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Monte Colombaro – Cresta NE - 2687 m

Via Normale Monte Colombaro – Cresta NE
Il percorso di cresta, dalla vetta del M. Sellero


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie
Punto di partenza: Ponte Frera, casa dei guardiani della diga (q. 1485 m)
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 1300 m - Totale: 2600 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,30 h
Difficoltà: EE - A - I+ - F+
Periodo consigliato: estate – inizio autunno
Punti di appoggio: Rifugio Cristina (q. 1260 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 94 - Edolo-Aprica 1:50000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 13/09/2013
Data pubblicazione: 24/11/2013
N° di visualizzazioni: 3720


Introduzione:

Bell’itinerario in un ambiente montano vario e scarsamente frequentato. In pratica si abbina la via normale del versante WNW del Monte Sellero con la traversata di cresta fino al Monte Colombaro. Dalla vetta del Sellero il percorso di cresta appare ripido e affilato. In effetti, tranne un breve tratto esposto tra la cima citata e la sua spalla SW, è abbastanza facile se è in buone condizioni, riservato comunque ad escursionisti esperti di questi percorsi un po´ aerei.
Le immagini della relazione: Monte Sellero, possono fornire utili indicazioni.


Accesso:

Provenendo dal versante tellino, prima di raggiungere l’abitato dell’Aprica, si imbocca sulla destra la Via Liscedo. Chiare indicazioni anche per Rifugio Cristina e Diga Frera. La strada, in parte asfaltata e in parte sterrata, risale la Valle Belviso, passa dal Rifugio Cristina e circa 600 m più avanti raggiunge la località Ponte Frera. Sulla destra ci sono delle costruzioni private mentre a sinistra la strada scende al ponte. Cento metri più avanti si tralascia un’area di sosta attrezzata e si prosegue sulla stradina sterrata. Dopo aver superato alcuni tornanti si arriva di fronte alla casa dei guardiani della diga. Si parcheggia in uno spiazzo sulla destra.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si segue la stradina sterrata e pianeggiante che costeggia il Lago Belviso. Si tralascia il primo sentiero per Alpe Frera e G.V.O. e si prosegue per un buon tratto, fino al cartello indicatore che riporta Malga di Campo h 1,10 e Passo del Venerocolo h 3,00. Da qui abbiamo due possibilità per raggiungere due baite in località Radici di Campo (q. 1602 m):
1°) Si prende questo sentiero che sale nel fitto bosco, in direzione E, compiendo diverse svolte. Poco sopra le tracce si perdono un poco nel pascolo ricoperto di pini, ma si arriva subito in vista delle due baite, raggiunte anche dalla stradina sterrata dell’itinerario successivo.
2°) Si prosegue lungo la stradina che costeggia il lago, per un centinaio di metri o poco più. Raggiunto un bivio, si abbandona la pista che costeggia ancora il lago e si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni del cartello con il segnavia 311 che riporta Malga Demignone h 1,20 e Passo del Demignone h 3,30. La sterrata compie alcuni tornanti e passa vicino ad alcune baite. Nel prosieguo si tralascia la deviazione a destra per Malga Demignone, si attraversa il torrente sopra un ponte e poco sopra si arriva in prossimità delle due baite sopra citate.
Questa strada sterrata, riportata sulle carte fino alla (q. 1602 m) di Radici di Campo, in effetti prosegue fino in Val di Campo. Quindi, in entrambi i casi, dalle due baite si prosegue sulla sterrata che compie diversi tornanti e supera il ciglio della valle. Quando il percorso diventa pianeggiante, cioè poco prima di attraversare il torrente emissario del Lago di Pisa, sulla sinistra si potranno notare i ruderi di una grande stalla e un cartello indicatore. Si abbandona quindi la stradina (in 5 minuti si arriverebbe a Malga di Campo q. 1822 m) e si seguono le indicazioni del cartello che riporta G.V.O. (gran via delle Orobie) h 1,10 e Foppo Basso h 1,20. I segnali risalgono una valletta con radi larici, poi traversano a sinistra e al disopra di un salto roccioso si arriva in aperto pascolo. La traccia si perde nella vegetazione, si prosegue allora verso destra e si arriva ai ruderi di (q. 2029 m). Con percorso intuitivo si sale ancora in obliquo verso destra, seguendo i rari segnali sui sassi e si entra in piccolo avvallamento. In seguito la traccia diventa più evidente, si sale ancora in obliquo verso destra, su ripidi prati e si va a raggiungere il sentiero della G.V.O. (segnavia 301 sulla Kompass), in località Foppo Basso. Si segue ora il sentiero pianeggiante della G.V.O. in direzione ESE, si tralascia poi la deviazione a sinistra per il Lago di Pisa e dopo cento metri si arriva ai ruderi di Malga Pisa, in località Foppo Alto (q. 2180 m). Venti metri più avanti si attraversa il torrente che scende dal Lago di Pisa e subito, si abbandona il sentiero e si sale il ripido pendio erboso a destra del torrente.
Bisogna precisare che nella carta della Kompass, dove c’è la “V” di Valle di Pisa, da sinistra a destra compaiono nell’ordine: rudere di Malga Pisa – torrente emissario del Lago di Pisa - sentiero che sale al Lago di Pisa. In effetti la sequenza esatta è: sentiero che sale al Lago di Pisa – rudere di Malga Pisa – torrente emissario del Lago di Pisa.
Ritornando alla salita, il pendio erboso è alto una cinquantina di metri ed è un poco ripido, ma poi si addolcisce. Con percorso evidente si aggira a destra una profonda e stretta forra del torrente e si prosegue su terreno viepiù roccioso, ma elementare, in direzione ESE. Dopo aver aggirato sulla sinistra alcuni risalti rocciosi, si arriva ad una spianata, alla base del pendio finale. Si risale questo pendio di sfasciumi senza percorso obbligato, puntano ad una selletta poco a sinistra della vetta del Monte Sellero e si arriva in cima senza difficoltà.
Rimane ora da affrontare la traversata di cresta al Monte Colombaro. Si scende dalla vetta del Sellero e si arriva alla sella con la sua spalla SW. Questo tratto presenta alcuni passaggi affilati, aggirabili su un sentierino esposto del versante orientale. Nel prosieguo la cresta pur rimanendo abbastanza aerea, non presenta più punti particolarmente esposti. Si sale alla spalla citata e si scende per un pendio erboso neanche troppo ripido, a sinistra del filo. Seguendo poi sempre la cresta, con brevi aggiramenti sul versante orientale e con diversi saliscendi, si arriva all’impennata finale della cresta NE del Colombaro. Le placche rocciose presenti lungo il filo vengono anch’esse aggirate a sinistra, facilmente. Poco sopra si raggiunge la vetta.


Discesa:

Come per la salita, oppure dalla cresta SSW e il versante W, vedi relazione: Monte Colombaro. Ci sono anche altre possibilità per scendere, per esempio da alcune bocchette situate sulla cresta NE, ma bisogna conoscere i luoghi.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 04/12/2013 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Monte Colombaro – Cresta NE - Lungo la cresta tra il Sellero e il Colomaro

Lungo la cresta tra il Sellero e il Colomaro

Via Normale Monte Colombaro – Cresta NE - Il Monte Colombaro dalla cresta NE
Il Monte Colombaro dalla cresta NE

Via Normale Monte Colombaro – Cresta NE - Panorama dalla vetta del Colombaro
Panorama dalla vetta del Colombaro

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