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Cima Tosa - Via Normale per il Versante SE - 3173 m

Via Normale Cima Tosa - Via Normale per il Versante SE
La Cima Tosa, con la Vedretta Inferiore e Superiore, vista da poco sopra il Rif. Pedrotti


Regione: Trentino Alto Adige Trento
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Brenta
Punto di partenza: Parcheggio del Rif. Vallesinella (q. 1513 m)
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 1660 m - Totale: 3500 m
Tempo di salita: 6,30 h - Totale: 12,00 h
Difficoltà: EEA - AR - II+ - PD
Periodo consigliato: metà giugno - fine settembre
Punti di appoggio: Rif. Pedrotti (q. 2487 m) o Rif.Tosa (q. 2439 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 688 - Gruppo di Brenta - 1:25.000
Autore: Gabriele Attanasio
Data della salita: 25/07/2010
Data pubblicazione: 10/08/2010
N° di visualizzazioni: 99735


Introduzione:

La Cima Tosa, con i suoi 3173 m, è la massima elevazione del magico e meraviglioso gruppo calcareo delle Dolomiti di Brenta, incastonato come per incantesimo tra i graniti del gruppo dell´Adamello, le rocce metamorfiche del settore meridionale del gruppo Ortles-Cevedale ed il profondo solco della Valle dell´Adige. Essa è collocata nella parte centrale del Gruppo di Brenta e si presenta come un possente massiccio roccioso con alte ed impervie pareti su tutti i versanti, al quale si accorpa a N il magnifico e maestoso Crozzon di Brenta. Solo sul versante SE, dove le pareti risultano più basse, la Tosa sembra mostrare un´evidente punto debole. La caratteristica calotta glaciale sulla sua sommità, oggi molto ridimensionata, contribuisce ad aumentare notevolmente il fascino di questa già di per sé bellissima cima.


Accesso:

Dal parcheggio del rifugio Vallesinella (raggiungibile da Madonna di Campiglio tramite strada comunale a pedaggio) si oltrepassa una tettoia di legno e si imbocca il sentiero n. 317 che, oltrepassato un ponticello sul torrente, conduce con ripide svolte al Rifugio Casinei (m. 1850 - 45 min. dal parcheggio).
Si prosegue sul sentiero n. 318 (Sentiero Bogani) che, con bellissimo percorso prima in un rado bosco di Larice ed Abete rosso, poi attraverso Mughi, successivamente oltre il limite della vegetazione arborea, su pascoli, macereti, panoramiche cenge ed infine una galleria, sale al celebre Rifugio Maria e alberto ai Brentei (m. 2175 - ore 1,30 dal Casinei, ore 2,15 dalla macchina).
Si continua sempre sul bel sentiero n. 318 che risalendo tutta la Val Brenta Alta, supera una fascia rocciosa con l´ausilio di qualche corda metallica e, con ultimi metri su nevaio, porta al bellissimo e stretto intaglio della Bocca di Brenta (m. 2552 - ore 1,30 dal Brentei, ore 3,45 dalla macchina).
Da qui, percorrendo una bellissima ed ampia cengia, in 10 minuti si scende al Rifugio Pedrotti (m. 2487 - ore 4 dal parcheggio - raggiungibile anche da Molveno in ore 4,30 passando per la Val delle Seghe, il Rifugio Selvata ed il Rifugio Tosa), dove si consiglia di pernottare.
Dal rifugio si prende il Sentiero Attrezzato Livio Brentari (segnavia n. 358) che aggira la Brenta Bassa, costeggia la Cima Margherita ed attraversa il circo della Vedretta Inferiore della Tosa per risalire quello della Vedretta Superiore. Nella parte alta della conca glaciale, il sentiero si avvicina sensibilmente alle pareti della Tosa, risale un breve ma ripido canalino di neve e sfasciumi e piega a sinistra puntando la Sella della Tosa. Si risalgono invece, appena superato il canalino, i gradoni dello sperone roccioso sulla destra (passaggi di I° grado) pervenendo in breve all´attacco della via normale alla Cima Tosa, posto proprio dove la parete sovrastante si presenta più bassa (ore 1 dal Rifugio Pedrotti).


Descrizione della salita:

La parete di 25 metri da risalire è caratterizzata dalla presenza di 2 camini paralleli spesso bagnati. Ci si lega e si arrampica per quello di sinistra, sensibilmente più facile, tenendosi su uno speroncino subito a destra del fondo (8 m, II, targa nera e fittone per sicura e discesa in doppia presenti alla base del camino). Proseguendo su detto speroncino si perviene successivamente al punto chiave della salita, un gradone con scarsi e logori appoggi che si supera con fatica e facendo in modo di non sbilanciarsi all´infuori (2 m, II+).
Si prosegue sempre sul lato destro del camino con bella ed esposta arrampicata su roccia salda ma usurata (6 m, II+, chiodo per sicura). Quando le difficoltà aumentano, ci si sposta in diagonale a destra in aperta parete puntando ad un terrazzino che si raggiunge senza particolari difficoltà (8 m, II, - fittone per sicura e discesa in doppia). Con qualche ulteriore passo di arrampicata si perviene ad una cengia che, verso destra, conduce nella conca soprastante la parete (2 m, II).
Ora con divertenti passi su rocce elementari, seguendo i numerosi ometti, si rimontano i gradoni dell´anfiteatro e ci si dirige dapprima verso sinistra sotto una parete giallastra con striature nere (100 m, I), poi, dopo aver affrontato una paretina (4 m, II-), si punta con una lunga diagonale, su gradoni coperti di ghiaia intervallati da nevai, verso il pendio di neve (detritico a stagione avanzata) posto in alto a destra, dove il passaggio alla parte superiore risulta più agevole (150 m, I e tracce). Si sale così sulla caratteristica calotta ghiacciata della Cima Tosa, ormai visibile a chiazze e con facile e panoramicissimo percorso su neve e detriti, passando davanti all´uscita del ripidissimo Canalone Neri, si raggiunge il punto più alto (m. 3173, ore 2,30 / 3 dal Pedrotti).


Discesa:

Come per la salita, 1 calata in doppia di 25 metri dal fittone superiore.


Note:

Utili un paio di cordini per sicura su spuntoni, un paio di rinvii e, se bagnato, un dado ed un paio di friends come ulteriore sicurezza. Picca e ramponi utili, se non indispensabili, ad inizio stagione. Si consiglia di partire molto presto (5:00) per godersi la salita in solitudine, ammirare dalla cima le prime luci della giornata ed evitare intasamenti di cordate sul tratto di arrampicata. Il camino è evitabile passando per la parete giallo-nera sulla destra (20 m, III+ / IV-). E’ presente in loco su un piccolo pianerottolo, dopo una quindicina di metri, una sosta con cordini, fettucce e moschettone attrezzata su chiodi (da verificare). L´enorme calotta sommitale della Cima Tosa è qualcosa di stupendo ed impensabile. Purtroppo, nel giro di qualche anno, il ghiaccio è destinato a scomparire per lasciar posto ai detriti. Il panorama è magnifico sia sulle cime circostanti che su quelle in lontananza. Dalla cima bellissimo il colpo d´occhio sulla mastodontica mole del Crozzon di Brenta che, con vertiginosi abissi su ogni lato, appare quasi come un grattacielo. Altri punti di appoggio: Rif.Agostini (q. 2405 m), Rif.Brentei (q. 2175 m), Rif.XII Apostoli (q. 2487 m).


Revisione:
relazione rivista e corretta il 05/10/2011 dalla redazione di VieNormali.it
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Via Normale Cima Tosa - Via Normale per il Versante SE - Salendo all´alba nella conca della Vedretta Superiore, quasi all´attacco della via

Salendo all´alba nella conca della Vedretta Superiore, quasi all´attacco della via

Via Normale Cima Tosa - Via Normale per il Versante SE - Il mastodontico Crozzon di Brenta dalla calotta sommitale
Il mastodontico Crozzon di Brenta dalla calotta sommitale

Via Normale Cima Tosa - Via Normale per il Versante SE - Sulla calotta sommitale
Sulla calotta sommitale
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