Le cime Fanis

La cima Fanis sud è una montagna del gruppo Fanis-Lagazuoi. Questo bellissimo gruppo si estende a fianco delle vicinissime ed imponenti Tofane. Su una delle tre cime di Fanis si sviluppa la ferrata Cesco Tomaselli. La via , con percorso esposto, completamente attrezzato con funi metalliche, sale la bella parete sud ovest .Pur non essendo eccessivamente lunga, è reputata una delle ferrate più belle e difficili delle Dolomiti. Ma di questa salita, oltre all’impegno tecnico che richiede una buona esperienza , è senz’altro da sottolineare anche la bellezza del paesaggio e dell’indubbio fascino esercitato delle cime di Fanes. Senza tralasciare naturalmente l’interesse storico della zona, teatro della lunga guerra di posizione del primo conflitto mondiale. Tutti aspetti che ne fanno una delle mete più complete e raccomandabili.

Da passo Falzarego seguire le indicazioni per la forcella Travenanzes (q. 2500 m). Ore 1,15 dal passo. E’ possibile raggiungere la forcella anche utilizzando la funivia che dal passo porta al rifugio Lagazuoi (q. 2752 m). Dal rifugio in 15 minuti si giunge in forcella. Il rifugio è inoltre raggiungibile per il bellissimo sentiero delle gallerie, scavate durante la prima guerra mondiale all’interno della montagna (necessaria la lampada frontale) .In questo caso ore 2.30 dal passo. Raggiunta la forcella Travenanzes si continua con sentiero costeggiando il Grande Lagazuoi con un continuo saliscendi su fondo detritico per continuare poi a sinistra in ripida salita fino alla forcella Grande (q. 2665 m) da dove poco più in basso si vede il bivacco Della Chiesa adagiato su un grande terrazzo roccioso ed in leggera salita verso destra rispetto a quest´ultimo si trova l´attacco della via. Ore 0,30 dalla forcella Travenanzes.

Dall’attacco si traversa subito a sinistra su roccia molto levigata. La via sale pochi metri e devia nuovamente verso sinistra dove si trova uno dei punti più delicati della ferrata rappresentato da un breve passaggio in traversata che sollecita notevolmente le braccia. La via prosegue su pareti verticali ed esposte ma la roccia diventa più gradinata fino a raggiungere la parte più tranquilla rappresentata da alcuni gradoni di roccia abbastanza facili ed un sentiero che porta a sinistra per l´alta cengia di Fanes. Si prosegue ancora a sinistra fino alla base di ripidi tratti attrezzati con sola fune fino ad un pulpito da dove parte il tratto finale rappresentato da un lungo diedro fino ad una forcella ed alcune placche ruvide estremamente esposte che conducono rapidamente in vetta. Ore 1,30 dall’attacco.

Rispetto alla maggioranza delle altre ferrate dolomitiche la discesa, sul lato NE, è caratterizzata dalla presenza di una vera e propria ferrata di impegno inferiore alla Tomaselli ma non certo trascurabile considerando anche la sua percorrenza in discesa. Si segue la via ferrata in discesa fino alla selletta di Fanes (q. 2820 m). Da qui un canalino detritico permette di scivolare ai piedi della parete sud fino ad incrociare a sinistra nuovamente il sentiero percorso per arrivare all’attacco. Ore 0,30 dalla cima. Si prosegue poi a ritroso fino al passo Falzarego. Ore 1,30 dalla cima.

Salita molto bella in pieno ambiente dolomitico. Panorama eccezionale ed insolito sulla vicina Tofana di Rozes. E’ consigliabile percorrere , per la sua bellezza, in salita o in discesa il sentiero delle gallerie che porta al rifugio Lagazuoi dal passo Falzarego. La via ferrata anche se non è lunghissima (300 metri circa) ha un impegno complessivo di tutto rispetto. La breve traversata iniziale, e la paretina verticale che porta alla cresta sommitale, sono passaggi da non sottovalutare per tutti gli escursionisti. Consigliati i guanti da ferrata.

La Tofana di Rozes durante l’avvicinamento alla via

Tratto molto verticale ed esposto della ferrata

Parte finale della ferrata