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Cima di Caspoggio - 3136 m

Via Normale Cima di Caspoggio
La Cima di Caspoggio, da E


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina
Punto di partenza: Diga di Gera (q. 2070 m) Val di Gera
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 1066 m - Totale: 2132 m
Tempo di salita: 3,45 h - Totale: 7,30 h
Difficoltà: EE - A - II - F
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. Bignami (q. 2401 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Senza traccia
Libro di vetta: no
Cartografia: CARTA NAZIONALE DELLA SVIZZERA N. 1277 – Piz Bernina 1:25000 e KOMPASS N. 93 - Bernina, Sondrio 1:50000
Autore: Piero V
Data della salita: 24/08/2011
Data pubblicazione: 27/08/2011
N° di visualizzazioni: 11512


Introduzione:

Si trova sulla catena delle Cime di Musella che racchiudono a S la Vedretta di Caspoggio ed è la più elevata di questo gruppo. Stranamente è solo quotata ma non nominata né sulla CNS né sulla cartina della Kompass. È una montagna dalla struttura complessa, il versante E, dove passa la via normale, è delimitato dalla cresta NNE che scende alla Bocchetta di Caspoggio e dalla dentellata cresta SE che si abbassa alla Forcella di Fellaria. La cresta E, per chi sale dal Rifugio Bignami, si presenta come un largo e arrotondato sperone (ben riprodotto sulla CNS) che separa due conche: quella settentrionale adduce alla Bocchetta di Caspoggio e fino ad alcuni decenni fa era ricoperta da un piccolo ghiacciaio ormai del tutto scomparso; quella meridionale, a SE della vetta, è la sede del percorso proposto qui di seguito e nella parte inferiore è ancora presente un piccolo nevaio. Le difficoltà maggiori dell’ascesa consistono nell’individuare e nel superare, con un breve passaggio di II°, il canalino che permette di accedere al largo pianoro roccioso sopra lo sperone E. Questo canalino, che non è visibile dal basso, si trova nel punto di giunzione fra lo sperone citato e la cresta SE, sotto i denti rocciosi di quest’ultima (vedi seconda immagine di dettaglio), per il resto l’itinerario è sempre ben individuabile. Il panorama circolare di vetta è eccezionale e non ha nulla da invidiare a quelli maggiormente celebrati del Sasso Nero e Sasso Moro. Piccozza e ramponi non sono indispensabili ma è meglio averli al seguito. Corda ed imbrago utili solo per i meno esperti.
AGGIORNAMENTO: La nuova carta della Kompass riporta anche la denominazione.


Accesso:

Da Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi con numerosi tornanti e sempre asfaltata conduce alla località di Campo Moro. Da qui la carrozzabile prosegue sterrata a destra del primo invaso e raggiunge l’ampio piazzale sotto il muraglione della diga di Gera, dove si parcheggia (a pagamento).


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si segue la stradina in direzione della diga e la si abbandona dopo circa 100 m per svoltare a destra, lungo un sentiero segnalato che in breve conduce alla casa dei guardiani. A destra di questa casa una rampa trasversale, appesa al muraglione della diga, permette di raggiungere la sommità dello sbarramento. Da qui il Rifugio Bignami è già ben visibile, a sinistra della seraccata del Ghiacciaio di Fellaria Est. Seguendo sempre le indicazioni, si attraversa tutta la corona della diga e poi si segue il sentiero che taglia con una lunga diagonale il ripido fianco della montagna, a sinistra dell’invaso. All’inizio con un breve saliscendi, poi con ascesa regolare, si raggiunge in circa h 1,00 il rifugio citato (q. 2401 m).

Dal rifugio, seguendo il cartello indicatore per la Bocchetta di Caspoggio, si raggiunge in pochi minuti il vicino Alpe Fellaria e poco sopra si attraversa il torrente della valle sopra un ponticello. Il sentiero, sempre ben segnalato con bandierine di colore bianco-rosso e triangoli gialli, prosegue nella piana valliva in direzione WNW. Dopo aver guadato un secondo torrente il tracciato risale, nella stessa direzione, pendii sempre più ripidi, all’inizio erbosi, poi ghiaiosi, fino a raggiungere il bordo inferiore di una larga conca, sotto la Bocchetta di Caspoggio (q. 2983 m). Tale conca in precedenza era occupata da un piccolo ghiacciaio, ma ora permangono solo alcune chiazze di neve. Si seguono i segnali che proseguono a sinistra della conca, per circa 100 m, poi li si abbandonano (conducono alla vicina Bocchetta di Caspoggio) e si traversa quasi in piano verso S (sinistra), aggirando di fatto alla base l’arrotondato sperone E della montagna. Al termine del traverso si entra nella conca posta a SE della vetta, si attraversa ancora verso S il piccolo nevaio e si raggiunge per sfasciumi il filo di cresta della marcata costola rocciosa che racchiude a sinistra la conca.

Si sale ora lungo il filo di questa costola, appoggiando a destra, fino ad individuare sul versante opposto il canalino citato nell’introduzione. Con percorso evidente si abbandona la cresta ben al disotto delle ripide placche sovrastanti e si traversa verso destra, prestando attenzione al terreno un po’ franoso e ai massi in precario equilibrio, in direzione del canalino che sale di traverso sotto i 2 denti della cresta SE. La prima parte del canale è costituita da terriccio rossastro e si sale appoggiando le mani sulle rocce di sinistra, poi a metà il canale si dirama. È preferibile proseguire sulla diramazione di destra che presenta un ripido ma breve gradino di II°, poi si scavalcano alcuni blocchi e si esce su di un largo pendio di sfasciumi, sotto il terzo dente della cresta SE. Con percorso evidente si sale il pendio verso sinistra, poi si traversa un lungo pianoro in prossimità di un piccolo nevaio (vedi terza immagine di dettaglio) e si raggiunge l’ultimo tratto di cresta SE. Appoggiando a destra del filo, si risalgono le facili rocce accatastate, fino a raggiungere l’ometto in sassi della vetta.

Aggiornamento 9 agosto 2022 (di Fabio Sala):

Dal filo di cresta della marcata costola rocciosa che racchiude a sinistra la conca il percorso è ben segnato con bolli rossi, su un grosso masso in rosso è presente la scritta C. CASPOGGIO. Da qui si sale tra sfasciumi su flebile traccia un pò scivolosa, (ometti e bolli) fino a raggiungere delle placche prima di uscire sulla cresta a ridosso del primo torrione, raccordandosi in questo punto al percorso di salita della cresta Sud Est. Si aggirano i primi due torrioni per una cengia pianeggiante sul versante ovest (sempre ben segnata con bolli rossi), quindi si perviene alla sella tra il secondo e il terzo torrione tramite un canalino detritico con roccia sana sul lato destro e un passaggio di II (piccolo canalino) prima di uscire sulla sella. Una volta usciti ci si trova su un ampio pianoro e da qui la via per raggiungere la vetta è abbastanza intuibile, presenza di ometti sul tracciato.


Discesa:

Per la discesa si possono avere due possibilità:

1) ripetere il percorso effettuato in salita

2) scendere dal canalino originariamente la via normale. Presente un grosso ometto per indicare l’ingresso. Prima parte si scende tranquillamente un paio di metri su blocchi per poi arrivare ad un salto di roccia II°. Superato il saltino spostarsi verso destra (viso a valle) per aiutarsi con la parete per scendere il terriccio rossastro, per poi riattaccarsi alla via di salita.


Note:

Dettagli della salita sulla fotoscalata.

Aggiornamento 9 agosto 2022: il percorso, ben segnato con bolli rossi, non segue più il canaletto di sfasciumi e instabile sul versante est, bensì è stato deviato sul versante opposto (ovest). Risalita integralmente la conca detritica del versante est, si raggiunge la cresta a ridosso del primo torrione, raccordandosi in questo punto al percorso di salita della cresta Sud Est. Si aggirano i primi due torrioni per una cengia pianeggiante sul versante ovest (sempre ben segnata con bolli rossi), quindi si perviene alla sella tra il secondo e il terzo torrione tramite un canalino detritico con roccia sana sul lato destro. A questo punto la via si raccorda con la salita descritta. Il canale originario probabilmente è stato abbandonato per i numerosi e grossi blocchi instabili, come abbiamo noi constatato in discesa.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 09/10/2022 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Cima di Caspoggio - Dove si abbandona il sentiero segnalato e si traversa a S

Dove si abbandona il sentiero segnalato e si traversa a S

Via Normale Cima di Caspoggio - Il canaletto
Il canaletto

Via Normale Cima di Caspoggio - Al centro, dove finisce la neve, l’ultimo tratto di cresta SE e la vetta (la punta a destra)
Al centro, dove finisce la neve, l’ultimo tratto di cresta SE e la vetta (la punta a destra)
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