L’itinerario, da SW

La catena montuosa quasi rettilinea che separa la Valle Poschiavina lombarda dalla Val Poschiavo grigionese, raggiunge il punto più elevato sul rilievo di (q. 2812 m), denominato Le Ruzze dalla Guida del CAI/TCI. La CNS lo nomina Piz Canfinal, mentre le altre carte riportano la quota senza il nome. L’escursione che porta su questa vetta può essere intrapresa sia dalla Val Poschiavina, con l’itinerario proposto qui di seguito, sia dal versante settentrionale (vedi relazione: Le Ruzze – Versante N), in entrambi i casi le vie sono facili (EE), hanno il medesimo punto di partenza e arrivo, il parcheggio sotto la diga di Gera e si prestano quindi ad una consigliabile traversata. Panorama splendido sul settore orientale del Bernina e sul Pizzo Scalino.

Da Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi con numerosi tornanti e sempre asfaltata conduce alla località di Campo Moro. Da qui la carrozzabile prosegue sterrata a destra del primo invaso e raggiunge l’ampio piazzale sotto il muraglione della diga di Gera, dove si parcheggia.

Dal parcheggio si segue la stradina in direzione della diga e la si abbandona dopo circa 100 m per svoltare a destra, lungo un sentiero segnalato che in breve conduce alla casa dei guardiani. A destra di questa casa una rampa trasversale, appesa al muraglione della diga, permette di raggiungere la sommità dello sbarramento. Seguendo ora il cartello indicatore per Alpe Val Poschiavina, si prosegue a destra dell’invaso, sulla stradina in parte scavata nella roccia. Poco prima di raggiungere il ponticello sul torrente della Valle Poschiavina, un cartello indica di svoltare a destra e poco sopra si raggiungono le caratteristiche baite dell’alpe citato. Siamo all’inzio di questa bellissima valle, formata da vasti pianori dove serpeggiano le anse ghiaiose del torrente, ricca di acque, di torbiere e zone acquitrinose. Dall’alpeggio si prosegue sul sentiero segnalato con bandierine di colore bianco-rosso e triangoli gialli, che attraversa il vasto pianoro verso SE. Dopo aver superato il primo gradino di fondovalle, si prosegue per un centinaio di metri nel successivo pianoro torboso, fino alla (q. 2291 m), dove c’è un ponticello sopra il torrente principale della valle. Qui si abbandona il sentiero segnalato e si sale a sinistra, verso NE, in un ampio avvallamento erboso. Raggiunto il primo pianoro di (q. 2396 m) si cambia direzione e si continua verso N, il pendio diventa ripido, ma rimane elementare. Una stretta rampa erbosa, compresa fra due salti di roccia, permette di arrivare ad un secondo pianoro, sotto la verticale della rocciosa parete meridionale delle Ruzze. Per canaletti e sfasciumi si traversa allora a sinistra e poi si va a raggiungere la larga cresta orientata a NW e per essa, la vetta.

Si offrono almeno 2 possibilità:
1) Come per la salita.
2) Per il versante N, in questo caso ci si ricollega con l’itinerario di salita al bivio Alpe Gembré - Alpe Val Poschiavina, sulla sponta SE del Lago di Gera.

Lungo l’itinerario non esistono punti di appoggio, il breve dislivello permette comunque di affrontare la salita comodamente in giornata. Per chi invece proviene da lontano, presso il villaggio di Campo Moro, 5 minuti di cammino sopra un ampio parcheggio, c’è il Rifugio Zoja (q. 2021 m). Inoltre, alla base del versante settentrionale della montagna, a poca distanza dal Passo Confinale (q. 2628 m), c’è il Bivacco Anghileri-Rusconi.

Le Ruzze, in un’immagine ravvicinata da SW, dal M. Spondascia

Il punto in cui si abbandona il sentiero

In salita, sotto la parete meridionale delle Ruzze