciosi attigui. Dopo essersi ricongiunti alla cresta del Niblè, seguendo le tracce su sfasciumi e detriti, si raggiunge la vetta senza ulteriori difficoltà (tre croci poste su due sommità distinte; passaggi lievemente esposti negli ultimi metri).


Discesa:

Per l´itinerario di salita (3,00 h). In alternativa, si può compiere un giro ad anello passando per il Rifugio Vaccarone (5,00 h): si discende il ghiacciaio mantenendosi sul lato destro e puntando ad uno sperone roccioso che scende dalla Punta Ferrand; oltrepassatolo, si punta al Colle Sud dell’Agnello (q. 3090 m) risalendo un canalone detritico, e quindi si scende per tracce di sentiero al Rifugio Vaccarone (q. 2741 m); da qui si prosegue a S su un comodo sentiero pressoché pianeggiante, che costeggiando la base del versante E della Punta Ferrand e del Monte Niblè conduce al passo Clopaca (q. 2750 m); infine, seguendo i tornanti che tagliano i ripidi pendii ed introducono nel bosco sottostante, si rientra sulla sterrata in prossimità del Rifugio Levi-Molinari.


Note:

È possibile concatenare la cima del Niblè e quella della vicina Punta Ferrand (q. 3348 m) scendendo al colletto che separa le due cime (q. 3295 m) sia per cresta (F+, canalino di rientro al ghiacciaio), sia ripercorrendo la via di salita fino al ghiacciaio e quindi risalendo al colletto (F, pendii 45°, percorso più facile ma più lungo). Dal colletto si aggirano due torrioni rocciosi isolati, quindi si risale interamente la cresta SW della Punta Ferrand (0,45 h).


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Via Normale Monte Niblè - Bivacco Blais al Colle d´Ambin Est

Bivacco Blais al Colle d´Ambin Est

Via Normale Monte Niblè - Parte bassa del ghiacciaio
Parte bassa del ghiacciaio

Via Normale Monte Niblè - Veduta a E dalla cima
Veduta a E dalla cima
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 02/05/2024
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