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Monte Duria - Cresta W - 2264 m

Via Normale Monte Duria - Cresta W
Il Monte Durìa dalla cresta W, in primo piano la Cima W (q. 2245 m)


Regione: Lombardia Como
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina
Punto di partenza: Caiasco (q. 1003 m)
Versante di salita: W
Dislivello di salita: 1350 m - Totale: 2700 m
Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,30 h
Difficoltà: EE - A - I+ - F
Periodo consigliato: da giugno a ottobre
Punti di appoggio: Nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: no
Cartografia: CARTA NAZIONALE DELLA SVIZZERA N. 1314 Passo San Jorio 1:25000 e N. 277 Roveredo 1:50000, KOMPASS N. 92 Valchiavenna Val Bregaglia 1:50000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 15/06/2013
Data pubblicazione: 30/06/2013
N° di visualizzazioni: 6853


Introduzione:

Raggiungere la vetta del Monte Durìa dal Dosso Bello e per la cresta W, è un itinerario piuttosto insolito ma è sicuramente tra i più belli ed emozionanti di questa vetta ed è molto panoramico. Qualche difficoltà la si potrebbe riscontrare all’inizio, nell’individuare il sentiero, non segnalato, che da Caiasco sale a Piaghedo, ma si può anche tranquillamente salire a vista, senza problemi, più avanti la traccia diventa evidente. Il punto più impegnativo è la discesa dal Motto Rotondo (o Cima degli Orsi q. 2245 m) alla Bocchetta della Zoccascia, che si trova alla base della cresta SW della Cima W (q. 2245 m) del Monte Durìa. Comunque anche questo tratto è meno impegnativo di quanto possa sembrare. Riguardo alle carte va precisato che quelle della CNS sono sicuramente le più precise, sebbene il percorso tra il Dosso Bello e il Monte Durìa non sia ben dettagliato. Per questo tratto di cresta è meglio fare affidamento alla carta riportata fra le pagine 208 e 209 della Guida del CAI/TCI Mesolcina Spluga Monti dell’Alto Làrio.


Accesso:

Da Gravedona si prende la strada per Dosso del Liro. Raggiunta questa località si passa davanti alla chiesa e con alcuni stretti tornanti ci si porta al limite superiore del paese. La strada prosegue poi in direzione NW, inizialmente asfaltata, poi sterrata e al termine conduce alla località di Caiasco, dove c’è un piccolo parcheggio.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio abbiamo due possibilità per individuare le tracce, discontinue nella parte iniziale, che conducono a Piaghedo (q. 1348 m):
1°) circa 80 metri a monte del parcheggio, sulla destra, si potranno notare le baite di Caiasco di sopra. Si imbocca il sentiero che da poco prima del parcheggio sale a queste baite. Piegando poi decisamente a sinistra, su tracce discontinue, si sale lungo il pascolo, fino a scorgere, all’orizzonte, la sella con le baite di Piaghedo. Individuata una traccia più marcata si prosegue l’ascesa lungo i prati, in obliquo e sempre verso sinistra, fino a raggiungere le baite sopra citate;
2°) si prosegue sulla stradina sterrata, vietata al transito dei veicoli non autorizzati, che sale verso NW, oltre il parcheggio. La si percorre per circa 200 m fino ad un tratto pianeggiante. In questo punto si potranno notare: poco più in alto, sulla sinistra, alcune baite sparse, all’orizzonte la sella con le baite di Piaghedo e sulla destra un sentiero che si stacca quasi pianeggiante e che, verso E, porta alle baite di Caiasco di sopra. Si percorre questo sentiero per pochi metri, poi si sale senza percorso obbligato lungo i prati, in direzione della sella di Piaghedo. Poco sopra ci si ricollega con il 1° itinerario e si va a raggiungere la caratteristica sella dove sorge il bellissimo alpeggio di Piaghedo.
In ogni caso, da Piaghedo si segue il sentiero, ora sempre ben marcato ma non segnalato, che si mantiene lungo il costone erboso. Si passa dal Monte Piaghedo (q. 1454 m) e si sale al promontorio di (q. 1689 m). Da questo ci si abbassa alla seguente sella, perdendo circa 30 m di dislivello e poi inizia l’ascesa, abbastanza lunga, del costone S del Dosso Bello (q. 1979 m). Dopo averlo superato, questa volta senza perdere quota, si prosegue ancora a monte, poi la traccia si sposta sulla destra e poco sopra si va a raggiungere la spalla di (q. 2221 m). La cresta diventa ora rocciosa e un poco affilata. Con facili passaggi di arrampicata si arriva in vetta alla (q. 2245 m), nominata anche Motto Rotondo o Cima degli Orsi, dove è stata posta una piccola croce. Inizia ora il tratto più impegnativo, ma non difficile, la discesa alla sottostante Bocchetta della Zoccascia (q. 2184 m), che divide il Motto Rotondo dal gruppo del Durìa. Inizialmente si percorre la cresta rocciosa lungo il filo con un successivo breve aggiramento sulla destra. La cresta presenta poi degli affilati spuntoni che si evitano facilmente sulla sinistra, fino al salto verticale che rende difficile la discesa diretta alla bocchetta. Il salto viene aggirato a destra, sul versante meridionale, per mezzo di un canaletto con terriccio e rocce rossastre. Si scende il canaletto per 10/15 metri poi si traversa verso la bocchetta e si scendono, ora abbastanza facilmente, le roccette proprio sopra lo stretto valico. Raggiunta la bocchetta si scende sul versante meridionale per una ventina di metri o poco più, fino ad individuare una rampa erbosa che permette di aggirare il primo tratto molto impegnativo di cresta. Per ripido pendio erboso si sale poi a raggiungere la cresta rocciosa, che qui è orientata a SW. Appoggiando talvolta a destra del filo si arriva quindi sulla stretta Cima W (q. 2245 m) del Monte Durìa. Mantenendosi poco a destra del filo si scende da questa cima e poi si segue un facile tratto pianeggiante della cresta. L’ultima parte è solamente un poco ripida ma larga e si arriva in vetta (q. 2264 m) senza particolari difficoltà.


Discesa:

Si offrono almeno 3 possibilità:
1°) come per la salita;
2°) disponendo di 2 veicoli, uno lo si può lasciare a Bodone e quindi si scende per la via normale della cresta E e per il costone SE, compiendo in questo modo una bellissima traversata;
3°) si scende dalla via normale della cresta E. Giunti nella conca con il fondo di grossa ganda, si abbandonano i segnali e si traversa (verso W) tutto il versante meridionale del Monte Durìa e la parte superiore della Valle d’Inferno. Alcuni sentierini degli animali aiutano nella traversata che comporta il superamento di alcuni tratti un po’ esposti sopra ripidi pendii erbosi. Dopo aver superato il ruscello della valle si prosegue nella traversata, ancora su terreno assai ripido e si arriva sulla cresta poco sopra il Dosso Bello (q. 1979 m). Da qui si segue poi l’itinerario di salita e si ritorna a Caiasco (l’itinerario da me seguito).


Revisione:
relazione rivista e corretta il 01/07/2013 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Monte Duria - Cresta W - Immagine ripresa dal Motto Rotondo (q. 2245 m) o Cima degli Orsi

Immagine ripresa dal Motto Rotondo (q. 2245 m) o Cima degli Orsi

Via Normale Monte Duria - Cresta W - In discesa dal Motto Rotondo, verso la Bocchetta della Zoccascia
In discesa dal Motto Rotondo, verso la Bocchetta della Zoccascia

Via Normale Monte Duria - Cresta W - Immagine ripresa nei pressi della vetta
Immagine ripresa nei pressi della vetta
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