L’itinerario, dal Dosso di Naro

Itinerario spettacolare, panoramicamente ancor più valido rispetto a quello dai Monti di Gallio. Offre visioni fantastiche e contrasti cromatici difficilmente riscontrabili in primavera in altri ambienti montani: dall’azzurro terso del cielo, al candore della neve; dal grigio dei boschi ancora spogli, al giallo paglierino dei dossi e alle sfumature di azzurro e ai riflessi del lago. In particolare, notevole è il contrasta offerto dalle cornici bianche delle creste e a perpendicolo, oltre 1500 metri più in basso, i paesi adagiati lungo le rive del lago, immersi nei colori della primavera.
Dal punto di vista escursionistico, è un itinerario facile (EE). Al suo termine il Dosso di Naro, largo ed elementare, si congiunge con la cresta NE che porta in vetta, passando dall’anticima N. Anche la cresta, in condizioni normali, è facile, ma se è innevata presenta dei tratti abbastanza affilati. In questo caso è meglio avere al seguito piccozza e ramponi.

Provenendo da Menaggio, si oltrepassano le località di Santa Maria-Rezzonico e Crémia. Al termine di quest’ultima località la strada si sdoppia, si tralascia a sinistra il tunnel Breva che porta direttamente a Dongo e si prosegue a destra, sulla strada che costeggia il lago. Giunti a Pianello del Lario, località Calozzo, si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per Saliana e Belmonte. Quando si stacca la strada per Saliana, si lascia questa località a destra e si sale a sinistra. Ad un successivo incrocio si svolta a destra, cartello indicatore per Giuan (Mti Giovan sulla CNS, Givan sulla Kompass). Seguendo sempre la strada asfaltata si sale fino ad arrivare al suo termine, a circa (q. 780 m), dove c’è un largo spiazzo per parcheggiare.

All’inizio del parcheggio c’è un cartello indicatore per Nasina Sott (Nassina di Sotto) e S. Bernardino. Si imbocca questo sentiero verso SW e in meno di dieci minuti si arriva a Nassina di Sotto (q. 905 m). Bisogna ora salire al nucleo di case superiori, posizionate sulla sinistra (q. 977 m). Dopo averle raggiunte si potrà notare, sulla sinistra (S) la chiesetta di S. Bernardino e a destra, a circa 60/70 metri dalla chiesetta, un largo spiazzo prativo con una fontana. Dalla fontana, se si osserva in alto sulla destra, all’inizio dei boschi superiori, c’è una piccola presa dell’acqua, alta poco più di un metro. Il sentiero, non segnalato, inizia a monte della fontana e con un’ascesa verso destra raggiunge questa piccola presa dell’acqua. Da qui compie un traverso a sinistra e poi, con alcune svolte, sale a delle baite isolate. Si prosegue nel bosco rado, seguendo il sentiero che sale ancora verso sinistra (SW) e conduce a Naro (q. 1196 m, Mti Naro sulla CNS). Anche qui, dal nucleo di case inferiori, in breve, si sale a quello superiore. Siamo ormai all’aperto, all’inizio del Dosso di Naro. Con percorso evidente si prende, verso destra, una traccia che porta sul crinale. Seguendo le tracce si sale a lungo tutto il dosso, sempre lungo il crinale e a circa (q. 1900 m), si arriva alla congiunzione con la cresta NE. Seguendo ora tale cresta, in prevalenza erbosa con rocce affioranti, si arriva all’anticima N. Con una breve discesa e una successiva risalita, si arriva poi in vetta al Monte Bregagno.

Come per la salita.

Nota1
La CNS 1:25000 non riporta il sentiero che dal termine della strada sale verso SW direttamente a Nassina di Sotto (q. 905 m), ma per il resto è molto ben dettagliata. La Carta della Kompass, al contrario, è molto approssimativa.
Nota 2
Come citato nell’introduzione, in presenza di neve bisogna prestare attenzione nel superare alcuni tratti abbastanza affilati della cresta NE. In particolare nel tratto intermedio tra il punto di congiunzione con il Dosso di Naro e l’anticima N e tra quest’ultima e la vetta.

All’inizio della cresta NE

La vetta, dall’anticima N

In discesa, all’inizio della cresta NE e il panorama sul lago