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Monte Masoni - Versante NE - 2663 m

Via Normale Monte Masoni - Versante NE
L’itinerario, dalle Cime dello Scoltador


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie
Punto di partenza: San Salvatore (q. 1312 m)
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 1420 m - Totale: 2840 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,00 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: luglio – settembre
Punti di appoggio: Rifugio Caprari (q. 2130 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Senza traccia
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 104 - Foppolo-Valle Seriana 1:50000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 14/09/2014
Data pubblicazione: 21/09/2014
N° di visualizzazioni: 5376


Introduzione:

Massiccia vetta, la più elevata delle Orobie a W del Passo di Venina. Il panorama di vetta è quindi di prim’ordine, simile, se non migliore, a quello maggiormente celebrato del Corno Stella. L‘edificio sommitale rivolto ad oriente è formato da un vastissimo pendio pietroso che si protende fino alla Cima di Venina. Un bellissimo deserto d’alta quota, piuttosto insolito nella catena delle Orobie, dove i veri padroni sono gli stambecchi. Presenta due cime che appaiono della stessa altezza, collegate tra loro da una cresta larga e pianeggiante, la croce è posta su quella a settentrione.
Fino all’ampia sella sulla cresta spartiacque, l’itinerario è il medesimo della Cima di Venina da questo versante ed è quindi consigliabile concatenare entrambe le vette. Da questa sella alla Cima di Venina ci si impiegano circa 15 minuti. Più o meno lo stesso tempo che ci vuole per salire al Monte Masoni.
Riguardo alle difficoltà dell’itinerario, vale ovviamente quanto già riportato nella relazione della Cima di Venina – Versante NW. Ovvero, nessuna particolare difficoltà, nessun passaggio esposto. Il pendio di detriti instabili del versante N della (q. 2637 m) è solamente un poco faticoso, ma nemmeno troppo ripido come invece appare nell’immagine principale.


Accesso:

Dalla tangenziale di Sondrio si prende l’uscita per Albosaggia. Dopo aver oltrepassato il ponte sul Fiume Adda si svolta a sinistra e al successivo bivio a destra, seguendo sempre le indicazioni per San Salvatore. Raggiunto il centro del paese di Albosaggia, in prossimità di un torrente, si prende a destra, con una breve discesa e s´imbocca la via Torre. Si prosegue ora lungo la stradina, stretta, ma sempre asfaltata, che conduce a S. Antonio, Cantone e Nembro. Da quest’ultima località il manto stradale diventa cementato e con una ripida ascesa si arriva a un incrocio. Proseguendo a destra in breve si raggiunge la bella chiesa di San Salvatore. Si parcheggia negli spiazzi, limitati, lungo la strada.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si prende la stradina, vietata al transito dei veicoli non autorizzati, che si stacca in discesa, a destra della chiesa. Alternando tratti in discesa ad altri pianeggianti, si oltrepassano le località La Teggia (q. 1266 m), La Crocetta (q. 1251 m) e Forno (q. 1315 m). Presso quest’ultima località si attraversa il ponte sul torrente e si risale la valle sulla sinistra orografica. Dopo poche centinaia di metri dalla località Forno, si arriva a un bivio. Tralasciando a destra la pista cementata che conduce a La Costa (q. 1425 m), si prosegue lungo la piana valliva. Più avanti e in lontananza, si avvistano le stalle sparse della Casera La Piana (q. 1464 m). Dopo averle oltrepassate si prosegue ancora lungo la pista che poi lascia il posto a un sentiero segnalato.
Il percorso diventa ora un poco più disagevole, su terreno alluvionale, poi il sentiero incomincia a salire e si addentra nel bosco. Nel prosieguo la traccia diventa più marcata, ma potrebbe essere invasa da felci, cespugli e erba alta. In questo tratto, se l’erba è bagnata, è meglio avere al seguito le ghette e impermeabilizzare gli scarponi. Ad ogni modo, il sentiero è sempre ben evidente e si sale a lungo, fino ad arrivare ai piedi di una bella cascata, ormai al termine dei boschi e dei fitti cespugli. Il sentiero continua ora sul lato opposto e bisogna attraversare il torrente sotto la cascata, con il solo rischio di bagnarsi i piedi se c’è molta acqua. Si prosegue poi ancora per un buon tratto in salita, fino a raggiungere il bivio con il sentiero della GVO.
Al bivio si svolta a sinistra, con un percorso pianeggiante e in pochi minuti si arriva ai piedi della diga del Lago di Publino. Seguendo sempre i segnali si sale sulla corona nel punto più a N della diga. Dalla corona si esce subito verso sinistra e poi ci si abbassa brevemente al Rifugio Caprari (q. 2130 m). Oppure, senza dover abbassarsi al rifugio, si segue il sentierino che traversa alto sopra la sponda NE/E del Lago di Publino. Giunti in prossimità del torrente immissario del lago, si sale a sinistra, nel vallone (il torrente immissario è riportato anche sulla carta della Kompass).
Inizialmente si sale su disagevoli e scivolosi pendii erbosi, poi su facili pietraie. Prima di raggiungere una balza rocciosa al centro del vallone, si volge a destra e si inizia a salire sul pendio di detriti, nemmeno troppo ripido, sotto la (q. 2637 m). Si risale il pendio senza percorso obbligato, con un po’ di fatica a causa dei detriti instabili e si punta a destra della piramide rocciosa soprastante. Nel tratto superiore c’è anche un sentierino che traversa pianeggiante verso destra. Poi si sale nell’avvallamento che adduce all’ampia sella sulla cresta spartiacque. Volgendo ora a destra, si percorre l’ampio pendio sommitale e si raggiunge la vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Nota 1
Il Rifugio Caprari non è custodito.
Nota 2
Se c’è ancora neve sul sentierino che traversa alto sopra la sponda NE/E del Lago di Publino, potrebbero essere indispensabili piccozza e ramponi. Ad ogni modo, se c’è neve, questo traverso non è affatto semplice.
Nota 3
Le immagini della relazione: Cima di Venina – Versante NW, possono fornire utili indicazioni.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 30/05/2025 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Monte Masoni - Versante NE - Il pendio sotto la (q. 2637 m)

Il pendio sotto la (q. 2637 m)

Via Normale Monte Masoni - Versante NE - Il vastissimo pendio sommitale
Il vastissimo pendio sommitale

Via Normale Monte Masoni - Versante NE - Panorama di vetta, verso N
Panorama di vetta, verso N


 

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