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Torrione Pertusio - 1557 m

Via Normale Torrione Pertusio
Il Torrione pertusio. A destra, tra luci ed ombre, lo Spigolo Mir.


Regione: Lombardia Lecco
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne
Punto di partenza: Rif. Alippi (q. 1180 m), Piani dei Resinelli Val Sassina
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 400 m - Totale: 800 m
Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 4,15 h
Difficoltà: EE - AR - VI- D
Periodo consigliato: aprile - novembre
Punti di appoggio: Vari ai Piani dei Resinelli
Tipo di via: Via di roccia
Tipo di percorso: Via di roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 105 Lecco-Valle Brembana
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 28/04/2002
Data pubblicazione: 14/01/2010
N° di visualizzazioni: 4611


Introduzione:

Splendida struttura dal solido calcare, il Torrione Pertusio si eleva appartato e solitario a sinistra del Sentiero delle Foppe, dal quale appare in tutta la sua bellezza come mostra la foto di copertina. Fra le molte vie che lo percorrono, soprattutto lungo la parete S, l´itinerario descritto, lo Spigolo Mir, sebbene presenti un passo di VI- azzerabile, nel complesso può ritenersi il più facile, anche rispetto alla vicina Santo Domingo, che pur non superando il V è più continua nel grado. Buona la chiodatura, che in precedenza lasciava alquanto a desiderare.


Accesso:

Superstrada Milano-Lecco, oltrepassata la galleria del Monte Barro si seguono le indicazioni per l´Ospedale Manzoni e la Valsassina. All’uscita delle gallerie, in prossimità della rotonda di Ballabio Inferiore, voltare alla seconda via a destra (indicazioni “Piani Resinelli”) e proseguire lungo i numerosi tornanti sino al parcheggio dei Piani Resinelli. In prossimità della Chiesetta, una strada in discesa dapprima asfaltata, quindi sterrata, conduce al Rifugio Alippi, nei pressi del quale si parcheggia.


Descrizione della salita:

Dal rifugio Alippi si segue il sentiero delle Foppe (n. 9) in direzione del rifugio Rosalba. Lo si percorre inizialmente su pista sterrata, quindi per buona traccia che scende ad attraversare il sassoso canalone della Val S´Cepina per poi proseguire in falsopiano finchè, superato un torrente con breve catena, questo non sale decisamente a stretti tornanti, piegando infine a destra. Lo si abbandona, prendendo una traccia sulla sinistra che tra ripide sterpaglie in breve conduce alla base del torrione. Dalla base si sale verticalmente per lame (III) piegando poi leggermente a destra fino ad un canalino un po´ friabile (IV). Sosta su due fittoni, altri tre ed un chiodo lungo il tiro. Si risale il canalino, roccia a tratti delicata, con possibilità di proteggersi prima su un chiodo, poi, alcuni metri più in alto, su una pianta, ed infine su un fittone. Dal fittone si obliqua a destra su roccia buona lungo una bella fessura, andando a sostare sopra una grossa lama. Dalla sosta si entra nel diedro a sinistra, passaggio chiave della via, lo si risale in libera (VI-) oppure azzerandolo , quindi si torna subito a destra su difficoltà minori (chiodo), per poi uscire a sinistra in grande esposizione sullo spigolo (III+) che si segue sino ad una breve impennata della cresta (fix), la si supera stando leggermente a sinistra, quindi si aggira a destra uno strapiombino (fix) continuando a destra per una rampa seguita da un muretto (chiodi). Dall´ultimo chiodo si traversa in orizzontale a sinistra, arrivando ad una cengia su cui è posta la sosta. Il quarto ed ultimo è un magnifico tiro che sale dapprima lungo una netta fessura (fix), poi direttamente sullo spigolo per fessure verticali ben appigliate, spostandosi infine un poco a sinistra a raggiungere la sosta poco prima della vetta.


Discesa:

Dalla vetta si prosegue di cresta scendendo dal lato opposto a quello di salita sino ad un arco (il ´pertusio´ appunto), quindi si piega a destra per ripide tracce lungo le quali si torna all´ attacco. La discesa è a N, quindi in ombra, e ad inizio o fine stagione può presentare neve o ghiaccio.


Note:

Itinerario complessivamente entusiasmante, può essere diviso in due parti distinte: una metà bassa caratterizzata da un´arrampicata per lo più in diedro o fessura piuttosto friabile e spesso umida, una metà alta caratterizzata da esposizione maggiore ma anche da roccia eccezionale, ruvida e solida come il migliore calcare della Grignetta, che ripaga oltre ogni aspettativa. La chiodatura dopo la riattrezzatura del 2003 è affidabile, compensando la precarietà della roccia nella prima parte.


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