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Il Monte Pasquale si trova nel Gruppo dell´Ortles-Cevedale, poco più di 1 km a
W di quest´ultima cima. A un versante meridionale detritico e poco appariscente,
contrappone una bella parete NW, dalla forma sferica, sede in passato di una rinomata
via di ghiaccio. Il versante NE che ha in comune con il Cevedale è ricoperto dal bel Ghiacciaio di Cedèc. La via più facile per raggiungere la vetta è la cresta SW, di sfasciumi e rocce rotte, l´ultima parte è aerea e nevosa ma sempre facile (F). Volendo compiere la traversata, la discesa avviene lungo il ripido e nevoso versante SE (F+), fino a ricollegarci poi in Val di Rosole con l´itinerario di salita.
Il Monte Pasquale è anche un museo a cielo aperto. Come su altre vette dove passava la linea del fronte durante la Grande Guerra, ma in particolare qui sul Pasquale, sono ancora presenti diverse testimonianze di quegli avvenimenti. La copertura glaciale che sta progressivamente ritirandosi, riportandoli alla luce e la relativa difficoltà di accesso, ne hanno facilitato la conservazione. Poco a S della vetta, sopra un largo terrazzo roccioso, sono presenti: resti di baraccamenti, appostamenti difensivi, casse di munizioni, scudi metallici con le feritoie, una stufa in ferro, un forno in muratura e addirittura le piccole fascine di legna utilizzate per accendere il fuoco. La speranza è che gli escursionisti non commettano atti di vandalismo come purtroppo è successo altrove.
Da S. Caterina Valfurva si segue la stradina tortuosa, ma asfaltata, che dopo circa 6 km conduce all´ampio parcheggio sottostante l´Albergo Ghiacciaio dei Forni (o Rifugio dei Forni).
Dal Rifugio dei Forni si segue la stradina sterrata e segnalata che traversa in piano verso E. Dopo aver superato il Torrente Cedèc la stradina sale con moderata pendenza fino a raggiungere alcuni tornanti, dove il percorso diventa più ripido. Poco oltre conduce al Rifugio Branca che è anche il capolinea degli automezzi fuoristrada autorizzati al transito (h 1,00 dal Rifugio dei Forni). Dietro il rifugio si risalgono i pendii erbosi in direzione NE e in breve si raggiunge l´inizio della grande morena che si trova al centro della valle. Un sentiero conduce sul filo della stessa e la percorre fino al suo termine, sempre in direzione NE. Si prosegue ancora per un breve tratto al centro della valle, su pianori e avvallamenti detritici, per poi traversare a sinistra, verso una marcata costola rocciosa che scende dalla cresta SW del Monte Pasquale. Va comunque precisato che la cresta SW è facilmente raggiungibile in diversi punti. Si sale indifferentemente a destra o a sinistra della costola citata, sul ripido ma facile pendio di sfasciumi che conduce in cresta. Seguendone il filo detritico, sempre sufficientemente largo, si raggiunge l´aerea cresta nevosa e quindi la vetta.
Come per la salita.
Volendo compiere la traversata: si scende il ripido
pendio nevoso a S della vetta che conduce sul terrazzo dove sono presenti
i resti delle baracche militari. Scesi poi al margine SE del terrazzo, si traversa in piano (ripido!) sopra una fascia rocciosa, in direzione del Colle del Pasquale (q. 3423 m). Senza raggiungere il colle, si scende lungo il ripido pendio sottostante di neve e sfasciumi, fino a raggiungere il Ghiacciaio delle Rosole, che è facile e poco inclinato. Molto probabilmente è più semplice raggiungere il ghiacciaio direttamente dal Colle del Pasquale. In questo caso, dai resti delle baracche militari bisogna risalire il ripido pendio che conduce in vetta. Seguendo poi la cresta E, generalmente nevosa, si arriva al colle citato e da qui si scende lungo il ripido pendio sottostante di neve e sfasciumi, parallelo a quello da me sceso. In entrambi i casi, si attraversano i resti del ghiacciaio in direzione SW. Giunti al suo termine, si prosegue fino a raggiungere il sentiero sul filo della grande morena, che ci ricollega con l´itinerario di salita.
Dettagli della salita sulla fotoscalata.