Via piacevole e varia, che consente di giungere in vetta ad una struttura rocciosa slanciata e molto fotogenica, posta al centro di un circo grandioso. La via fu tracciata in due riprese da Antonio Berti e Tarra e poi da Tarra e Cappellari, nell´agosto 1914: è attrezzata con chiodi fissi, anche per agevolare le non infrequenti operazioni di soccorso alpino.
Dal Rifugio (dove si può giungere per strada asfaltata da Padola di Comelico attraverso i Bagni di Valgrande) si segue il frequentato sentiero che rimonta a tornanti la soglia del Vallon Popera (tab.), e porta al Rif. Antonio Berti al Popera (q. 1950 m, 1,00 h circa). Da questo Rifugio, per il sentiero che conduce verso l´attacco della Via ferrata Aldo Roghel (tab.), si sale fin quasi all´inizio di questa, e volgendo a sinistra si è in breve all´attacco della normale del Campanile (bollo rosso).
Ci si alza per una lunghezza di corda verso sinistra e per altre due diritti, tenendosi sul bordo di un canale, spesso nevoso, fino ad una cengia (ch.) Per essa si entra nel canale, ma presto si esce a destra, e con andamento logico su buona roccia si mira ad un terrazzino con ch. (II). Si prosegue diritti per altre tre lunghezze di corda, tendendo verso una fessura a destra di una marcata spaccatura-camino (II, III, ch.), finché la cresta si appiattisce nella suggestiva Forcella dei Campanili (q. 2650 m). Per tracce su terreno facile e detriti si obliqua a sinistra, aggirando sul lato N per cengia il Campanile III. Dal termine di quest´ultima (ch.) ci si cala alla forcella fra il III e il II Campanile, e si continua sul lato opposto, superando una paretina di 6 m, liscia e fessurata (tratto chiave, III, ch.) Giunti all´incisione fra il II e il I Campanile, con le ultime due lunghezze di corda su roccia un po´ friabile, si giunge in vetta (II, I).
Lungo la via di salita, con 8 calate. E´ molto consigliabile disporre di due corde.
L´avvicinamento alla via richiede un po´ di attenzione all´inizio di stagione, dovendo risalire, e poi ridiscendere un ripido tratto di nevaio. La vetta offre un ampio panorama sul Gruppo del Popera, le Dolomiti di Sesto e la Cresta Carnica. Via abbastanza poco frequentata.