Questo vajo simile per ambiente e difficoltà al vicino Vajo Valdritta, differisce essenzialmente perchè caratterizzato da una maggiore continuità dei salti rocciosi che sono anche più difficili tecnicamente. Questa via permette di arrivare proprio alla base di Cima Fontanelle (o Pra della Baziva), costituendo così un percorso logico e suggestivo per arrivare su di una vetta Molto poco conosciuta, che richiede comunque un minimo di capacita arrampicatoria e prudenza, nonchè una normale dotazione alpinistica (casco, imbragatura, corda e qualche moschettone e/o rinvio).

Dal casello autostradale di Affi (A4), si prendono le indicazioni per Caprino Veronese, una volta giunti al paese si seguono le indicazioni per Spiazzi. Dal centro del paese si diparte una piccola strada (chiamata anche graziani), la si imbocca e la si segue senza imboccare deviazioni e si arriva a Novezza, nota località turistica dove sono presenti molti rifugi, alberghi e anche l´orto botanico del baldo. Da Cavallo di Novezza (altra località che sita poco dopo) si segue di nuovo la strada a piedi o in auto fino ad arrivare ad uno spiazzo dove transita il sentiero n 652. Parcheggiata l´auto nello spiazzo si prosegue lungo la strada in direzione nord fino ad incontrare sul lato sinistro della strada un foro di scolo con tre sbarre metalliche e recintato da una balaustra di ferro. Questo canale è da non confondere con uno simile più a nord, ma senza sbarre e dal fondo più ampio.

Si supera la balaustra e si prosegue il vajo con fondo ingombro di detriti e arbusti, scavalcando anche qualche gradino roccioso. In breve si arriva alla base di una placca non banale di III-, questo rappresenta il risalto più impegnativo dell´intero percorso. Prima del risalto è presente una traccia di sentiero con cordino che permette di evitarlo rientrando dopo tale risalto. Si prosegue ancora per detriti e facili gradini di roccia arrivando alla base di una ripida placca (II) la quale divide il canale in due. Si va a destra, poi proseguendo si arriva alla base di un verticale muretto roccioso ben appigliato (II), lo si risale al centro, poi il canale si riduce fino ad uno stretto solco sbarrato da pareti. Si risale tutto il solco con facile arrampicata fino ad un gruppo di mughi dove occorre spostarsi a destra per poi riprendere il fondo del vajo, si arriva cosi ad un altra deviazione dove occorre prendere quella di sinistra superando una paretina rocciosa facile. Si avanza lungo il vajo ed arrivati all´utima deviazione si prende a destra e si prosegue tralasciando diramazioni secondarie e superficiali per arrivare, con roccia sempre più friabile alla mulattiera militare (sentiero n° 651) dove, verso nord, questa compie una marcata curva. Si prosegue il sentiero fino ad arrivare ad una bocchetta erbosa, dove sono presenti tracce di sentiero, lo si imbocca e si segue la cresta, che prima tra i prati e dopo su rocce si arriva alla base di uno spigolo (volendo è possibile risalire lo spigolo con difficoltà di II grado e si arriva direttamente in cima) e si attraversa la cresta verso est e ci si abbassa per traccia incerta di sentiero. Si prosegue con un traverso e si ricomincia a salire dove la vegetazione di mughi si dirada. Si sale per roccette e tracce di sentiero a si arriva alla sommita della cima.

Si ridiscende fino alla bocchetta erbosa riprendendo cosi il sentiero, poi lo si segue verso sud fino al bivio con il sentiero n° 66, si imbocca il suddetto sentiero che riporta alla piazzola dove è parcheggiata l´auto in poco più di mezz´ora.

Bellissima via di salita logica effettuabile anche d´inverno, a patto che la neve sia ben assestata e con ladovuta attrezzatura (casco, piccozza, ramponi e corda).