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Punta San Matteo - dai Forni - 3678 m

Via Normale Punta San Matteo - dai Forni
La Punta San Matteo da NE


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Ortles Cevedale
Punto di partenza: Albergo Ghiacciaio dei Forni (q. 2178 m) Valle dei Forni
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 1500 m - Totale: 3000 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,30 h
Difficoltà: EE - AG - I - PD
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. Branca (q. 2487 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia su ghiacciaio
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO 1:25.000 Foglio N. 8 Ortles - Cevedale
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 09/2002
Data pubblicazione: 10/08/2011
N° di visualizzazioni: 18534


Introduzione:

Vetta ambita e molto frequentata sulla catena che delimita a S il Ghiacciaio dei Forni. Già ampiamente descritta nelle relazioni:
Punta San Matteo – Cresta S
Punta San Matteo – Ver. E
Punta San Matteo – Ver. SW
mi limiterò a fornire alcune indicazioni a mio avviso importanti per coloro che intendono intraprendere questo grandioso itinerario glaciale da NE.
In questi ultimi decenni il costante ritiro e smagrimento del ghiacciaio hanno modificato sensibilmente il percorso rendendolo più impegnativo con la comparsa di numerose zone crepacciate, inoltre alcuni pendii sono diventati assai ripidi e sono apparsi diversi affioramenti rocciosi non riportati dalla cartografia. Va precisato che, raggiunta la lingua valliva sotto il Rifugio Branca, l’intero percorso si svolge sul ghiacciaio ed è opportuno prestare la massima attenzione lungo tutto il percorso, sia per la continua presenza di crepacci, sia per la possibile cadute di ghiaccio o neve nella rampa trasversale a circa metà percorso, dove bisogna passare sotto una fascia di seracchi. Il passaggio chiave è sicuramente il pendio molto ripido e crepacciato posto al termine della rampa trasversale, prima di raggiungere il facile plateau fra il Giumella e il San Matteo. In questo tratto la presenza di ghiaccio vivo, in particolare a stagione inoltrata, rende l´ascesa assai ardua, con difficoltà decisamente superiori a quelle riportate nella scheda. Ritengo pertanto sia opportuno affrontare la salita quando è ancora presente una discreta copertura nevosa. L’itinerario proposto qui di seguito corrisponde anche a quello sci-alpinistico (con partenza dal Rifugio Branca).


Accesso:

Da S. Caterina Valfurva si segue la stradina tortuosa ma asfaltata che dopo circa 6 km conduce all´ampio parcheggio sottostante l´Albergo Ghiacciaio dei Forni (o Rifugio dei Forni).


Descrizione della salita:

La seguente relazione e le immagini sono state elaborate in collaborazione con GABRIELE ATTANASIO, amico e socio del Gruppo vienormali che ha effettuato la salita di recente (2010)

Dal Rifugio dei Forni si segue la stradina sterrata e segnalata che traversa in piano verso E. Dopo aver superato il Torrente Cedèc la stradina sale con moderata pendenza fino a raggiungere alcuni tornanti, dove il percorso diventa più ripido. Poco oltre arriva al Rifugio Branca che è anche il capolinea degli automezzi fuoristrada autorizzati al transito (h 1,00 dal Rifugio dei Forni). Dal Rifugio Branca si scende al Laghetto di Ròsole, dal quale si prende una traccia pianeggiante che taglia la costa della morena e aggira sulla sinistra le grandi rocce montonate davanti al ghiacciaio, rimontandole in seguito. Poi la traccia piega a destra, passa davanti alla lingua del ghiacciaio e, usufruendo di 2 ponticelli che permettono di attraversare i torrenti glaciali presso la fronte, porta sull´altro lato della valle. Ora, volgendo verso S, si risalgono le rocce e le morene sulla sinistra idrografica e, più avanti, si sale sul ghiacciaio. Si prosegue poi con moderata pendenza verso S, a sinistra dell’ampia zona sgombera dal ghiaccio, nominata l’Isola Persa (q. 2742 m). Poco oltre il percorso diventa più ripido e si sale a destra di un recente affioramento roccioso, comunque sempre a sinistra del rilievo roccioso di (q. 3260 m); la copertura glaciale che separava quest’ultimo dalla citata Isola Persa, è scomparsa e attualmente sono uniti da un costone morenico. Al termine del tratto ripido si arriva sotto la fascia di seracchi che sostiene il plateau fra il Monte Giumella e il San Matteo. Si prosegue ora verso destra, sulla larga e lunga rampa ascendente che conduce poco a S della già citata (q. 3260 m). Il tratto che segue verso sinistra è abbastanza erto e conduce all’inizio del ripido pendio con alcuni crepacci trasversali che rappresenta il passaggio chiave dell’ascensione e che comunque non è troppo semplice da superare anche se innevato. Raggiunto il margine superiore di questo pendio, terminano le difficoltà e verso destra si segue l´ampia rampa nevosa, fino a raggiungere la croce di vetta. A stagione inoltrata anche l´ultimo tratto di rampa che porta in cresta potrebbe essere di ghiaccio vivo. (h 4,00 dal Rifugio Branca).


Discesa:

Come per la salita.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 16/08/2011 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Punta San Matteo - dai Forni - In discesa, poco prima del pendio ripido

In discesa, poco prima del pendio ripido

Via Normale Punta San Matteo - dai Forni - In discesa sul passaggio chiave innevato
In discesa sul passaggio chiave innevato

Via Normale Punta San Matteo - dai Forni - A centro immagine la (q. 3260 m)
A centro immagine la (q. 3260 m)
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 05/05/2024
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