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Denti della Vecchia - Sasso Grande - N. Svizzera - 1491 m

Via Normale Denti della Vecchia - Sasso Grande - N. Svizzera
Il Sasso Grande


Regione: Estero Estero
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Camoghè
Punto di partenza: Castello - Valsolda (q. 500 m circa) Val di Solda
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m
Tempo di salita: 3,15 h - Totale: 5,30 h
Difficoltà: EE - A - II - PD-
Periodo consigliato: primavera - autunno
Punti di appoggio: Alpe Bolgia (q. 1121 m ) e Alpe Bolla (q. 1129 m - Svizzera)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS - Lago di Como - Lago di Lugano 1:50000
Autore: Guido Caironi
Data della salita: 18/04/2010
Data pubblicazione: 20/04/2011
N° di visualizzazioni: 8397


Introduzione:

Rimandiamo alla bella introduzione del collega Oliviero, che bene racconta la bellezza di questo territorio.
Perché una doppia relazione di salita, visto che già Oliviero Bellinzani l´ha ben descritta?
Il motivo della scelta è che due sono i modi per salire al Sasso Grande. Ovviamente può essere differente il punto di partenza (noi siamo partiti dall´Italia, ma è possibile seguire l´itinerario svizzero); ma anche differente la via di ascesa.
Si, perché esistono due vie normali, così come spesso accade sui monti di confine: una via cosiddetta Italiana (vedi relazione di Oliviero) ed una Svizzera.
Per onestà è giusto affermare che l´itinerario italiano è più elegante, mentre quello svizzero un poco "contaminato" dalla presenza di numerose piante (mughi ed eriche). Ma rimandiamo più sotto per una descrizione accurata.


Accesso:

Da Porlezza (raggiungibile con la Statale Regina, da Como, Argegno, Menaggio) si prosegue verso la dogana di Gandria. Giunti all´abitato di Albogasio si svolta a destra (Albogasio Superiore, Castello), sino al termine della strada, in prossimità di un piazzale e numerosi parcheggi. Si può ovviamente anche provenire da Lugano.


Descrizione della salita:

Lasciata l´auto si sale nell´abitato, sino alla chiesa di San Martino (seconda metà XVI secolo). Il paese, veramente arroccato, merita senza dubbio una visita.
L’abitato risale in massima parte al XVI secolo; in seguito ai nuovi assetti politici, esso era venuto a trovarsi a ridosso del nuovo confine con la Confederazione elvetica, che chiedeva la demolizione del castello (conosciuto come Castello di Albogasio, che infatti ora non esiste più).
Edificato sulle fondazioni dell’antica rocca, l’abitato conserva l’andamento semicircolare delle vecchie mura di difesa attorno all’altura che ne aveva ospitato il nucleo: i percorsi tortuosi e bellissimi all’interno del borgo consentono di scoprirne i suoi segreti.

Si risale in "via delle tre vie" spostandosi in alto e verso sinistra, sino a raggiungere il cimitero del paese (eventualmente chiedere informazioni), salendo su antica mulattiera (indicazioni, segnavia rosso-bianco-rosso, sentiero numero 10).
Restando sul lato destro orografico della valle, in bosco di faggi, si sale in non eccessiva pendenza, sempre a mezza costa. Ci si avvicina quindi al fondo della valle, in prossimità del torrente Solda, ove spiccano delle belle vasche calcaree.
In circa un´ora e un quarto si raggiunge l´Alpe Bolgia (q. 1221 m), ancora attiva nei mesi estivi. Da qui, sempre seguendo attentamente i segnavia, si sale al soprastante Passo Biascagno (q. 1174 m), ove corre il confine di stato.
Ormai in territorio svizzero (o, meglio, sullo spartiacque e sul confine) si piega a destra seguendo le indicazioni, su sentiero ben tracciato. Superando tratti boscosi a tratti aperti (bellissimo il panorama sulle valli luganesi), su sentiero ottimo e ben tenuto, si giunge al cospetto della Costiera dei Denti della Vecchia.
In un´ora circa dal Passo Biscagno si raggiunge il Passo Streccione (q. 1399 m), nei pressi di una palina segnavia.
Inizia ora il tratto "alpinistico". Si piega a sinistra, su traccia, qualche ometto e rari e sbiaditi bolli bianco-azzurro. Si risale nel bosco sino ad attraversare a destra una bocchetta, scendendo quindi sul versante svizzero, per pochi metri, al di sotto di una parete rocciosa.
Si segue sempre il tracciato sino ad un canale, ove si presentano le due possibilità: seguire il canale (vedi relazione "Denti della Vecchia - Sasso Grande" di Oliviero Bellinzani) oppure la via svizzera.
In questo caso si prosegue verso sinistra, su traccia (radi bolli) sino a raggiungere una paretina molto ricca di erica e mughi. Va risalita al centro (II°), con movimenti di contorsione tra i tronchi, sino ad un nuovo sentierino, che piega a sinistra e poi a destra. Giunti al di sotto di un dente roccioso (si offre di fronte a noi una spaccatura/fenditura) è necessario spostarsi un poco a sinistra ed attaccare la bella paretina di II° che sale proprio sul masso "staccato". Con un po´ di coraggio si attraversa con un passo la fenditura e si raggiunge il libro di vetta. Pochi metri dopo ecco la cima.


Discesa:

Come per la salita, evitando i numerosi differenti sentieri (che porterebbero a perdersi nei boschi, se non esperti della zona).


Note:

Seppur semplice sino al Passo Streccione (Escursionisti con un minimo di pratica di orientamento) diviene più impegnativa la tratta finale (che richiede il superamento di un dislivello di circa 70 metri su roccia, comunque buona), ove è necessario sapersi muovere su roccia di II° esposta.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 29/04/2011 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Denti della Vecchia - Sasso Grande - N. Svizzera - Verso la Vetta

Verso la Vetta

Via Normale Denti della Vecchia - Sasso Grande - N. Svizzera - Passi di II grado
Passi di II grado

Via Normale Denti della Vecchia - Sasso Grande - N. Svizzera - Castello - Lago di Lugano
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