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Punta Martin-Cresta Federici - 1001 m

Via Normale Punta Martin-Cresta Federici
Punta Martin. A destra Cresta Federici e Corno Stella.


Regione: Liguria Genova
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Liguri - Gruppo Prealpi Liguri
Punto di partenza: Stazione Ferrovia di Acquasanta (q. 212 m), Voltri
Versante di salita: S
Dislivello di salita: 850 m - Totale: 1700 m
Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 6,30 h
Difficoltà: EE - AR - III+ - AD-
Periodo consigliato: tutto l´anno, evitando i mesi più caldi
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via di roccia
Tipo di percorso: Via di roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: CARTA F.I.E. 1:25.000, FOGLIO SV-1
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 07/04/2011
Data pubblicazione: 13/04/2011
N° di visualizzazioni: 11861


Introduzione:

Posta al centro di uno spettacolare complesso roccioso nell´immediato entroterra di Genova Voltri, con la fronteggiante cresta della Baiarda per interi decenni, prima della "scoperta" dei calcari di Finale, la Punta Martin ha costituito la più frequentata palestra di roccia dei genovesi. La sua Cresta Sud, o Cresta Federici, l´ itinerario qui descritto, consente un´ arrampicata discontinua lungo un contrafforte solitario e panoramico su buona roccia in ambiente fantastico che non può mancare di emozionare. Primi salitori F. Federici e C. Picasso il 18/02/1906.


Accesso:

Autostrada A10 Genova-Ventimiglia, uscita Genova Voltri. Quindi a destra in direzione Savona per circa un chilometro sino a trovare sulla destra le indicazioni per il Passo del Turchino che si seguono risalendo la Val Leira per circa 2 km. Si prende poi la poco visibile (attenzione !) diramazione che risale la Val di Acquasanta fino al paese, portandosi con alcuni tornanti alla piccola piazza di fronte alla stazione ferroviaria, parcheggio.


Descrizione della salita:

Dalla stazione si seguono verso sinistra i binari per circa 200 metri, prima del ponte li si attraversa per risalire una traccia a lato di un muro (nel 2008 il passaggio pedonale qui presente è stato eliminato). Si risale la breve rampetta, immettendosi sulla mulattiera segnalata che dopo alcuni tornanti sbuca in una sterrata che in piano attraversa una conca erbosa sino al cancello di una casa dove termina (qui si può giungere anche lungo la strada tenendo la destra al bivio prima della stazione). Se ne contorna la recinzione, scendendo brevemente ad imboccare il selvaggio Vallone della Baiardetta, racchiuso fra gli aspri contrafforti di Punta Martin - Monte Penello e la scura Cresta della Baiarda. Il largo sentiero prosegue per un buon tratto quasi pianeggiante lungo il fianco destro fino in località Gazeu (292 m, 25´), dove si incontra un bivio. Abbandonato il tracciato principale, diretto a Punta Martin per la cresta SO sul versante opposto della valle (via di discesa), si prende il sentiero di destra, che sale ripido per pietraie ed erba. Guadagnata quota, la traccia traversa in leggera salita verso sinistra, giungendo al Funtanin (410 m, 40´) dove si trova un secondo bivio: a destra per Punta Pietralunga (v. relazione), mentre dritti in dieci minuti si arriva al Masso del Ferrante, sull´ altra riva. Guadato il torrente e contornato a sinistra il masso, si procede a lato del Baiardetta sinchè, poco oltre, la traccia non lo riattraversa in corrispondenza di un cartello indicante ´Sentiero per Escursionisti Esperti´. Lasciata a destra la traccia che sale alla Cappellina e alla Punta Pietralunga (v. relazione), passando accanto all´ attacco della Via del Diedro Gozzini (v. relazione Baiardetta), si prosegue lungo il letto del torrente per poi riportarsi sulla sponda sinistra (ometti), che si segue lungamente per tracce e radi ometti, deviando infine a sinistra in corrispondenza di una valletta laterale in cui scorre un rio (ometti) alla testata della quale appare ben evidente la cresta Sud di Punta Martin, caratterizzata dall´ imponente torrione localmente chiamato Corno Stella per la sua somiglianza con il più famoso omonimo delle marittime. Puntando al torrione, ci si porta in cresta aggirando a sinistra un primio risalto roccioso, quindi se ne segue il facile filo sin sotto al Corno che si contorna a destra per facili rocce fino alla base di uno scuro camino ove è posto l´ attacco. Bollo blu, anello cementato, ore 2/2,30. Si sale il camino per una decina di metri (II+), poi per una placchetta (III+, chiodo ed anello) e facili cenge erbose se ne guadagna la sommità. Per erba e detriti ci si riporta sul filo di cresta, risalendolo per roccette banali fino ad un piccolo intaglio seguito da un passaggio breve ma esposto (2 spit, III) che fa guadagnare uno spuntoncino, oltre il quale un altro tratto facile conduce alla base di un più marcato torrione che si scala per la sua larga parete meridionale (10 m, 2 spit e 1 chiodo, III+). Dal ripiano erboso in uscita, si riprende la cresta, in questo tratto affilata, passi di II, superando diversi piccoli gendarmi sino ad un secondo intaglio. Con passo un po´ più delicato in discesa (II+), lo si scavalca risalendo la paretina opposta (III, 10 m 1 spit e due anelli cementati a breve distanza), continuando sul filo sino ad un ennesimo intaglio, caratterizzato da un aguzzo spuntone al centro, oltre il quale è inutile proseguire in quanto la cresta si spegne sull´ ampio, ripido pendio erboso che sorregge il castello sommitale di Punta Martin. Scesi a destra, seguendo rade tracce, si risalgono i ripidissimi canalini erbosi verso destra, passando accanto al Dito Mondini, originale pinnacolo, fino ad un marcato colletto, itinerario dei primi salitori, che altrimenti si può raggiungere con una recente variante più impegnativa, traversando a destra per alcune decine di metri sino alla base di una evidente crestina rocciosa, che si attacca in corrispondenza di un diedro nerastro (ometto), guadagnandone l´esposto filo (IV/IV+,2 chiodi), che si percorre (III) fino ad un colletto secondario, dal quale infine si scende per un breve canalino. Dal colletto si rimonta la facile scarpata rocciosa di sinistra, entrando in un piccolo anfiteatro, quindi un breve ed evidente canale di blocchi di pietra nera permette di uscire sul cocuzzolo dell´anticima, dal quale con pochi passi alla cima principale. Ore 2 / 2,30 dall´attacco, croce, libro di vetta. Magnifico panorama sul porto di Voltri, il Gruppo della Baiarda, il Monviso e l´ Argentera.


Discesa:

Lungo la Cresta SW, o Via Diretta, segnavia punto e linea rossi, che all´inizio si districa tra rocce e ripidi canalini con alcuni passi esposti, per poi seguire il lunghissimo e dirupato filo sino ad un colletto, dal quale piegando a sinistra, si discende il pendio raggiungendo il Rio Baiardetta in corrispondenza di una bella pozza. Attraversato il torrente, in pochi minuti per breve tratto pianeggiante, si arriva a Gazeu" da cui ad Acquasanta per l´itinerario di salita (EE, 1,45 ore dalla cima).


Revisione:
relazione rivista e corretta il 31/05/2011 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Punta Martin-Cresta Federici - La Cresta in avvicinamento al Corno Stella.

La Cresta in avvicinamento al Corno Stella.

Via Normale Punta Martin-Cresta Federici - La parete del torrione.
La parete del torrione.

Via Normale Punta Martin-Cresta Federici - Vetta.
Vetta.
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