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Punta San Matteo - Ver. SW - 3678 m

Via Normale Punta San Matteo - Ver. SW
Cima e percorso di salita


Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Ortles Cevedale
Punto di partenza: Rif. Berni (q. 2560 m) - Passo Gavia Valle del Gavia
Versante di salita: SW
Dislivello di salita: 1120 m - Totale: 2240 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 8,00 h
Difficoltà: EEA - AG - PD
Periodo consigliato: giugno - luglio
Punti di appoggio: Rif. Berni (q. 2560 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia su ghiacciaio
Libro di vetta: si
Cartografia: TABACCO N. 08 - Ortles-Cevedale - 1:25.000
Autore: Roberto Ciri
Data della salita: 27/06/2010
Data pubblicazione: 04/08/2010
N° di visualizzazioni: 46464


Introduzione:

La Punta San Matteo è una importante cima nel gruppo Ortles-Cevedale circondata da grandi ghiacciai, spesso salita durante la Traversata delle Tredici Cime, dal Pizzo Tresero al Monte Cevedale o viceversa. La via di salita qui descritta corrisponde alla via normale standard da SW, partendo dal Rif. Berni, poco dopo il Passo Gavia. Si tratta di una salita facile e senza problemi se effettuata ad inizio stagione quando i crepacci sul ghiacciaio di Dosegù sono chiusi e il ghiacciaio ben ricoperto di neve. In stagione avanzata può diventare problematica per la presenza di ghiaccio vivo nel pendio di accesso al ghiacciaio e nel ripido pendio sotto la cima. La salita può essere effettuata senza pernottare al Rif. Berni, ma si consiglia di partire comunque all'alba per approfittare del rigelo notturno della neve sul ghiacciaio e non trovarla troppo molle al ritorno.


Accesso:

Il Passo Gavia è raggiungibile sia dalla Valtellina, passando per Sondrio, Bormio e S. Caterina Valfurva, che dalla Val Camonica, salendo da Ponte di Legno. Il Rif. Berni si trova lungo la strada poco prima del Passo Gavia, per chi sale da S. Caterina Valfurva, o poco dopo per chi sale da Ponte di Legno.


Descrizione della salita:

Dal Rif. Berni scendere per ponticello ai prati sottostanti e seguire le indicazioni per il San Matteo. Invero si hanno due possibilità di accesso:
1) si attraversano i prati in direzione del vecchio rifugio abbandonato e si segue il sentiero che sale ad un dosso, lo valica e riscende nel vallone di accesso al ghiacciaio (in tal caso si deve prima salire e poi scendere un dislivello di un centinaio di metri)
2) oppure si segue il sentiero sulla sinistra che fornisce l'accesso al Pizzo Tresero, passando per il ponte dell'Amicizia e, senza passare il ponte, seguire il sentierino o campi innevati che risalgono il vallone sulla sinistra orografica del torrente e portano a ricongiungersi al sentierino che scende dal dosso (in tal caso si evita di salire e poi ridiscendere il dosso).

Raggiunto il vallone di accesso al ghiacciaio si risale il ripido pendio morenico sulla destra che conduce alla dorsale morenica e poi verso sinistra ai pianeggianti campi innevati di accesso alla fronte del ghiacciaio di Dosegù. Si attraversa la zona quasi pianeggiante e si risale un primo pendio che porta ad un'altro pianoro sotto la seraccata del ghiacciaio. Se le condizioni lo permettono si può risalire la seraccata sulla sinistra per pendio non troppoo ripido (35-40°) ma non troppo lungo, con qualche crepaccio ben coperto ad inizio stagione e si accede al pianoro superiore. Altrimenti si risale il ripido (40°, ghiaccio vivo a stagione inoltrata) e più lungo pendio a destra della seraccata, con un ampio arco da destra a sinistra e si raggiunge il pianoro. Si prosegue attraverso il pianoro risalendo un altro breve pendio, un terzo pianoro ed un altro pendio, passando sotto il Monte Mantello, fino a raggiungere il pendio finale che porta all'evidente sella nevosa compresa fra la cima a destra e una punta rocciosa a sinistra.

Raggiunta la sella si segue verso destra la cresta per qualche decina di metri fino alla base del ripido pendio-canale di una ventina di metri a destra di un gendarme roccioso. Lo si risale (45°) raggiungendo un forcellino, si risale un basso gradino roccioso (se senza neve) e si segue la larga cresta di neve fino ad una selletta. Da qui si sale direttamente il ripido pendio a destra del seracco pensile (40-45°, ghiaccio vivo a stagione inoltrata) da cui si esce sulla cresta NE, seguendo la quale per pochi metri si raggiunge la grande croce di vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Bellissima salita in ambiente glaciale con grandioso panorama verso le altre 13 cime e il ghiacciaio dei Forni. Possibile abbinarla alla salita del Monte Mantello o della Cima di Dosegù.


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Via Normale Punta San Matteo - Ver. SW - Sul ghiacciaio

Sul ghiacciaio

Via Normale Punta San Matteo - Ver. SW - Sulla cresta verso il canale
Sulla cresta verso il canale

Via Normale Punta San Matteo - Ver. SW - In cima
In cima
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