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Monte Amaro (da N) - 2793 m

Via Normale Monte Amaro (da N)
La cima vista da NE


Regione: Abruzzo Pescara
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo La Maiella
Punto di partenza: Guado Sant´Antonio (q. 1225 m)
Versante di salita: N
Dislivello di salita: 1650 m - Totale: 3300 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,30 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: estate - autunno
Punti di appoggio: Rif. Barrasso (q. 1542 m), Biv. Pelino (q. 2790 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: no
Cartografia: IL LUPO - Majella 1:25000
Autore: Luca Bianchi
Data della salita: 18/06/2011
Data pubblicazione: 15/07/2011
N° di visualizzazioni: 11426


Accesso:

Guado Sant´Antonio è raggiungibile in automobile da Roma percorrendo la A24 e la A25 per Pescara. Dal casello di Alanno-Scafa si prosegue per Caramanico Terme e, superatolo, ci si dirige a San Nicolao; da qui si avanza per un paio di chilometri fino all’imbocco di una malridotta stradina asfaltata (sul lato sinistro della via) che termina al parcheggio di Guado Sant´Antonio (q. 1225 m).
L´itinerario si salita parte dalla sterrata che si dirige a S, riconoscibile per l’indicazione per il Rifugio Barrasso (l´altra sterrata, diretta a E, scende nella Valle dell’Orfento e si riconosce per il pannello segnaletico di legno posto al suo avvio).


Descrizione della salita:

Dal parcheggio di Guado Sant´Antonio si segue l´evidente sterrata che si dirige a S, fino al Rifugio Guado Sant´Antonio (q. 1257 m - stazzo con abbeveratoio); da qui il sentiero piega a W, attraversando un fosso, e risale la Macchialonga immettendosi sul tracciato del sentiero n° 15B. Seguendo la traccia che solca il pendio erboso, si guadagna rapidamente quota e si arriva al Rifugio Barrasso (q. 1542 m - 0,45 h dal punto di partenza). L´itinerario prosegue sulla sinistra orografica del fosso che solca il Prato della Corte, con una monotona e faticosa salita senza percorso obbligato (le tracce i sentiero scompaiono) fino a q. 1900 m circa, dove si trova un´ampia conca erbosa delimitata parzialmente da pini mughi, ed appare alla vista il Monte Rapina con la retrostante dorsale del Pescofalcone. Seguendo la cresta si aggira la conca sul lato sinistro e, in corrispondenza di un ometto segnavia (q. 2015 m circa) si devia a sinistra seguendo la traccia che attraversa a mezzacosta il versante E del Rapina. Facendosi strada nella fitta distesa di pini mughi (sono presenti radi segnavia sottoforma di nastri bianco-rossi annodati ai rami), si raggiungono le roccette di q. 2153 m e si ritorna in cresta, sul sentiero n° 15B; da qui in poi la salita avviene su fondo sassoso seguendo i poco visibili paletti segnavia di legno. Superati alcuni passaggi con discreta esposizione sul versante W, la cresta si allarga in prossimità dell´anticima N del Pescofalcone (q. 2627 m - croce metallica); poco oltre si raggiunge l´ampia sommità di quest´ultimo (q. 2657 m - 2,00 h dal M. Rapina - targa metallica su piedistallo) ed il M. Amaro diviene finalmente visibile. Da qui si scende alla sella (q. 2587 m) ai piedi del Tre Portoni, la cui cima si evita tagliando a SW; risalendo la massiccia spalla settentrionale dell´Amaro, si supera una serie di doline e gobbe sassose giungendo a q. 2650 m circa; si prosegue lungo il sentiero n° 1 in ambiente lunare, privo di vegetazione e, dopo un paio di cartelli indicatori metallici, si affronta il tratto terminale della salita, che si conclude in prossimità del vistoso Bivacco Pelino (1,00 h dal Pescofalcone - croce di vetta rossa e cippo trigonometrico a pochi metri dal bivacco).


Discesa:

Come per la salita, eventualmente con una breve deviazione per il Tre Portoni (q. 2673 m), segnalata da paletti in legno, con splendido affaccio sulla Valle Cannella (dove è situato il Rifugio Manzini, q. 2523 m).


Note:

Tra le salite più dure dell´Appennino per il dislivello, la quota e l´ambiente inospitale della seconda parte della salita, è un itinerario di grande soddisfazione, con pochi eguali nell´Italia peninsulare. Come tutte le ascensioni sulla Maiella, richiede un´ottima forma fisica e notevoli scorte di liquidi (non ci sono fonti d´acqua negli ultimi 2/3 della salita).


Revisione:
relazione rivista e corretta il 09/10/2011 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Monte Amaro (da N) - Un tratto della cresta del Pescofalcone

Un tratto della cresta del Pescofalcone

Via Normale Monte Amaro (da N) - Il Bivacco Pelino sulla vetta
Il Bivacco Pelino sulla vetta

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