Guglia Angelina e Ago Teresita.

Possente torre, la Guglia Angelina ha vissuto vicende alterne, da momenti di grande fortuna al completo oblio. Da sempre tra le più frequentate, ed affollate, della Grignetta è ora una tra le più dimenticate a causa di una grossa frana avvenuta anni addietro e dei continui scoscendimenti di assestamento che la interessano ancora rendendola estremamente pericolosa e sconsigliabile. Un vero peccato perchè si tratta di una via emozionante ma non difficile, straordinariamente esposta nella parte finale da inebriare e alla quale l´ autore è particolarmente affezzionato essendo questa la sua prima via alpinistica di un certo spessore.

Superstrada Milano-Lecco, oltrepassata la galleria del Monte Barro si seguono le indicazioni per l´Ospedale Manzoni e la Valsassina. All’uscita delle gallerie, in prossimità della rotonda di Ballabio Inferiore, voltare alla seconda via a destra (indicazioni “Piani Resinelli”) e proseguire lungo i numerosi tornanti sino al parcheggio dei Piani Resinelli. Dalla chiesetta salire a destra lungo una ripida strada asfaltata (Via Locatelli), e parcheggiare al suo termine presso uno slargo a sinistra.

Dal parcheggio, trascurando il sentiero della Cresta Cermenati (n. 7), si imbocca il sentiero all´ estremità sinistra, Direttissima n. 8, che dapprima per rado bosco, quindi su terreno più aperto sale in direzione della vetta, incrociando ad un bivio quello proveniente dalla Cermenati (v. relazione Grigna Meridionale). Si segue quest´ ultimo a sinistra, scavalcando il Caminetto Pagani (scale verticali), poi attraversando il Canalone dei Piccioni ed infine, lasciato in basso a sinistra il gruppo Torre-Fungo-Lancia, risalendo il canalone di Val Tesa (indicazioni a destra per la vetta) fino all´ attacco della via, posto alla base della parete E e segnalato da una targa. Dal punto di attacco si sale una fessura (III+/IV-) che obliquando a sinistra conduce ad una nicchia dove si trova la prima sosta ( 25/30 metri, tre chiodi). Dalla sosta si segue un sistema di facili roccette rotte, ben articolate e appigliate che portano alla selletta sulla cresta di sinistra (Tiro sprotetto ma all´ occorrenza ben proteggibile). Dalla forcella , si scende un paio di metri sul lato opposto, aggirando lo spigolo, e si entra in un evidente canale che si segue per una decina di metri sino ad una catena (sosta 3). Si risalgono le roccette a sinistra, sbucando sulla cresta, facile ma esposta, e la si percorre per una trentina di metri circa fino ad un intaglio dove si trova uno spit. Si aggira a sinistra la paretina formata dall´ intaglio e obliquando per rocce elementari si guadagna la cresta sommitale che si segue per una quindicina di metri, preferibilmente sul lato sinistro, per poi scendere di un paio di metri (anello per eventuale assicurazione), e compiere un aereo traversino in grandiosa esposizione sull´ intera parete E con vista sugli zaini lasciati all´ attacco. Infine, un´ appigliatissima paretina seguita da una cengia portano in vetta.

Dalla cima, si scende brevemente sul lato opposto a quello di salita e con una calata di 40/45 metri si raggiunge la Porta dell´ Inferno, stretto intaglio fra l´ Angelina e l´ Ago Teresita. Esiste la possibilità di effettuare due doppie, ma la sosta intermedia è alquanto scomoda. Dalla Porta dell´ Inferno si scende a destra (E), tornando all´ attacco.

Via molto logica che ricerca i punti deboli della montagna, presenta una variante che percorre interamente il canale in cui è sistemata la terza sosta (IV). Al termine, si aggira a destra un diedrino sostando su due fittoni, quindi per un camino si riesce in cresta in prossimità dell´ intaglio citato nella relazione. UNA RACCOMANDAZIONE :nell´ ultimo tiro prestare particolare attenzione alla qualità della roccia resa instabile dalla grossa frana cui si fa cenno nell´ introduzione

Le scale che conducono al Caminetto Pagani.

Il Caminetto Pagani.

Il Canalone della Val Tesa con al fondo il gruppo Torre-Fungo-Lancia