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Vetta di Ron - 3137 m

Via Normale Vetta di Ron
La Vetta di Ron da SSW


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina
Punto di partenza: Boirolo (q. 1615 m)
Versante di salita: S
Dislivello di salita: 1530 m - Totale: 3060 m
Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 8,30 h
Difficoltà: EE - A - I - F
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: CARTA NAZIONALE DELLA SVIZZERA N. 278 - Monte Disgrazia 1:50000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 22/06/2000
Data pubblicazione: 23/12/2010
N° di visualizzazioni: 20217


Introduzione:

La Vetta di Ron si trova sull´importante catena che dal Pizzo Scalino volge verso S e che divide di fatto la Valle Painale e di Togno ad W dalla Val Fontana ad E. Stupenda vetta, una delle più belle del gruppo, in particolare se vista da settentrione, con la Punta Corti e la Corna Brutana affiancate che le conferiscono un aspetto elegante e regale. Il versante meridionale, dove passa la via normale, si presenta come un´ampia parete rocciosa, formata dalla piramide di vetta e dalla larga cresta SE che scende verticale e solcata trasversalmente da una cengia, l´unico punto debole della montagna che permette di raggiungere abbastanza facilmente la vetta. Panorama unico sul gruppo del Bernina, Scalino, Painale e sulle Orobie intere.


Accesso:

Al termine della tangenziale di Sondrio si prosegue verso Tirano per circa 4,5 km fino ad un incrocio che verso sinistra conduce a Tresivio. Dopo aver raggiunto questa località la strada prosegue verso S. Abbondio e S. Antonio, con una serie di tornanti sale poi a Prasomaso ed infine a Boirolo, dove si parcheggia.


Descrizione della salita:

A Boirolo si segue la stradina sterrata che sale verso N e dopo aver superato un dosso, raggiunge la chiesetta di S. Stefano (q. 1806 m). Si prosegue poi al margine superiore della valle e verso (q. 2005 m) si arriva ad un incrocio. Verso destra una mulattiera conduce all´Alpe Rogneda, sotto la (q. 2188 m) e proseguendo oltre si raggiunge la stalla di (q. 2244 m). Seguendo ora le tracce verso NE, in breve si raggiunge il Lago di Rogneda (q. 2316 m). Per evitare la notevole distesa di ganda che ci sbarra l´accesso diretto alla Bocchetta N di Rogneda, dal lago si volge ad E, per un centinaio di metri o poco più e si segue poi un sentierino, verso N, che traversa alla base il ripido versante W del tratto di cresta compreso fra la Bocchetta S di Rogneda (q. 2362 m), non nominata sulla CNS e la (q. 2681 m). Al termine del traverso, seguendo le tracce, si sale alla Bocchetta N di Rogneda (q. 2657 m), non quotata sulla CNS. Da qui ci si abbassa leggermente sul versante opposto e si sale trasversalmente il pendio di erba e detriti, in direzione dell´ultimo canale a destra, che scende dalla cresta SE della Vetta di Ron. Non bisogna farci attrarre dai primi canali, esperienza personale, perchè molto ripidi, bisogna traversare a lungo sotto la cresta. Il canale non è comunque difficile da individuare in quanto, in alto, sul filo di cresta contro il cielo, risalta un piccolo gendarme; inoltre è segnalato, ma bisogna arrivarci vicino per individuare i segnali. Il canale lo si risale per pochi metri, per poi imboccare una cengia, larga all´inizio, che permette di traversare obliquamente tutta la parete. Nella parte inferiore, nel superamento di un ripido canale, la cengia diventa abbastanza stretta, ma poi prosegue sempre sufficientemente larga, fin sotto la vetta. Al termine della cengia si raggiunge una sella, dove si volge a destra e per rocce rotte e facili canaletti si arriva in vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Nota 1:
Dalla Bocchetta N di Rogneda la parete appare insuperabile, ma la salita è alla portata di ogni buon escursionista, l´importante è individuare il canale, segnalato, che permette d´imboccare facilmente la cengia. Durante la traversata della cengia bisogna fare attenzione ad eventuali cadute di sassi, in particolare durante il superamento di alcuni ripidi canaletti. La salita è assolutamente da evitare in presenza di neve, piccozza e ramponi possono essere utili ad inizio stagione nei punti in cui la neve tarda a sciogliersi. Corda ed imbrago non sono necessari, servono solo ai meno esperti.

Nota 2:
Il dislivello non eccessivo permette di raggiungere la vetta in giornata, va comunque precisato che nelle valli laterali sono presenti alcuni rifugi, ottimi punti d´appoggio per chi proviene da più lontano. Alla Piana dei Cavalli, sopra l´Alpe Mara, si trova il Rifugio Gugiatti-Sartorelli a (q. 2137 m) incustodito e chiuso, le chiavi sono disponibili presso la sezione del CAI Valtellinese a Sondrio. Mentre nella parte bassa della Val di Ron, è presente la Capanna Vetta di Rhon a (q. 2189 m), inaugurata nel 2007, anch´essa incustodita e chiusa, gestita dalla sottosezione CAI Ponte in Valtellina. Provenendo dal rifugio Gugiatti-Sartorelli ci si ricollega all´itinerario di salita nei pressi del Lago di Rogneda, mentre dalla Capanna Vetta di Rhon ci si ricollega all´imbocco del canale che permette di accedere alla cengia, alla base della cresta SE della Vetta di Ron.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 16/05/2012 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Vetta di Ron - L´itinerario di salita da S

L´itinerario di salita da S

Via Normale Vetta di Ron - Il Pizzo Scalino e il Gruppo del Painale, dalla vetta
Il Pizzo Scalino e il Gruppo del Painale, dalla vetta

Via Normale Vetta di Ron - In discesa sulla cengia innevata
In discesa sulla cengia innevata
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 29/04/2024
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