Informativa Cookie: questo sito utilizza cookie tecnici propri necessari al suo funzionamento e cookie di profilazione di terze parti per visualizzare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dagli utenti nella navigazione in rete. Si invita a leggere la Cookie Policy in cui sono presenti le informazioni sui cookie utilizzati dal sito, su quali informazioni vengono raccolte e le istruzioni su come negare il consenso all'installazione di qualunque cookie. La prosecuzione della navigazione mediante accettazione dei cookie, chiusura di questo banner informativo, accesso ad altra area del sito, selezione di un elemento dello stesso sottostante questo banner (ad esempio di una immagine o di un link) o scorrimento della pagina verso il basso comporta l'automatica prestazione del consenso a utilizzare i cookie.

In conformità al provvedimento del Garante della Privacy del 8 maggio 2014, G.U. n. 126 del 3/6/2014, attuazione della Dir. UE sui cookie 2009/136/CE
OKLeggi la Cookie Policy

VieNormali.it

Le tue scalate online!

Cima Giovanni Paolo II - versante NW - 3315 m

Via Normale Cima Giovanni Paolo II - versante NW
La Cima Giovanni Paolo II da N


Regione: Lombardia Brescia
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello
Punto di partenza: Malga Bedole (q. 1584 m) Val Genova Val Genova
Versante di salita: NW-NE
Dislivello di salita: 1820 m - Totale: 3640 m
Tempo di salita: 6,45 h - Totale: 13,00 h
Difficoltà: EE - A - II - F+
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. ai Caduti dell´Adamello (q. 3040 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 638 – Adamello, Val di Fumo, Val Genova 1:25000 e N. 71 – Adamello, La Presanella 1:50000
Autore: Piero Vardinelli
Data della salita: 14/09/2002
Data pubblicazione: 20/10/2010
N° di visualizzazioni: 13841


Introduzione:

La Cima Giovanni Paolo II (ex Cresta della Croce) è situata al centro della lunga dorsale che divide i due maggiori ghiacciai del Gruppo dell´Adamello, ad E quello della Lòbbia, considerato unico assieme a quello Centrale di Val di Fumo e ad W il più grande ghiacciaio italiano, quello dell´Adamello. E´ un elevato e lungo crestone, roccioso nella parte meridionale e nevoso a N. L´interesse principale di questa cima è dovuto alla presenza del Cannone dell´Adamello, posizionato in una selletta a (q. 3276 m), poco a S della vetta. L´ippopotamo, così chiamato dagli Alpini, è un monumento nazionale e venne trainato fin lassù nella sola notte del 6 giugno 1917 da 200 tra Artiglieri e Alpini, partendo dal Passo Venerocolo, allo scopo di espugnare il caposaldo austro-ungarico del Corno di Cavento. Non meno interessante è il panorama circolare che si gode dalla vetta, su tutte le maggiori cime del gruppo, dall´Adamello ad W al Caré Alto ad E. Verso S è spettacolare la vista sulla pala ghiacciata della Cima Settentrionale del Dosson di Genova. L´itinerario da noi seguito in sintesi prevede: partenza da Malga Bedole, Rifugio Città di Trento al Mandròn, Ghiacciaio dell´Adamello, versante NW della cima, traversata da S a N della cresta, pernottamento al Rifugio ai Caduti dell´Adamello e il giorno seguente, ascesa al Crozzon di Làres.


Accesso:

Da Carisolo (TN) si segue la strada carrozzabile della Val Genova e, previa prenotazione al rifugio, si parcheggia nell’area di sosta di Malga Bedole. D’estate dalle ore 9,45 alle 18,00 il tratto di strada: Ponte Maria - Malga Bedole è interdetto al traffico automobilistico ed è attivo il servizio di bus-navetta che ha frequenza corse ogni 30 minuti. In questo caso si parcheggia nell’ampia area di sosta di Ponte Maria (q. 1164 m) a 8,5 km da Carisolo, vicino a Malga Genova e si raggiunge la partenza con il bus-navetta.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio di Malga Bedole la strada in breve conduce al Rifugio Bedole (q. 1641 m) e da qui, seguendo le indicazioni, si imbocca il sentiero ben marcato che risale verso N (segnavia N. 212), con numerose svolte, un ripido costone boschivo. Dopo circa mezz´ora di cammino si attraversa, a destra, il torrente che scende dalla Val Ronchina e si prosegue nel bosco che diventa sempre più rado, volgendo gradualmente verso W. Il sentiero riattraversa il torrente citato, questa volta verso W, e poco oltre si raggiunge il bivio con il Sentiero Migotti che sale a destra in Val Cèrcen. Dopo aver tralasciato questo sentiero si prosegue a sinistra, sulla bella mulattiera che conduce con un percorso molto panoramico ai ruderi della Capanna Lipsia. Seguendo il sentiero si arriva poi al Rifugio Città di Trento al Mandròn (q. 2449 m). Dal rifugio si segue il sentiero segnalato che in discesa conduce nella conca del Lago Mandrone. Si continua a lungo in direzione SSW e dopo aver superato alcuni dossi con numerosi saliscendi, si raggiungono le pendici orientali del Monte Mandrone. Seguendo i segnali, su ghiaioni e costoni morenici si arriva alla piatta fronte del ghiacciaio (lato W della lingua valliva). Adeguatamente equipaggiati si attraversa a sinistra (SE) la prima parte quasi piana della vedretta, puntando poi verso lo sperone SW della Lòbbia Alta. Si supera con prudenza una fascia seraccata e si prosegue in direzione S, verso il pendio glaciale che scende a NW della Cima Giovanni Paolo II. Da non confondere con il pendio N, anch´esso ghiacciato, che la montagna ha in comune con la Lòbbia Alta. Il pendio è abbastanza ripido, con diversi crepacci e lo si attraversa da N a S, puntando ad una sella rocciosa che si trova a metà dello sperone meridionale. Dopo aver superato senza difficoltà la sella, si segue il pendio glaciale verso ESE. Tralasciando a destra il Passo della Croce (o del Dosson) si riattraversa lo sperone, questa volta verso sinistra e per un breve pendio e facili roccette, si raggiunge la sella del Cannone dell´Adamello. Dopo le doverose foto di rito, si segue la cresta appoggiando leggermente a sinistra del filo, fino a raggiungere il punto più elevato (q. 3315 m) che è uno spuntone affilato. Poco oltre si arriva ad un salto verticale di 4 o 5 metri, che si scende calandosi con la corda. Questo tratto, non troppo agevole, può anche essere aggirato sul ripido versante W. Oltre il salto verticale la cresta diventa facile e pianeggiante, seguendone il filo nevoso in breve si raggiunge la Cima Giovanni Paolo II (q. 3307 m) sormontata da una croce in granito, a lui dedicata, alta 4 m.


Discesa:

Dalla croce in granito si scende a sinistra (W) su neve ghiacciata e rocce rotte con segni rossi. Dopo questo tratto ripido, si scavalca verso destra (E) la cresta e si aggira lo sperone NE sul pendio glaciale della vedretta della Lòbbia. Costeggiando lo sperone si scende fino a raggiungere il Passo della Lòbbia Alta (q. 3045 m) e quindi il vicino Rifugio ai Caduti dell´Adamello (o Rifugio Lòbbia Alta), dove si pernotta. Il giorno successivo abbiamo due possibilità:
1°) scendere il ripido e crepacciato pendio glaciale verso W, che permette poi di ricollegarci con l´itinerario di salita e di ritornare a valle;
2°) raggiungere un´altra vetta del gruppo, nel nostro caso il Crozzon di Làres.
Ovviamente la traversata della Cima Giovanni Paolo II può essere affrontata al contrario, pernottando al rifugio e salendo il giorno successivo dal Passo della Lòbbia Alta. Ma con 2 giorni a disposizione, se si vuole raggiungere il cannone e un´altra delle vette maggiori del gruppo, credo che la nostra soluzione sia la migliore.


Note:

Dettagli della salita sulla fotoscalata.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 12/02/2012 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Cima Giovanni Paolo II - versante NW - Sul pendio NW

Sul pendio NW

Via Normale Cima Giovanni Paolo II - versante NW - La sella con il Cannone dell´Adamello
La sella con il Cannone dell´Adamello

Via Normale Cima Giovanni Paolo II - versante NW - Sulla cresta
Sulla cresta
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 05/05/2024
Autore: Roberto Ciri - RC-WebSoft - P.IVA 03693250288
Privacy policy - Cookie policy