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Zucco dell´ Angelone - Via Anabasi con varianti - 1185 m

Foto via normale Zucco dell´ Angelone - Via Anabasi con varianti non disponibile


Regione: Lombardia Lecco
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Campelli
Punto di partenza: Parcheggio funivia per i Piani di Bobbio (q. 810 m ca), Barzio Val Sassina
Versante di salita: S
Dislivello di salita: 350 m - Totale: 700 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 5,30 h
Difficoltà: EE - AR - VI+ - TD
Periodo consigliato: tutto l'anno, evitare i mesi più caldi
Punti di appoggio: Bar alla partenza della funivia
Tipo di via: Via di roccia
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS - Lecco - Val Brembana 1:50000
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 03/03/2012
Data pubblicazione: 06/03/2012
N° di visualizzazioni: 8916


Accesso:

Da Milano Superstrada per Lecco, oltrepassata la galleria del Monte Barro si seguono le indicazioni per “Ospedale”, “Valsassina”. All’uscita delle gallerie, in prossimità della rotonda di Ballabio Inferiore, si prosegue diritti verso la Valsassina. Poco dopo si volta a destra in direzione di Barzio (appena oltre la sede della Croce Rossa Italiana) e si seguono le numerose indicazioni per la funivia dei Piani di Bobbio. Ampie possibilità di parcheggio nel piazzale della cabinovia, a pagamento, (verificare eventuali orari di apertura dell’impianto), oppure poco prima delle sbarre di accesso al parcheggio, lungo la strada.


Descrizione della salita:

Accanto al bar del parcheggio, si prende una traccia che dopo pochi metri di salita procede a mezzacosta, alternando tratti in ripida salita a brevi discese, alcuni tratti attrezzati, transitando sotto ai primi tre speroni. Giunti all´ evidente canalone ingombro dei resti della recente grande frana che ha interessato la parte alta di Anabasi, lo si attraversa, trovando subito dopo sulla destra l´ attacco, posto alla base di una placca (triangolo giallo e spit). 20/30´, EE. L1: Si attacca la placca seguendo i fittoni resinati fin sotto ad un enorme tetto, quindi si piega a destra giungendo ad un terrazzino con alberi. Sosta su albero. 25 Mt., 4c, 4 spit. L2:Ignorando la via che sale sulla destra, ci si tiene a sinistra, in corrispondenza di un diedro/camino i cui primi metri in aderenza sono piuttosto impegnativi, poi la parete si fa meno compatta, presentando delle spaccature, e la salita diviene meno difficile. Terminata la placca si esce a sinistra, arrivando ai due golfari di sosta. 25 Mt., 5a/5b. L3:Si prosegue dritti per pochi metri fino al termine della placca, quindi si imbocca una piccola traccia che verso destra conduce alla placca successiva. Portarsi alla sua estremità destra, dove si sale sfruttando inizialmente una grossa lama. 25 Mt. 4b. Sosta con catena e anello di calata inox e, più a sinistra, sosta su fittoni da collegare. Scegliere la più comoda a seconda di quale percorso si intende seguire. L4: Dal terrazzo di sosta vi sono tre possibilità, in ordine di difficoltà crescente da sinistra a destra. La prima, via originale, risale una fessura proprio sopra la sosta a fix, fittone alto, per poi tenersi a sinistra di uno speroncino e piegare a destra dopo averlo superato, 25 Mt. 4a. Le altre due si tengono a destra dello speroncino, la centrale risalita la placca piega ad un vago diedro che offre una bella arrampicata (5a/5b), mentre la terza si tiene al margine destro della parete con salita di aderenza (5b). Tutte e tre sono di pari lunghezza e confluiscono nella medesima sosta. L5: Dalla sosta traversare per cengia alcuni metri a destra sino ad un terrazzino. Quindi risalire per rocce articolate fino alla sosta. 25 Mt., 4a. L5: Seguire la traccia di sentiero, che verso destra attraversa il canalone di frana portandosi alla base di un tetto, dove è situata una scomoda sosta. Tiro interamente protetto con corda fissa, 35 Mt. L7: Salire un paio di metri ed affrontare direttamente il tetto, dal quale penzola una staffa che può essere utile per il suo superamento, roccia buona anche se unta e ottime maniglie. Una volta sul terrazzino soprastante, si rimonta il lungo diedro, utili friend medi, uscendone a destra in direzione della sosta. Tiro chiave. 25 Mt. 5c/6a. A questo punto la via originale traversa a sinistra, entrando in un diedro che si risale piegando poi ancora a sinistra fin sotto ad uno sperone dove si sosta (40 Mt., 5a). Quindi per placche si sale a lato di detto sperone avendolo a destra, per rimontare infine su una crestina che conduce sotto la ´Patata´, ossia il risalto sommitale, ricollegandosi con la variante seguita dall´ autore (40 Mt. 5a, II). L8: Dalla sosta in uscita dal diedro del 7mo tiro, si risale in verticale una placca fessurata, arrivando alla sosta con catena (25 Mt., 5a/5b, volendo piegando a sinistra si ritorna sulla via originale). L9: Si prosegue su bella placca di aderenza, puntando alla sosta posta sotto ad uno strapiombo, 15 Mt., 5b. Anche se il tiro è corto, è preferibile sostare per evitare che poi le corde non scorrano. L10: Dalla sosta si traversa a sinistra, entrando in un ampio diedro/canale che si risale faticosamente (vari fittoni). Al suo termine, ci si porta sotto ad un evidente strapiombo, tenendosi alla sua destra dove è fratturato, per entrare in una sorta di intaglio a ´V´ dal quale alla sosta con catena e anello di calata, un metro a destra di quella a fittoni della via originale, e proprio sotto la fessura di 6b+ che risale direttamente la ´patata´. 45 Mt., 5c, fix lunghi. Di nuovo sulla via originale, se ne seguono gli ultimi due tiri. L11:Percorrere la facile cengia verso destra sino alla sosta. 15 Mt., II. L12: Direttamente per placca articolata sino alla cresta, quindi per questa (I) sostando a piacimento su spuntoni. 15 Mt. 4a, poi di conserva o slegati. Prima di giungere in cima alla crestina, che termina in un dirupo di pochi ma verticali metri , si piega a destra, bolli bianco /rossi, scendendo brevemente nel bosco, per poi proseguire dritti sin sotto al colletto formato dal salto e la rocciosa cuspide sommitale, dove si trova un bivio. Trascurando la via di discesa a destra (scritta ´funivia´ su una roccia), ci si tiene a sinistra, su traccia poco evidente ma bollata, contornando con ripida salita su erba le rocce che difendono la vetta, dove si giunge superando i ripetitori. Grande croce.


Discesa:

Dalla vetta si torna al bivio sotto al colletto, quindi a sinistra (destra per chi arriva dalla via) si discende ripidamente nel bosco. Perdendo velocemente quota si giunge ad un secondo bivio, dove trascurata la traccia bollata che prosegue dritta lungo la cresta, si piega decisamente a sinistra ancora nel bosco. Traccia talvolta poco evidente, ma buone segnalazioni portano infine ad una strada lastricata seguendo la quale in pochi minuti si torna al piazzale della funivia. 25/30´, EE.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 12/03/2012 dalla redazione di VieNormali.it
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