È l´ultimo bastione ad oriente del gruppo del Bernina. Da S appare con una larga e alta muraglia, solcata a metà da un ripido canalone, dove passa la via normale, mentre da N si eleva di poco sopra l´estesa Vadret da Palü, che scende verso la Val Poschiavo. Il Ghiacciaio del Pizzo Varuna che ricopriva l´ampio circo compreso fra questa vetta e la Cima Fontana, è ormai del tutto estinto, permangono solamente alcune placche di ghiaccio nei pianori più elevati. Il tratto più impegnativo della salita è il ripido canalone detritico che conduce in cresta, conviene affrontarlo quando è ancora presente una buona copertura nevosa ed è meglio risalirlo con una certa celerità, a causa della possibile caduta di pietre. La cresta finale, se in buone condizioni, è facile. Corda e imbrago non sono indispensabili ed è da valutare se portarli al seguito.
A Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi con numerosi tornanti e sempre asfaltata conduce alla località di Campo Moro. Da qui la carrozzabile prosegue sterrata a destra del primo invaso e raggiunge l’ampio piazzale sotto il muraglione della diga di Gera, dove si parcheggia.
Dal parcheggio si segue la stradina in direzione della diga e la si abbandona dopo circa 100 m, per svoltare a destra, lungo un sentiero segnalato che in breve conduce alla casa dei guardiani. A destra di questa casa una rampa trasversale, appesa al muraglione della diga, permette di raggiungere la sommità dello sbarramento. Seguendo ora il cartello indicatore per Alpe Gembré e Bivacco Anghileri-Rusconi, si prosegue a destra dell’invaso, sulla stradina in parte scavata nella roccia. Tralasciando poi a destra il tracciato principale per l’Alpe Val Poschiavina, si percorre il sentiero che costeggia il lago. L’aggiramento a destra di un costone roccioso comporta una discesa di una sessantina di metri, poi si prosegue con lieve pendenza fino all’Alpe Gembré (q. 2224 m). Sopra l’alpe il sentiero segnalato volge verso E, supera un ripido pendio con diverse svolte e conduce sul ciglio di un largo pianoro, a circa (q. 2400 m). Proseguendo sempre verso E, si superano alcuni dossi e si arriva nei pressi del Passo Confinale (q. 2628 m). Senza raggiungere il valico si sale per prati al vicino Bivacco Anghileri-Rusconi (q. 2654 m). A sinistra del bivacco si riprendono i segnali che, verso N, portano a superare facilmente una fascia rocciosa, poi si prosegue fino ad entrare nella parte superiore dell´ampio vallone, dove sono presenti diversi laghetti. Raggiunta la sella oltre la quale fino ai primi anni del 2000 era adagiata la Vedretta del Pizzo Varuna, si traversa verso NNE su terreno morenico, in direzione dell´evidente canalone posto a destra dello sperone che scende dalla vetta. Anche in questo circo morenico sono presenti alcune pozze e sebbene il ghiacciaio sia ormai estinto, nei pianori superiori permangono ancora alcune placche di ghiaccio. Il canalone è abbastanza ripido ma facile, come citato nell’introduzione, meglio non indugiare troppo nel risalirlo. Giunti al suo termine, si segue l´ultimo tratto di cresta SE di facili rocce e sfasciumi, fino in vetta.
Come per la salita.
