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Punta di Scais (via del canale centrale) - 3038 m

Via Normale Punta di Scais (via del canale centrale)
La Punta di Scais


Regione: Lombardia Bergamo
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie
Punto di partenza: Valbondione (q. 935 m) Val Seriana
Versante di salita: E - S
Dislivello di salita: 1150 m - Totale: 2100 m
Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 9,00 h
Difficoltà: EEA - A - III - PD+
Periodo consigliato: fine primavera - inizio estate
Punti di appoggio: Rif. Coca (q. 1982 m ), Rif. Brunone (q. 2295 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Senza traccia
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS: Foppolo - Valle Seriana 1:50.000
Autore: Alessio Pezzotta
Data della salita: 18/07/2004
Data pubblicazione: 31/10/2010
N° di visualizzazioni: 36080


Introduzione:

La Punta di Scais è una bella vetta turrita, di impegnativa salita da qualsiasi versante la si affronti. Seconda cima in altezza delle Alpi Orobie, posta in un ambiente selvaggio e suggestivo. La salita descritta, dal versante E lungo il cosiddetto Canalino Centrale, permette una divertente e non troppo impegnativa ascensione su ghiaccio di quasi 500 m. di dislivello (pendenza max 40/45°), quindi sbucati in cresta una divertente, ma impegnativa (per via della roccia friabile) cavalcata in cresta, superando il Torrione Curò e risalendo la pioda finale della Punta di Scais.


Accesso:

Dal paese di Valbondione si sale verso il Rifugio Coca (q. 1982 m), bel rifugio arroccato sopra una rupe, in ambiente selvaggio ma rallegrato da uno scrosciante torrente. Il sentiero sino al rifugio è ben segnalato dal segnavia CAI 301, quindi è inutile dilungarsi su questo tratto di percorso. A prescindere dalla lunghezza dell´accesso e dall´elevato dislivello, si consiglia il pernottamento al rifugio per poter risalire il canale nel primissimo mattino, e comunque godersi di più la salita senza l´assillo del tempo. Zona di facili nebbie già nella tarda mattinata. Salita al rifugio 2 h scarse.


Descrizione della salita:

Dal Rifugio Coca, sempre per evidente segnavia n. 323, si sale in circa mezz´ora al soprastante bel Laghetto di Coca, posto nella conca dei Giganti. Qui abitano le cime più alte delle Orobie: il Pizzo Coca 3052 m, il Pizzo Redorta 3037 m, lo Scais appunto, il Pizzo Porola 2981 m e il Dente di Coca con le Cime d´Arigna 2925 m. Si sale verso l´evidente conca pietrosa sottostante il Passo di Coca (N), senza però raggiungerlo. Intorno ai 2350 m, una buona mezz´ora dopo il lago, si noterà sulla sinistra un canale inciso, innevato sino a tarda stagione; è l´ultimo canale prima della ripida salita che porta al Passo di Coca. Si entra quindi nel canale e lo si risale in circa 2 ore scarse, senza particolari difficoltà, solo l´uscita è un po´ ripida (45°). Se il canale avesse dei punti scoperti dalla neve, allora è più problematico, perchè la roccia sicuramente sarà bagnata, quindi bisogna prestare attenzione al periodo e alle condizioni. Sbucati in cresta, ad un intaglio tra la cosiddetta Fetta di Polenta 2997 m e il Torrione Curò 3005 m, si procede in direzione di quest´ultimo (N). Superata una gobbetta rocciosa della cresta, si giunge al cospetto del Torrione. Il Torrione Curò è un aguzzo dente di roccia un pò malsana, con difficoltà mediamente intorno al III, senza via obbligata: serve un pò di intuito e logica. Sulla sommità del Torrione, bisogna allestire una breve doppia di una ventina di metri. La fettuccia di calata si trova qualche metro sotto, scendendo verso N (attenzione). Dopo la calata si sbuca all´intaglio dove sale la via normale da W, cioè dal Rifugio Brunone, il Camino Baroni (possibilità di percorrerla al ritorno). Da qui si risale ad una piccola conca pietrosa un pò tetra, e risalendo un macigno nerastro si arriva all´attacco della cosiddetta Liscia Piodessa che la guida Antonio Baroni superò dovendosi togliere gli scarponi (anno 1897). La salita della piodessa, seguendo lo spigolo, presenta difficoltà di III + (certe guide dicono IV): dopo una ventina di metri si sbuca su un terrazzino con fettuccia per la calata in doppia. Chi non se la sentisse di affrontare la piodessa direttamente, può aggirarla sulla sinistra per percorso un pò più facile (massimo III) ma meno evidente e più friabile. Proseguendo la salita, le difficoltà calano (II) e in breve si tocca la vetta con piccola croce in ferro. Ambiente abbastanza selvaggio e suggestivo.


Discesa:

Come per la salita, effettuando una doppia per scendere la piodessa (fettuccia in loco). Oppure, una volta al sopracitato sbocco del camino Baroni, con un´altra doppia (anello in loco), abbassarsi alla base del canaletto roccioso sino al ghaione sottostante. La salita da questo versante è possibile anche dalla Valtellina via Rifugio Mambretti e un bellissimo e lungo canalone nevoso. Comunque per noi, che siamo saliti da Valbondione (BG), una volta abbassatici lungo il ripido ghiaione sino all´inizio del ghiacciaio (Vedretta di Scais), non resta che risalirne un ripido tratto e quando questo ritorna quasi piano traversarlo in diagonale verso destra uscendo in un vallone pietroso dove un sentiero ci conduce in un´oretta scarsa al Rifugio Brunone (q. 2295 m). Dal Brunone, per tornare in Val di Coca, al laghetto e quindi al rifugio omonimo, c´è un bel sentiero, tratto classico del Sentiero delle Orobie (che collega appunto i due rifugi), divertente, con qualche tratto attrezzato e qualche nevaio, comunque non bisognoso di una relazione particolare visto che si snoda su sentiero CAI segnalato. Unico neo: percorso un pò lunghino che necessita di un discreto allenamento.


Note:

Salita bella e di soddisfazione su terreno misto, in ambiente che nonostante la non altissima quota, ricorda l´alta montagna.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 25/11/2014 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Punta di Scais (via del canale centrale) - Nel canale

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La Liscia Piodessa
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