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Torri di Casanova - 2362 m

Via Normale Torri di Casanova
Le Torri di Casanova, 2362 m, viste dal Piano di Pietranzoni


Regione: Abruzzo Aquila
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo Gran Sasso
Punto di partenza: Piano di Pietranzoni (q. 1660 m)
Versante di salita: SW
Dislivello di salita: 850 m - Totale: 1700 m
Tempo di salita: 3,45 h - Totale: 6,30 h
Difficoltà: EEA - A - I+ - F+
Periodo consigliato: primavera - autunno
Punti di appoggio: Albergo di Campo Imperatore 2130 m
Tipo di via: Via ferrata
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: no
Cartografia: CLUB ALPINO ITALIANO, Sezione dell’Aquila, PARCO NAZIONALE GRAN SASSO-LAGA, GRAN SASSO D’ITALIA, Carta dei sentieri scala 1:25000, S.E.L.C.A. Firenze
Autore: Giuseppe Albrizio
Data della salita: 11/07/2012
Data pubblicazione: 21/08/2012
N° di visualizzazioni: 14572


Introduzione:

Si percorre una parte della via del Centenario, la descrizione fotografica della via la potete vedere nel sito www.lemiepasseggiate.it pigiando sul bottone "Appennino oltre i 2000 m", poi sul bottone "Monti del Gran Sasso" e infine pigiare l´articolo numero 20 "Torri di Casanova, Forchetta di Santa Colomba"


Accesso:

Da Assergi si prende la Strada Statale della Funivia del Gran Sasso d’Italia (n° 17 bis), superata la stazione inferiore si prosegue per Campo Imperatore. Più avanti, ad un bivio, si va a sinistra per l’Albergo di Campo Imperatore (stazione superiore della funivia) trascurando la strada che attraversa, in direzione Est, tutto l’altopiano. Superato dopo 500 metri il bivio che a sinistra porta ai ruderi di Sant’Egidio si parcheggia subito dopo su un grande spiazzo a destra, quota 1660 m.


Descrizione della salita:

A piedi si continua lungo il bordo destro della strada (in direzione dell’Albergo di Campo Imperatore), per un centinaio di metri, fino ad incontrare una traccia, percorsa dagli allevatori di bestiame con le jeep, che attraversa il Piano di Pietranzoni e poi tutto il desolato altopiano di Campo Imperatore in direzione del Monte Brancastello e delle Torri di Casanova (Nord-Est). La via è segnata da vecchi segni sbiaditi di vernice giallo-rosso del CAI. Percorso poco più di 1 Km (0,15 ore) si giunge ad un bivio con una sterrata più marcata, si va a destra (direzione Est) per un centinaio di metri e ad un altro bivio si riprende la traccia in direzione Nord-Est (abbandonando la strada principale). Dopo 0,30 ore dalla partenza si giunge su un piccolo pianoro erboso dove la strada termina, si continua nella valletta che si ha di fronte, sempre nella stessa direzione, seguendo tracce di sentiero, piccoli omini di pietra e segnali sempre più rari e sbiaditi. Alla fine della valletta si nota su un dosso erboso, davanti a noi, un grosso masso isolato alto un paio di metri con sopra un omino di pietre, una volta raggiunto il sentiero si fa più evidente e marcato. Si inizia a serpeggiare sul ripido dosso erboso (ora senza possibilità di errore), più in alto (quota 2000 m circa) il prato lascia spazio ad un manto di breccia fine e bianca, si piega progressivamente verso Nord e si esce sul Vado del Piaverano (alcune cartine portano Pieverano) 2272 m, tra il Brancastello a sinistra e le Torri di Casanova a destra (2,15 ore dall’auto, ascesa 650 m). Ora si percorre la cresta verso Est, si sale di qualche decina di metri e si scende dall’altra parte fino a raggiungere la base dell’inizio della via ferrata per le Torri di Casanova, quota 2276 m - 0,30 ore (su una lapide sbiadita e quasi illeggibile c’è scritto “VIA GIANNI FAMILIARI, COLONNELLO PILOTA, PLURIDECORATO AL V. M.”). Indossata l’attrezzatura adatta si inizia a salire su una scaletta leggermente piegata a parabola, poi tramite corda fissa di acciaio (l’unico spezzone rimesso da poco tempo e quindi in buone condizioni) si sale una paretina quasi verticale di 20 metri. La corda termina inaspettatamente un metro prima di uscire su una cresta esposta ambo i lati. Si va a destra e in pochi secondi si raggiunge un’altra scaletta, poi c’è una corta corda sempre di acciaio che aiuta a riguadagnare la cresta (però l’ultimo metro si è staccato dalla roccia e quindi rimane penzoloni). Si continua sulla cresta, si sale su un roccione alto un paio di metri (anche questo esposto ambo i lati e senza nessuna protezione) e si è sulla prima Torre di Casanova 2330 m circa. Si inizia a scendere dall’altra parte (all’inizio non si capisce quale direzione prendere perché la corda che scende lungo la paretina opposta da dove veniamo parte un metro più in basso della cresta e si nota all’ultimo momento), dopo 15 metri circa si tocca la base. (è da notare che la corda che scende da questo versante, alla base, ha la metà delle maglie spezzate per il continuo sfregamento con l’anello che la tiene legata alla parete). Si sale lungo un pendio detritico fino a raggiungere una sella dove è posta una tabella del CAI dell’Aquila con su scritto: “CLUB ALPINO ITALIANO, Sezione dell’AQUILA, TORRI DI CASANOVA, M. 2362”. Abbandonato il sentiero, con una salita in direzione Nord (passi di I grado) in pochi minuti si raggiunge l’omino di pietre della Torre più alta, 2362 m


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Questa descrizione è l´ideale per chi non vuole percorrere la Via del Centenario in un giorno ma vuole avere tutto il tempo di godersi l´escursione e ammirare il panorama (senza l´assillo dell´orario, senza portare con se un pesante zaino e senza avere due auto a disposizione, una da lasciare la mattina all´arrivo)


Revisione:
relazione rivista e corretta il 31/08/2012 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Torri di Casanova - Tabella del CAI dell´Aquila che indica le Torri di Casanova

Tabella del CAI dell´Aquila che indica le Torri di Casanova

Via Normale Torri di Casanova - Verso le Torri di Casanova
Verso le Torri di Casanova

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