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Tofana di Mezzo - Ferrata Olivieri - Aglio - 3244 m

Via Normale Tofana di Mezzo - Ferrata Olivieri - Aglio
La Tofana di Mezzo


Regione: Veneto Belluno
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Tofane
Punto di partenza: Rif. Pomedes (q. 2303 m) Valle Ampezzo
Versante di salita: S-E
Dislivello di salita: 950 m - Totale: 1900 m
Tempo di salita: 7,00 h - Totale: 11,00 h
Difficoltà: EEA - AR - IV+ - D-
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. Pomedes (q. 2303 m), Rif. Giussani (q. 2580 m)
Tipo di via: Via ferrata
Tipo di percorso: Sentiero e traccia, via ferrata
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO N. 03 - Dolomiti Ampezzane 1:25000
Autore: Guido Caironi
Data della salita: 10/09/2008
Data pubblicazione: 13/05/2011
N° di visualizzazioni: 19198


Introduzione:

La Tofana di Mezzo è la vetta più elevata del Gruppo.
Varie sono le possibilità per ascenderne i versanti. Oltre alla classica Via Normale (cfr. relazione di Roberto Ciri) è possibile raggiungerne il culmine salendo per due ferrate concatenate: la ferrata "Olivieri" alla Punta Anna e la Ferrata Aglio.
Il percorso non è affatto facile, richiedendo rudimenti di arrampicata e la capacità di affrontare numerosi tratti esposti e strapiombini. La variante Aglio (un tempo evitabile, ora purtroppo non più per crollo delle attrezzature) è ulteriormente difficile, affrontando dapprima un camino strapiombante e quindi un passaggio in traverso a dir poco esposto.
La bellezza dei luoghi non richiede ulteriori lodi rispetto alle molte che già vengono recitate. Purtroppo la funivia che raggiunge la vetta della nostra cima sminuisce in parte il fascino indiscusso di questa montagna, pur offrendo una ovvia opportunità rapida per la discesa (escludo a priori la possibilità di impiegarla per la salita!).

Pur avendo già presentato le singole ferrate Oliviero Bellinzani, abbiamo pensato di offrire un´ulteriore possibilità di lettura, offrendo una via di salita integrale che sappia, grazie alla presenza dei due distinti percorsi, raggiungere direttamente la vetta della Tofana di Mezzo. La via (o, meglio, la somma delle vie) di per sè è infatti logica. L´affetto per questi luoghi ci hanno poi spinto a scrivere su di loro, magari con un po´ di ridondanza, ma sicuramente con grande passione.


Accesso:

Lungo la strada che da Cortina d´Ampezzo sale al passo Falzarego, a monte di Pocol, si trova a destra la deviazione per il rifugio/ristoro Piè Tofana (cartelli con indicazioni), raggiungibile in auto su di una stretta strada prima asfaltata e poi a fondo sterrato.

Dal rifugio Piè Tofana (q. 1675 m) è necessario raggiungere il successivo rifugio Duca d´Aosta (q. 2098 m) tramite la seggiovia o il sentiero (in circa 30´) e, da qui, sempre con l´alternativa della seggiovia o del sentiero (segnavia 405) raggiungere il Rifugio Pomedes (q. 2303 m). Proseguendo verso Ovest si raggiunge l´attacco della via (al di sotto di un costone roccioso) in circa 30 minuti di sentiero un poco faticoso su ghiaione (q. 2450 m).


Descrizione della salita:

Si risale sulla parete orientale del costone che ascende a Punta Anna, su ottima roccia, raggiungendo una lunga cengia. Preseguendo sulla cengia verso sinistra si supera la base dello spigolo di Punta Anna.
Il percorso è da qui abbastanza eposto, ma la buona roccia permette di sfruttare le tecniche di arrampicata. Si raggiunge un pulpito roccioso, si attraversa in discesa e si risale su facili roccette alla crestina di Punta Anna (q. 2740 m, 1 ora circa dall´attacco della via).
Si prosegue in orizzontale, verso la parete strapiombante della Terza Torre di Pomedes. Un bivio conduce a sinistra al Rifugio Cantore, mentre il nostro percorso prosegue verso destra, sino ad una bocchetta, risalendo poi una serie di placche più difficili.
Si scala un diedro sino ad una cengia orizzontale, verso il Doss de Tofana (q. 2840 m) e si raggiunge Punta Anna (da qui è possibile scendere su sentiero detritico alla stazione intermedia della funivia della Tofana di Mezzo, Ra Valles, sulla destra).

Si prosegue allora per la ferrata Gianni Aglio. Alcuni tratti facili sono seguiti dal superamento di una scala, abbastanza esposta, che permette di raggiungere la cresta a quota 2940 m.
Seguono quindi altri tratti attrezzati, un poco discontinui, che alternano facili passaggi a tratti di arrampicata un poco più sostenuta (ma mai difficile), sino alla base del Torrione Aglio. Le guide riportano ora la possibilità di aggirare o verso destra o verso sinistra le difficoltà maggiori, evitando, se lo si desidera, la porzione di ascesa al torrione stesso; purtroppo il sottoscritto non è stato in grado (ammesso che lo volesse davvero fare) di optare per queste varianti. A sinistra un ripido e detritico canale riporta al Rifugio Giussani (senza apparenti possibilità di aggiramento), a destra invece alcuni tratti attrezzati mostravano evidenti stati di usura (o, addirittura, distruzione).
Proseguendo per l´itinerario più complesso è necessario invece risalire un diedro strapiombante, di una decina di metri, su roccia unta (si consiglia di predisporre un paio di longe corte, in aggiunta al kit da ferrata e prepararsi ad impiegare una buona dose di forza muscolare), sino all´inizio di un temibile traverso (espostissimo), verso destra, che attraversa la parete nord del torrione. Con fatica si raggiunge allora il noto "Bus de Tofana", attraversandolo, quasi senza accorgersene, su di un ponte roccioso. A sinistra è possibile scendere verso il sentiero 403 che collega il Rifugio Giussani al Rifugio Dibona.
E´ anche possibile raggiungere la vetta del torrione Aglio, sempre su percorso attrezzato, il cui attacco inizia sulla sinistra, prima del Bus de Tofana.
Si scende per gradoni verso il versante sud-orientale della cresta a quota 2900 m e si prosegue in un ambiente austero e selvaggio, tra ripidi ghiaioni a destra e pareti strapiombanti a sinistra, fino ad una rampa costituita da terrazzi in pietra, ove è necessario attraversare e scavalcare le strutture antivalanga (un poco inquietanti, a dire il vero..).
Si perviene ad una parete di roccia nera, da superarsi grazie ad una provvidenziale scala, alternando quindi tratti rocciosi e facili ma faticosi gradoni, sino alla cresta e, in breve, alla tanto sospirata vetta (2 ore e 30´ - 3 ore da Punta Anna).


Discesa:

E´ possibile scegliere la via normale (vedi relazione) o utilizzare la funivia che, in due tronconi, porta al Rifugio Col Drusciè (q. 1779 m). Da qui per strada sterrata si scende in poco tempo al Ristoro Piè Tofana (q. 1675 m), al punto di partenza.


Note:

Percorso impegnativo, fisicamente faticoso e lungo. E´ necessaria una buona esperienza di montagna, soprattutto nella parte finale ove, anche a stagione inoltrata, è possibile trovare depositi di neve su terreno scosceso (utili piccozza e ramponi, eventualmente informarsi precedentemente sullo stato della via).
E´ opportuno inoltre considerare la "finestra temporale" concessa dagli impianti (se si desidera utilizzarli per la discesa) a meno di decidere di pernottare nella stazione a monte della funivia (bivacco nella sala di attesa della stazione).
La ferrata a Punta Anna è considerata tecnica e difficile, la variante Aglio, più che complessa in senso stretto (è abbastanza breve) viene ritenuta temibile (e non a torto) per i due passaggi che abbiamo sopra descritto.
Il percorso è pertanto dedicato a chi sia in possesso dell´adeguata esperienza e dimestichezza con ascese di un certo livello.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 18/05/2011 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Tofana di Mezzo - Ferrata Olivieri - Aglio - Passaggi in ascesa a Punta Anna

Passaggi in ascesa a Punta Anna

Via Normale Tofana di Mezzo - Ferrata Olivieri - Aglio - Tratto verticale
Tratto verticale

Via Normale Tofana di Mezzo - Ferrata Olivieri - Aglio - Sguardo sulla Tofana di Rozes
Sguardo sulla Tofana di Rozes
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 02/05/2024
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