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Piz Polaschin - 3013 m

Via Normale Piz Polaschin
Il Piz Polaschin da S


Regione: Estero Estero
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Albula
Punto di partenza: Lej da Silvaplauna (q. 1793 m)
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 1220 m - Totale: 2440 m
Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 7,00 h
Difficoltà: EE - A - I+ - F
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: CARTA NAZIONALE DELLA SVIZZERA N. 1257 - St. Moritz 1:25000 e N. 1277 - Piz Bernina 1:25000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 02/09/2007
Data pubblicazione: 26/01/2011
N° di visualizzazioni: 7864


Introduzione:

Bella piramide rocciosa che domina l’ampia sella dello Julierpass, al vertice nord-orientale del Gruppo del Piz Lagrev. Il panorama di vetta è molto interessante, in particolare sul versante S del Piz Güglia, quello E del Piz Lagrev e sulla cresta S del Piz Albana, dove passano le vie normali di queste tre cime. Le vie normali di salita del Polaschin, riportate dalla guida del CAS: Clubführer Bündner Alpen 6, sono due, entrambe sono accessibili dal versante S. La prima passa dalla cresta SE ed è l’itinerario da me seguito e proposto qui di seguito. La seconda, anch’essa di difficoltà: F (difficoltà riportata dalla guida del CAS), passa dalla Fuorcla Polaschin (q. 2864 m) e dalla cresta S. Invero tale cresta è la SSW e all’escursionista che l´ha percorsa, raggiungendo la vetta poco dopo di me, non è sembrata tanto facile. In particolare ho potuto notare le sue difficoltà a scendere dall’anticima con un passaggio abbastanza verticale, per raggiungere l’intaglio con la cima principale (tale anticima è ben visibile nell’immagine principale da S, a sinistra della vetta). Non è comunque da escludere che egli non abbia seguito l´itinerario esatto, magari aggirando l´anticima. In presenza di neve utili piccozza e ramponi.


Accesso:

Dal Passo del Maloja si prosegue sulla strada per Silvaplana. Prima di raggiungere questa località, esattamente all’inizio del Lej da Silvaplauna, dove il fiume Sela si immette nel lago (q. 1793 m), inizia il sentiero segnalato per il Lej da la Tscheppa.


Descrizione della salita:

Dopo aver parcheggiato nei dintorni, si imbocca il sentiero che inizialmente sale nel bosco verso N, poi volge gradatamente verso W, attraversa l’Ova da la Tscheppa e risale a lungo e con numerose svolte il versante destro idrografico del torrente, in direzione NW. A circa (q. 2420 m) il sentiero cambia direzione e verso W raggiunge il bellissimo Lej da la Tscheppa (q. 2616 m). Dalla riva SE del lago non conviene salire direttamente a N, in quanto bisogna poi attraversare un ripido pendio detritico, ma si prosegue sul sentiero segnalato che traversa a NE. Lo si segue fino nella valletta dove scorre l’Ova da la Tscheppa, l’emissario del laghetto più settentrionale della conca. Esattamente dove il sentiero incrocia il torrente, si sale la valetta giungendo nei pressi del laghetto. La meta successiva è la sella sulla cresta SE del Piz Polaschin, che si trova poco a NW della (q. 2830 m) del Chavagl dal Polaschin. Dalla conca del laghetto (pozza) citato si sale quindi verso N e poi si aggira a sinistra il cono detritico alla base del canalone che adduce alla sella. Nel prosieguo si traversa a destra, alla base di alcuni roccioni verticali e si arriva al centro del largo canalone, dove c’è un piccolo ripiano. La seconda parte del canalone è più ripida e si fatica ad avanzare nei detriti instabili. Seguendo anche delle tracce discontinue, si raggiunge poi l’ampia sella. Da qui la cresta si presenta come una larga parete triangolare, non troppo semplice da salire (vedi foto di dettaglio). La si può comunque superare sulla sinistra, oppure direttamente al centro. Questo tratto iniziale è il più ripido e maggiormente impegnativo della cresta, comunque nulla di difficile e per canaletti e roccette si raggiunge la dorsale superiore, dove terminano le difficoltà. Appoggiando ora a sinistra del filo di cresta, si sale facilmente in vetta.


Discesa:

Come per la salita.
Oppure volendo compiere una bella traversata: dopo aver raggiunto il sentiero nel punto in cui interseca l’emissario del laghetto, invece di scendere verso SW al Lej da la Tscheppa, si scende verso ENE. Il sentiero segnalato passa poco a monte dei Lejets da Muttaun, aggira a S la (q. 2454 m) e scende al pianoro di (q. 2324 m). Dopo un breve tratto piano, scende ripido e con numerose svolte verso il Vallun. A circa (q. 2020) si arriva al bivio con la nota “Via Engiadina”. Seguendo ora il tracciato di questa stradetta, si compie un percorso a semicerchio verso destra e rimanendo alti sopra il Lej da Silvaplauna, passando da Fratta, Grupin e Plaun Grand, ci si ricollega con il sentiero di salita poco sopra la partenza.


Note:

Senza dover affrontare l’impegno dell’ascensione al Piz Polaschin, la traversata riportata nella descrizione discesa, è un bellissimo percorso naturalistico e storico, su sentieri ben segnalati. Nei pressi della “Via Engiadina” sono stati trovati resti dell’antica strada romana dello Julier.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 26/01/2012 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Piz Polaschin - All’inizio della cresta SE

All’inizio della cresta SE

Via Normale Piz Polaschin - Il Piz Lagrev dal Piz Polaschin
Il Piz Lagrev dal Piz Polaschin

Via Normale Piz Polaschin - Il Piz Güglia dal Piz Polaschin
Il Piz Güglia dal Piz Polaschin
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 02/05/2024
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