La Tofana di Rozes rappresenta uno dei colossi della conca ampezzana; seppur poco più bassa delle altre due Tofane (Di Mezzo e Di Dentro), la Tofana di Rozes si erige isolata dalle altre due, risultando pertanto più imponente.
Si lascia l´auto in prossimità del rifugio Dibona (q. 2083). Da qui per sentiero in pochi minuti fino al Valon de Tofana (q. 2120), poco più avanti inizia la neve. Si sale ramponi ai piedi un ripido canale che consente di rompere il fiato, raggiungendo in circa un´ora l´ex rifugio Cantore (q. 2542, chiuso), posto un centinaio di metri prima del più noto rifugio Giussani. Dal Cantore, voltandosi verso sinistra è già possibile ammirare la bianca sagoma della Tofana di Rozes.
Dal Cantore, anziché puntare la base dello spallone della Tofana di Rozes lungo la via normale, si risale a sinistra verso la sella tra la Tofana e la Punta Marietta (una bella torre di 2973 metri). Raggiunta la sella, decidiamo di legarci per procedere in conserva. Da qui si gode di una magnifica vista su Antelao e Croda da Lago. La pendenza ora cresce e si attesta intorno ai 45°. siamo su uno scivolo di neve e ghiaccio su cui non sono ammesse esitazioni. E´ possibile di tanto in tanto recuperare fiato sostando in prossimità di sporadiche roccette che spuntano dalla neve. Si giunge dunque a un breve ma ripido canalino finale (50-55°) che conduce sulla cresta sommitale e quindi alla croce di vetta (q. 3225). Metà di essa è sommersa dalla neve. Sono trascorse circa 3 ore e mezza dal rifugio Cantore.
La discesa avviene lungo la via normale, percorrendo la cresta nord-ovest della Tofana di Rozes, sino a circa q. 3000, per poi tagliare senza percorso obbligato per neve sempre più cedevole sino al Cantore, sempre ben visibile. Poi, per il percorso dell´andata sino al rifugio Dibona. Tempo di discesa 2 ore e mezza circa.
Magnifica salita su una delle cime più alte delle Dolomiti; come per ogni salita in condizioni invernali, è opportuno valutare le condizioni meteo e il rischio valanghe.
