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Cima Vallocci - 2510 m

Via Normale Cima Vallocci
Sulla cresta S della Cima Vallocci


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie
Punto di partenza: Arale (q. 1485 m) Val Lunga
Versante di salita: S
Dislivello di salita: 1030 m - Totale: 2060 m
Tempo di salita: 3,15 h - Totale: 6,15 h
Difficoltà: EE - I - F
Periodo consigliato: tarda primavera - inizio autunno
Punti di appoggio: Rif. Beniamino (q. 1485 m) all’Alpe Arale
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 104 – Foppolo, Valle Seriana 1:50000, COMUNITÀ MONTANA VALTELLINA DI MORBEGNO – Val Tartano 1:25000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 08/05/2011
Data pubblicazione: 11/05/2011
N° di visualizzazioni: 8964


Introduzione:

Bella piramide di rocce ed erba sulla dorsale che separa la Val Madre ad E dalla Val Lunga, laterale della Val Tartano, ad W. Dopo il Monte Seleron, più alto di soli nove metri, è la cima più elevata di quest’ultima valle ed il panorama è quindi molto esteso, in particolare sul settore occidentale delle Orobie e sull’antistante Gruppo del Masino. È una bella escursione quella che ci porta in vetta alla Cima Vallocci: nella prima parte, lungo la Val Dordonella, le baite, i muretti a secco, le casere, gli alpeggi, testimoniano di una vita rurale ormai passata e i sentieri non segnalati che collegano gli alpeggi, in alcuni tratti sono diventati poco evidenti e invasi dalla vegetazione, ma basta un poco di attenzione e un minimo di intuito per rintracciarli; nella seconda parte, oltre la casera alta di Dordona, si può tranquillamente salire senza percorso obbligato, fino al ripido risalto finale della cresta S. Quest’ultimo è preferibile superarlo sempre lungo il filo di cresta, dove sono presenti dei buoni appigli, senza mai traversare sull’esposto pendio prativo di destra. Ad inizio stagione utili piccozza e ramponi.


Accesso:

Provenendo da Morbegno si lascia sulla destra la località di Talamona e prima di attraversare il ponte sull’Adda, seguendo le indicazioni per la Val Tartano, si abbandona la statale 38 e si svolta a destra. La strada, abbastanza stretta, risale la valle con numerosi tornanti, raggiunge Campo e poi il paese di Tartano. Da qui si prosegue sulla carrozzabile della Val Lunga, inizialmente asfaltata poi sterrata, nell’ultimo tratto la stradina si sdoppia e compie un circuito ad anello, verso sinistra sale ripida e cementata all’Alpe Arale, dove c’è il Rifugio Beniamino, verso destra segue il corso del torrente. È preferibile seguire quest’ultima diramazione e prima dell’ampia curva finale, dove le due strade si ricollegano, si parcheggia in alcune piazzole in prossimità di un ponte che attraversa il torrente.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si segue per un breve tratto la stradina che compie un ampio tornante ritornando ad Arale e proprio sulla curva si imbocca, verso destra, un sentiero segnalato con bandierine. Il sentiero si addentra nel bosco per un breve tratto quasi pianeggiante e poi esce all’aperto e prosegue ora più ripido sui pendii prativi. Dopo aver raggiunto due baite che vengono lasciate a destra, il sentiero prosegue in salita e si approssima ad una recinzione con muretti a secco, che rimane qualche metro più in alto sulla sinistra. Al termine di questa recinzione in sassi, in corrispondenza di un’ampia curva a sinistra del sentiero, si scorge per la prima volta, ad una distanza di circa 80 m, il ponte che attraversa il torrente che scende dalla Val Dordonella (poco a destra del ponte c’è la cascata del torrente Tartano). Esattamente qui si abbandona il sentiero segnalato e si segue, a sinistra, una traccia che sale ed entra nella recinzione proprio da un’apertura sull’angolo e poi traversa sul prato e raggiunge due baite in alto sulla sinistra, anch’esse distanti circa 80 m dal sentiero segnalato. A monte delle due baite si sale in un corridoio prativo libero da alberi, tale corridoio è delimitato a sinistra da un lungo muretto in sassi e a destra da un avvallamento ad arco, poco profondo, sorretto nel centro da muretti in sassi. Si sale in questo corridoio su tracce di sentiero, fra il muretto e l’avvallamento, per una sessantina di metri e raggiunto un muretto più largo si obliqua verso destra, poco sopra si arriva alle due baite della Corna (q. 1785 m). Di lato a queste due baite si prende un sentiero ben tracciato che in direzione SE entra nell’ampio solco della Val Dordonella e attraversa in rapida successione i due torrenti di questa valle. Il sentiero sale poi ripido e con numerose svolte fra i fitti cespugli, a destra (salendo) del secondo torrente, poi compie un lungo traverso a destra. Al termine di questo traverso la traccia ancora ben marcata sale verso SE, in direzione del notevole affioramento roccioso della Cima di Val Lunga, poi i cespugli si fanno più radi e le tracce più discontinue, comunque poco sopra si raggiunge senza problemi la casera Dordona (q. 1989 m). Qui, quando il sentiero diventa discontinuo, è importante voltarsi spesso per memorizzare il percorso e non avere problemi al ritorno. Dalla casera, se si osserva a sinistra la Cima Vallocci, (vedi prima immagine di dettaglio) sotto la verticale di vetta si potrà notare la casera alta di Dordona e il largo stallone. Per raggiungerli si può tranquillamente salire a vista, il sentiero è poco visibile e discontinuo, comunque in alto diventa più evidente grazie anche ai muretti in sassi che lo sostengono e dopo aver attraversato il più meridionale dei due torrenti della valle, si arriva prima allo stallone e poco sopra alla casera. Da qui si sale ancora per un breve tratto verso NE, fino ad una stalla diroccata e poi, senza andare ad attraversare il torrente, si sale sugli ampi dossi erbosi in direzione E, verso l’evidente sella alla base della cresta S della Cima Vallocci, il Passo di Dordonella (q. 2320 m). Si entra quasi in piano nell’avvallamento sotto il valico e senza difficoltà lo si raggiunge, ma è anche possibile salire sui pendii erbosi a sinistra ed evitare il valico. In ogni caso, dal valico si segue la cresta, all’inizio rocciosa ma elementare, poi larga e disseminata di ometti di pietra, visibili anche dal basso. L’ultima parte è ripida e affilata, ma facile se ci si attiene al filo di cresta, un breve tratto erboso con qualche roccia affiorante conduce infine sulla spalla, attigua alla vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 14/05/2011 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Cima Vallocci - Nel cerchio la casera alta di Dordona e lo stallone

Nel cerchio la casera alta di Dordona e lo stallone

Via Normale Cima Vallocci - Al centro la Val Tartano dalla vetta
Al centro la Val Tartano dalla vetta

Via Normale Cima Vallocci - In discesa, prima del tratto ripido della cresta
In discesa, prima del tratto ripido della cresta
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