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Torrioni Magnaghi (Traversata) - 2078 m

Via Normale Torrioni Magnaghi (Traversata)
Il Complesso dei Torrioni Magnaghi.


Regione: Lombardia Lecco
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne
Punto di partenza: Pian dei Resinelli (q. 1247 m), Ballabio Val Sassina
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 900 m - Totale: 1800 m
Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 7,00 h
Difficoltà: EE - AR - IV+ - D
Periodo consigliato: maggio - ottobre
Punti di appoggio: Vari ai Pian dei Resinelli
Tipo di via: Via di roccia
Tipo di percorso: Via di roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 105 Lecco-Valle Brembana
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 01/06/2002
Data pubblicazione: 12/01/2010
N° di visualizzazioni: 18367


Introduzione:

Ci sono vie o concatenamenti di vie che, per un motivo o per l´altro, diventano delle "classiche" che ognuno vorrebbe o dovrebbe avere nel proprio carnet. E´ questo il caso della traversata di cresta dei Magnaghi, un "must" del settore sud-orientale della Grignetta, tanto quanto la Cresta Segantini o il Trittico ´Torre-Fungo-Lancia´ nel settore occidentale. Costituiti da tre massicci quanto estetici torrioni, Meridionale (2040), Centrale (2045) e Settentrionale (2078), i Magnaghi incombono, argentei, sui Piani dei Resinelli, forti della loro solida roccia calcarea che tanti sogni ha suscitato in tantissimi alpinisti. Ascensione composita, che percorre più vie, indubbiamente nel complesso risulta tra le più belle e complete dell´ intero settore, ma anche una delle più ripetute, La roccia è sempre ottima, la linea di salita estetica e l´esposizione emozionante, tuttavia la grande frequentazione e la roccia usurata dagli innumerevoli passaggi, ne compromettono un poco il fascino. Molto buona la recente chiodatura.


Accesso:

Superstrada Milano-Lecco, oltrepassata la galleria del Monte Barro si seguono le indicazioni per l´Ospedale Manzoni e la Valsassina. All’uscita delle gallerie, in prossimità della rotonda di Ballabio Inferiore, voltare alla seconda via a destra (indicazioni “Piani Resinelli”) e proseguire lungo i numerosi tornanti sino al parcheggio dei Piani Resinelli. Dalla chiesetta salire a destra lungo una ripida strada asfaltata, e parcheggiare presso uno slargo a sinistra.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio, si imbocca il sentiero della Cresta Cermenati (n. 7), che dapprima per rado bosco, quindi su terreno più aperto sale in direzione della vetta. Lasciato a sinistra il sentiero della Direttissima (n. 8), si giunge al bivio di raccordo con la Cresta Senigalia (indicazioni), dove ci si tiene a destra su ripidi prati sino ad incrociare il Canalone Porta (è possibile , ma più faticoso, salire anche da questo). Lo si attraversa in direzione della Cresta Senigalia, per portarsi in vista della cresta stessa in corrispondenza della Bocchetta dei Prati. Dopodiché, si risalgono i successivi pendii, costeggiando a destra le pareti delle guglie che precedono il Torrione Meridionale. Si arriva così in pochi minuti all´altezza di una evidente spaccatura, che taglia la cresta di sinistra proprio in prossimità dello spigolo Sud del Torrione, dove si può arrivare anche seguendo la Cresta Senigalia (sentiero n.1). Lasciati i terrazzi erbosi, ci si dirige verso la spaccatura superando facili roccette (II) e attraversando la forcella. Quindi si scende per un facile canalino dalla parte opposta, in direzione dell´intaglio tra il Magnaghi e il Sigaro Dones, senza raggiungerlo. L´ attacco , che nella prima parte della via percorre lo Spigolo Dorn, è segnalato da una sosta sulla destra. Dalla sosta si segue una linea quanto più verticale possibile lungo una evidente spaccatura-camino di roccia nera, a metà circa della quale si trova un fix, unico ancoraggio del tiro. Si prosegue quindi per gradini e rampette (III max) fino ad una cengia che taglia la parete a una trentina di metri d´altezza, dove si trova l´anellone di sosta. Quindi , per rocce più difficili (IV-) si raggiunge un evidente sperone staccato dalla parete che si risale stando all´esterno. Una volta rimontatolo, si prosegue dapprima per facili gradini, poi per roccette più complicate ma ben appigliate, ed infine lungo un´evidente spaccatura leggermente strapiombante. Superato un piccolo ripiano, si arriva alla catena di sosta. Il tiro seguente è semplice ma poco protetto, un solo fix, e si sviluppa su placchette ben manigliate (III+ / IV-) facilmente proteggibili che si salgono sulla sinistra, dove le rocce sono più semplici, arrivando alla sosta nei pressi del profilo sinistro del torrione. La quarta lunghezza è in comune con la Via Albertini ed è la più tecnica. Dalla sosta, si sale lungo il filo per alcuni metri, quindi a sinistra si entra in un diedro che si scala (IV) traversando progressivamente a sinistra sino alla sosta, nascosta da uno speroncino. Quindi, un ultimo facile tiro porta alla vetta del Torrione Meridionale, dove si trova una buona sosta. Dalla vetta, si scende a destra per un ripido pendio di erba e roccette, arrivando ad una sosta, dalla quale con un tiro in traverso (il famoso ´traversino´), passo di IV, si raggiunge l´ intaglio col Torrione Centrale, alla cui base si trova la sosta. Per facili rocce, trenta/quaranta metri di III, se ne raggiunge la vetta, proseguendo sul filo di cresta (freccia indicatoria) per poi abbassarsi a sinistra per un canalino (II) ad una comoda cengia attrezzata con cavo metallico che porta alla Forcella Glasg, tra il Torrione Centrale e il Settentrionale, punto di partenza della Via Lecco. In genere, le prime due lunghezze della via originale, che traversava a sinistra, vengono evitati con la ´variante diretta´, che sale verticale obliquando leggermente a sinistra per rocce appigliate e spaccature (tre fix). Il tiro successivo è il tiro chiave (IV+), una placca a tacchette piuttosto unte che si affronta sulla destra (chiodatura lunga), puntando a metà tra uno speroncino e un incavo nei cui pressi è posta la sosta. Seguono infine due lunghezze più facili, la prima piuttosto breve supera un saltino verticale , mentre la seconda dopo un tratto di cresta risale un caminetto (III) e la successiva rampetta che porta alla croce di vetta.


Discesa:

Dalla vetta, si prosegue senza più particolari difficoltà per facili roccette, giungendo in breve al sentiero segnalato della Cresta Senigalia. A propria discrezione, si può optare per la salita alla Cima della Grignetta, alcuni salti rocciosi attrezzati con catene, con discesa lungo la Cresta Cermenati (v. relazione), oppure scendere direttamente dalla Senigalia per il Saltino del Gatto, seguendola poi interamente , o deviando per traccia a destra sotto il versante E dei Magnaghi a riprendere la via di salita.


Note:

Via di grande respiro e notevole impegno, se unita alla salita della Grignetta acquista una valenza ancor maggiore per la completezza che ne deriva all´ ascensione. Tuttavia, sono possibili alcune varianti, lo Spigolo Dorn iniziale è stato scelto dall´ autore in quanto rispondente ad un suo senso estetico, ma può tranquillamente essere sostituito dalla di poco più difficile via Albertini, o, più facilmente, dalla normale (PD+) che sale lungo la parete E con quattro facili tiri (max III) ben riattrezzati a fix. Anche la Via Lecco al Torrione Settentrionale, volendo, può essere evitata calandosi sul lato E dalla Forcella Glasg e risalendo alla vetta per il Saltino del Gatto lungo la la via di discesa descritta.


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Via Normale Torrioni Magnaghi (Traversata) - Torrioni Magnaghi: Meridionale

Torrioni Magnaghi: Meridionale

Via Normale Torrioni Magnaghi (Traversata) - Torrioni Magnaghi: Centrale
Torrioni Magnaghi: Centrale

Via Normale Torrioni Magnaghi (Traversata) - Torrioni Magnaghi: Settentrionale
Torrioni Magnaghi: Settentrionale

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