Un bello e lungo itinerario, affascinante sia per le sue caratteristiche alpine, tanto per la storia che da questo promana. Proprio su queste balze rocciose ebbero infatti luogo aspre battaglie, durante il famoso e tragico conflitto bellico del 15-18. Trincee, postazioni, caverne, ponti e baracche rimangono ancora a ricordare quel triste passato; un passato nel quale potremo direttamente immergerci percorrendo questo storico tracciato ed attraversandone, scoprendoli, i suoi numerosi misteri. Realizzato al termine degli anni 60 il sentiero Dibona è considerato, e non a torto, uno dei più belli dell´intero arco dolomitico.
La via, più che una ferrata vera e propria, è una lunga traversata in quota, quasi interamente in discesa, creata in spazi particolarmente aperti.
Dal passo Tre Croci, posto sulla strada che collega Misurina a Cortina d´Ampezzo (SR 48), si prosegue verso Cortina. Poco oltre il Passo è situato l´arrivo delle piste da sci e la stazione a valle della seggiovia Son Forca (q. 1680 m).
Con gli impianti di risalita si raggiunge facilmente il Rifugio Lorenzi (q. 2932 m). Da qui si prosegue a sinistra della stazione di arrivo dell´ovovia, salendo per alcune scale metalliche e raggiungendo una prima caverna ("Caverna del Cecchino"). Poco oltre è posta l´attrazione dell´itinerario: il ponte sospeso lungo 27 metri (tra l´altro vennero qui girate alcune scene del film "Cliffhanger"), oltre il quale è possibile effettuare una breve digressione raggiungendo in pochissimi minuti la vetta del Cristallino d´Ampezzo (q. 3036 m).
Si scende quindi alla Forcella Grande (q. 2874 m), proseguendo al di sotto della cresta, attraversando la postazione di un cannone, sino alla Forcella Padeon, ove si trova un antico riparo militare (la baracca dedicata al Maggiore Buffa di Perrero, q. 2760 m).
Si risale leggermente sul fianco del Vecio de Forame (q. 2868 m) sino ad incontrare una serie di passaggi che attraversano spettacolari (ed un poco sdrucciolevoli e molto esposte) cenge.
Il sentiero segue quindi un percorso zigzagante su pietraia, scendendo proprio verso Cortina, sino ad entrare in un ripido e scivoloso canalone (da ridiscendere per circa 200 metri). Un cartello di pericolo invita quindi a non proseguire, consigliando di preferire una traccia verso destra che, abbandonando il canalone, permette di guadagnare una nuova cengia. Si raggiunge la Forcella Bassa (q. 2417 m) ove, volendo, è possibile scendere direttamente in Val Padeon (difficile e consigliato solo in caso di reale necessità).
Il nostro itinerario prosegue invece lungo la direttrice principale, sino al Col dei Stombi (q. 2168 m); la traccia inizia a perdere quota, su tornanti, verso la val Padeon, raggiunta attorno ai 1700 metri di quota.
Si segue il tracciato della Val Padeon (sentiero 203), sino ad un lago artificiale, oltrepassato il quale (oltre un vallone) è situato il Passo Son Forca e l´omonimo rifugio (q. 2110 m il passo e 2215 il rifugio). Senza giungere al rifugio il sottoscritto ha optato per una discesa (quasi notturna) lungo le piste da sci. E´ ovviamente possibile seguire il sentiero n. 206, che è però necessario abbandonare ad un certo punto, puntando direttamente verso la stazione a valle degli impianti di risalita (Rif. Rio Gere). In effetti è conveniente studiare una cartina, in quanto il percorso, abbastanza logico di per sè, è stato stravolto dai lavori di creazione, risistemazione ed ampliamento delle piste da sci.
Ben attrezzato in quasi tutti i tratti necessari, il percorso, anche se prevalentemente in discesa, richiede un buon allenamento, considerata la sua lunghezza. E´ necessario inoltre verificare con attenzione le condizioni meteorologiche, dovendo camminare per ore su creste e cenge assolutamente esposte.